quel giorno

L'INVENTORE DI DONNE

...... galeotto fu il "Volo del Mattino"

considerami una medicina ... un dispencer di vitamine ... voglio il tuo bene !!!!

Non sarebbe diventata un trofeo di caccia, tanto meno una croce sul mio ruolino di marcia o una tacca sulla canna del mio fucile o ancor meno una bandierina posta su una cartina ad identificarne la conquista di un nuovo feudo... questa volta era ben diverso.

Lei era l'inaspettato e piacevole dono del destino quale medicina a curare quel taglio nel sale che spesso minava la mia essenza di essere uomo.

Il suo essere acerbo e novizia a tali situazioni rendeva gli incontri magici, incogniti, avvolti da quell'alone di mistero, tutto con lei era nuovo, tutto meritava una concreta sperimentazione.

Conoscevo poco o nulla della sua intimità ma per certo i suoi baci promettevano piacevoli peculiarità. La sua femminilità non era da plasmare, bisognava solo scioglierla, liberarla, come si fa con un cavallo tenuto troppo tempo in un box o di un passero in gabbia ... bisognava farle prendere il volo ... liberarla dalle sue barriere. Come la legge del contrappasso dantesco Lei doveva essere libera e "legata" .. libera di vivere e legata quale perversa fantasia in un gioco di ruoli ...

La nota dolente di tutta questa storia era la sua incoerenza, quel suo essere incerta che inquinava la magia del momento, caratteristica dell'incoerenza che troppo la faceva somigliare a chi mi procurò quella ferita che speravo guarisse con l'arrivo di Lei

.... AMANTE NON SIA CHI CORAGGIO NON HA!!!!.....

i suoi baci tanto languidi quanto famelici non erano altro che l'espressione della sua vivace voglia ....

Le mie mani avevano già accarezzato il suo profilo di donna ... il mio palmo era separato dalla sua pelle da quel leggero tessuto che indossava, ma nonostante questo erano ben chiare le sue forme ... e quasi come richiamo di tali carezze, spesso mi sfioravo l'amuleto che porto al collo che per la sua forma mi sembrava di sfiorare il suo corpo.

 ... quello che secondo la mia speranza sarebbe stato il vero inizio di un idilliaco sogno surreale, in realtà non fu che la fine ...

La "CURA" finì quella sera stessa sul suo stesso nascere ....