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l'altra vita

Post n°38 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da laDiabla


"cheee...lo vuoi mollare?"

"si...non credo sia il mio tipo..."
"ma tu sei pazzaaaaaa...!!!"
forse ha ragione.
tutto sommato abbiamo passato delle belle giornate in jaguar...
mi ha anche fatto vedere la sua barca a vela...lunga ben 12 metri.
ma comincio a chiedermi come si fa a godere della vita nel modo in cui lui ha deciso...non fare un cazzo tutto il giorno e campare di rendita...
e la sera sentirmi dire "sono stanco"!
(a me! che mi sveglio all'alba delle 5.30 e vado a letto dopo le 24 conciandomi come una bestia!).
strimpella, perchè prende lezioni di pianoforte...
credo che dovrebbe mollare, è pure stonato...
e quando l'altra sera mi ha invitata a casa sua, fatta accomodare sul divano candido in pelle, e mi ha cantato suonando la pianola "noooooon hooooo l'etaaaaaaaaaaa'...nooooooon hooooo l'etaaaaa' per amartiiiiiiii..."
considerato che siamo pure coetanei, mi sono resa veramente conto di frequentare un emerito cretino...
viziato e figlio di papa'.
e dopo il film della comencini con fabio volo "bianco e nero"...
i suoi commenti mi hanno fatta rabbrividire:"io ci farei il sapone..."
e non conosceva neppure la regista (come del resto non conosce manuciao, vinico, etc, etc...)...
come puo' essere che
io, cittadina del mondo...con sangue meticcio che mi scorre nelle vene...con tanta voglia di crescere, di migliorare, di scoprire le cose...con l'anima e la mente aperta a tutto cio' di bello che potrebbe accadere nella vita...possa mai "arenarmi" in questa triste storia?
perchè questo ragazzo, seppur pieno si soldi fino al buco del culo, mi mette una tristezza......e lo è molto anche lui....
non sa cosa vuole, seppur potrebbe avere tutto, economicamente parlando.
e mi chiedo...quanta gente come lui?
è questo cio' che le persone inseguono davvero?
qual'è la definizione di benessere per ciascuno di noi?
ho deciso: basta cosi'...
del resto godo delle mie cose perchè conquistate da sola, con fatica...
ma sono tutte mie!...
e per finire credo che sessualmente la parola d'ordine debba essere "PASSIONE".
le cose troppo cerebrali, dovute alla paura di lasciarsi andare, sono da evitare.
affermo che si...sono davvero pazza, pazza, pazza,
pazza, pazza, pazza, pazza
...ma libera!

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Commenti al Post:
TomFollett
TomFollett il 17/01/08 alle 11:55 via WEB
Le cose che si fanno perchè ci credi, hanno tutto un altro colore. La passione è quello smalto che rende ogni colore nella vita più brillante, più elegante, più finito, esalta i volumi e rende uniche le sensazioni... La scelta è stata fatta quando ti hanno immatricolata... alla tua mamma hanno chiesto: la vuole smaltata o no? E lei ti ha voluto così.
(Rispondi)
killerbee73
killerbee73 il 17/01/08 alle 21:16 via WEB
L'unica domanda che mi viene in mente dopo aver letto il racconto è: ma come fai a perdere tempo con uno come quello? Non merita la benchè minima considerazione! ... ovviamente è un'opinione peronale!
(Rispondi)
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Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda
 

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