LA FORMICA ROSSA

Vagabondi


di Gloria ZarantonelloI primi giorni che mi trovavo qui a Los Angeles guardavo con gli occhi sognanti e eccitati quello che mi stava attorno. Le case, i giardini, le strade. Le palme, le salite, l'oceano, la spiaggia. I negozi, le persone.Mi pareva di essere dentro ad un film. E' indescrivibile la sensazione che ho provato nel vivere in un posto che ho immaginato per tanto tempo: l'ho visto al cinema, in televisione, ho letto libri.Tante, tantissime le differenze che ho notato poco alla volta.Ma la cosa che in assoluto mi ha sconvolto sono stati i vagabondi. Quello che all'inizio mi ha davvero sorpreso non è stato il numero di vaganbondi, quanto la loro condizione. E' davvero difficile da spiegare, ma la loro espressione, il loro comportamento trapela una disperazione che io non avevo mai immaginato. Se ne vedono tanti: un po' per via delle condizioni climatiche favorevoli, un po' per via della natura del sistema sanitario statunitense. Molti hanno problemi psichiatrici congeniti, altri sono veterani, il che fa riflettere. Non si smette mai di elogiare i militari per il loro prezioso lavoro, si organizzano feste e banchetti in loro onore eccetera eccetera. Poi tornano, magari alcuni hanno dei problemi. Ma chissenefrega, se la devono cavare in qualche modo. E chi non ci riesce - ahimè - son fatti suoi. Stessa cosa per chi ha problemi mentali, come se averli fosse una colpa. Credo che per ogni europeo abituato al welfare state sia difficile concepire questo sistema.