LAFISIOTERAPIA

COME FUNZIONA QUESTO BLOG: i gentili pazienti che abbiano quesiti in materia di fisioterapia, benessere e cura della persona, possono inviare una email all'indirizzo LAFISIOTERAPIA@LIBERO.IT. Coloro i quali preferissero non vedere pubblicato il loro quesito potranno espressamente indicarlo e ricevere una risposta in forma privata. Questo blog vuole essere uno strumento di informazione tecnica e non deve, in alcun modo, sostituire i comuni canali di relazione paziente - terapeuta.

 

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Frattura di gomito.

Post n°64 pubblicato il 29 Settembre 2009 da lafisioterapia

Gent.mo Dottore desidererei avere un suo parere, a causa di una prova ginnica per un concorso (salita della fune 4mt) in data 26 giugno ho avuto una frattura spiroide dell'omero nella zona centrale. Mi è stato applicato un tutore per tenere il braccio piegato a 90 ° e il 2 Luglio mi hanno operato a cielo aperto applicandomi le placche per fissare l'osso e mantenerlo stabile e in asse, le articolazioni : gomito e spalla non sono state toccate a detta degli stessi medici. Non è stato applicato  alcun gesso ma solo il tutore che un paio di giorni dopo è stato progressivamente accantonato per cominciare a estendere il gomito. L'intervento ha mostrato 1 mese dopo ( tramite radiografia) un'allineamento perfetto ma mancanza del callo osseo, nonostante ciò mi è stato detto di cominciare la fisioterapia.
Sono andato in un centro convenzionato ( e non vorrei che ciò influisse sul risultato finale in quanto ho sentito che in questi centri non dedicano il tempo necessario) vicino casa e ho cominciato la rieducazione attiva e passiva senza aggiunta di alcun altra terapia immagino perchè con le placche non fosse possibile farle. Oggi devo fare la 13esima seduta : la spalla pian piano la stò recuperando ma il vero problema è il gomito in quanto l'estensione più o meno è raggiunta quasi totalmente ,ma la flessione no,arrivo a poco più di 90 °: il gomito si blocca e cominciano i dolori lancinanti appena il fisioterapista comincia a spingere oltre e tra l'altro si è aggiunta un'infiammazione (che ha detto il fisioterapista essere tendinea) per la quale stò prendendo il brufen come antinfiammatorio ( prescritto dall'ortopedico della struttura pubblica dove mi hanno operato , ma non dal medico che mi ha operato che purtroppo è  in ferie e torna a metà settembre).
Durante le fisioterapie mi è stato detto più volte che al 90 % sono le famose aderenze che ,causa la pesante perdita di sangue durante l'intervento, si sono formate nei giorni seguenti e tra l'altro ora ho ancora un ematoma sulla parte bassa del tricipite ( poco sopra al gomito) che nonostante la crioterapia si riduce molto lentamente ma non si è ancora riassorbito. Insomma comincio a pensare anche io che queste aderenze siano il problema sia della poca flessione del gomito e conseguentemente dell'infiammazione che ho e che poco mi consente di continuare adeguatamente la fisioterapia. Ho letto la sua risposta al post.37 del suo blog e sono rimasto colpito dalla frase "la fisioterapia, in linea generale, non deve produrre dolore ma, al contrario, lenirlo" , detto ciò non vorrei che a causa di queste aderenze ,proseguendo con lo sblocco forzato si andasse a peggiorare la cosa e a danneggiare il gomito , allora vorrei sapere se è il caso che approfondisca l'ipotesi dell'intervento in artroscopia per  sciogliere le aderenze ( perchè so che se si calcificano poi sono problemi seri) o se esiste qualche altra soluzione per facilitarmi la flessione ( ho letto su internet di tutori o addirittura di un macchinario che si sostituisce al fisioterapista facilitando alcuni movimenti).
Io sono molto preoccupato dallo stato in cui mi trovo e mentalmente comincio ad accusare un pò di colpi perchè prima dell'infortunio io suonavo la chitarra e facevo molti sport e se la situazione non cambiasse significherebbe cambiare drasticamente le mie abitudini di vita a 22 anni.
Spero vivamente che Lei possa aiutarmi, per quanto immagino sia difficile farlo via mail ma immagino che mi possa dare qualche idea in più sul da farsi.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto speranzoso di ottenere una risposta.

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La  risposta alle Sue domande deve, necessariamente, provenire dallo specialista che ha effettuato l'intervento e che deve effettuare i controlli di rito.

Indubitabilmente il gomito presenta delle difficoltà oggettive legate alla complessità delle articolazioni.

Ciononostante non è la difficoltà del caso che legittima a trattamenti cruenti e dolorosi, salvo che il suo specialista lo ritenga indispensabile. Al contrario le moderne tecniche di terapia manuale si basano proprio sulla ricerca del non dolore a diversi gradi di articolarità allo scopo di ottenere un miglioramento in flessione (tecnica Mulligan, Shacklock, etc.).

Salvo quando si individuino specifiche complicanze la fisioterapia è solitamente sufficiente a ripristinare un movimento idoneo alle attività quotidine e sportive, nei tempi che la natura e la sua terapia determineranno.

In conclusione devo consigliarLe di rimettersi alle decisioni del Suo chirurgo specialista il quale sarebbe auspicabile che avesse una vera comunicazione con il Suo fisioterapista.

Simone Bianchi.

 

 

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INFO


Un blog di: lafisioterapia
Data di creazione: 29/09/2006
 

INFO SULL'AUTORE DEL BLOG

Il blog è curato da Simone Bianchi.

Docente tecnico-pratico dell'Università "La Sapienza" di Roma.

Specializzato in rieducazione posturale metodo Mezieres, riabilitazione neurologica, ortopedica e dei Disordini Cranio Mandibolari.

 
 

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