LA FORMICA ROSSA

E me lo chiedete? Certo che Dico sì.


Di Gloria Zarantonello Non mi reputo soddisfatta del disegno di legge Bindi-Pollastrini: dal mio punto di vista, si doveva creare una proposta di legge rivolta esclusivamente alle coppie gay, in una parola i Pacs. Gli eterosessuali infatti possono già godere di alcuni diritti attraverso l’istituto giuridico del matrimonio. Come ha sottolineato in alcuni dibattiti televisivi l’on. Buttiglione, le coppie eterosessuali che optano a favore della convivenza, decidendo di non sposarsi, fanno una precisa scelta di campo per vari motivi: perché sono giovani e testano la vita di coppia, perché sono vedovi e non vogliono perdere la pensione di reversibilità, perché sono contrari al concetto stesso di ufficializzazione della loro unione. Sono insoddisfatta della legge Bindi-Pollastrini perché mi sarebbe piaciuto che quella fosse stata una prima tappa in vista dei matrimoni civili e delle adozioni rivolte ai gay.Il matrimonio civile non è altro che un contratto tra due persone. Sono convinta che tanti si esprimano contro i matrimoni gay semplicemente perché collegano il concetto di matrimonio al significato religioso. Non credo che i figli di coppie gay crescano deviati: è la società, sono i giudizi degli altri che fanno maturare complessi psicologici. Come si guardavano i primi (e i secondi) divorziati e figli di divorziati? Cosa si mormora ancora oggi alle spalle delle ragazze madri?Il punto però non è questo. I Dico non sono i Pacs e men che meno sono equiparabili ai matrimoni. Sono semplicemente un istituto giuridico realizzato nei confronti di persone che scelgono un’unione differente a quella tradizionale del matrimonio.Mi piacerebbe davvero capire quale sia il motivo per un’opposizione così dura nei confronti del riconoscimento delle coppie di fatto. Riflettendo, sono arrivata alla conclusione che quello che disturba è l’idea e la realizzazione di un’unione diversa da quella tradizionale-cattolica, in particolar modo ciò che disturba è l’omosessualità.Vorrei per un attimo prescindere da quanto espresso dal Papa e dalla CEI per capire quale sia la vera ragione della contrarietà ai Dico, cercando di rispondere alle normali accuse a cui sono sottoposti.Distruggono la famiglia? A me pare che si parli della famiglia come di una cosa che nella realtà non esiste, della famiglia alla Mulino Bianco per intenderci, dove tutti vivono felici e contenti. L’alto e crescente numero di divorzi è un dato significativo a questo proposito.È contronatura? No, esistono animali gay.Toglie qualcosa a me, eterosessuale che sono sposato? No.Sulla Costituzione c’è scritto che la famiglia è fondata sul matrimonio? Ricordo che la Costituzione è flessibile e si può modificare.Ho provato ad andare più a fondo nella questione, interrogando amici che si dicono contrari: Sono amorali, mi è stato detto. Allora mi chiedo, un’unione gay è amorale? Ne dubito.Sullo scorso numero del giornale universitario di Azione Giovani si diceva che sono altre le priorità a cui la politica dovrebbe dedicarsi. Ma c’è anche questo. L’avvicinamento del paese legale al paese reale dovrebbe essere una nota positiva. Che cosa facciamo altrimenti? Le coppie gay esistono, sono tra noi, che si vogliano chiudere gli occhi o meno e il fatto di riconoscere loro ufficialmente alcuni diritti mi appare come il minimo intervento che lo Stato italiano possa compiere.