LA FORMICA ROSSA

Boicottiamo Israele alla Fiera? Sì, no, forse


Israele sarà l’ospite d’onore alla Fiera del libro di Torino. E fioccano le polemiche. I contrasti con la Palestina e la conseguente politica dura adottata dagli israeliani sono una cicatrice profonda. E gli intellettuali si dividono. Una parte di questi ritiene che tale invito sia non solo fuori luogo, ma anche ingiusto nei confronti dei palestinesi, e vuole boicottare la fiera. Un’altra parte reagisce alle polemiche boicottatrici con una serie di vezzeggiativi quali antisemiti! Nazisti! E via dicendo. Una terza parte ancora, poi, non si allinea preferendo stare a guardare.Ecco cosa penso io a proposito. Tutta quella serie di vezzeggiativi cui facevo riferimento poco prima (nazista, antisemita…) è spropositata e offensiva; per quanto riguarda il nazista, bhe, credo che questo si commenti da solo. La fiera del libro non è una fiera della politica. E ha peso politico limitato. Tuttavia io non avrei invitato Israele da solo. La storia di Israele, anche letteraria, è strettamente legata a quella della Palestina: sarebbe stato più fruttuoso invitare i letterati e gli intellettuali di entrambe le parti, concedendo loro l’opportunità di dialogare e di confrontarsi. Permettendo alla letteratura di superare quegli ostacoli che con gli occhiali della politica sembrano decisamente molto più alti e ingombranti. Nonostante ciò, resta un'ottima occasione per affrontare una questione di interesse mondiale.La fiera del libro è una fiera culturale. Gli intellettuali, ancor meno i letterati, non possono essere responsabili di scelte politiche, non sono uomini d’azione. Tuttavia spetta a loro scegliere se accettare l’invito a queste condizioni - accettando così di rappresentare Israele - o se, considerando Israele uno stato razzista, rifiutarlo (come nel caso di Shatta). L’invito di Israele è assolutamente legittimo, oltre al fatto che fa discutere: tutti parlano della sua condotta politica e non è che lo stato israeliano ne stia traendo una gran pubblicità. Siete convinti che Israele non meriti di essere l’ospite d’onore? Disertate la fiera! Punto e basta. Mi piace l’idea di creare una fiera del libro alternativa. Limitarsi a condannare Israele è troppo facile. Proporre soluzioni alternative, bhe, questo è decisamente più difficile, ma è anche assolutamente alla portata degli intellettuali “boicottatori”.J. V.