LA FORMICA ROSSA

Veltroni: resa con le armi


Fare autocritica dopo una sconfitta elettorale è sempre un compito arduo. Cercherò di inanellare qualche riflessione il più chiaramente e brevemente possibile. Le sorprese vere e proprie sono fondamentalmente due: la disfatta della Sinistra Arcobaleno e il trionfo della Lega. Che la Sinistra avrebbe perso voti, questo lo si sapeva, che ne avrebbe persi così tanti (7%!) questo proprio non lo avrei mai immaginato. Dunque Veltroni ha perso, ma la sconfitta sarebbe arrivata in tutti i casi, anche in seguito ad un accordo con i “comunisti”: quella di correre da solo è stata senza ombra di dubbio la scelta migliore. Non credo che Veltroni abbia delle colpe particolari, anzi, penso che meglio di così proprio non avrebbe potuto fare. Soprattutto se pensiamo al fatto che si è trovato a remare contro un’opinione pubblica particolarmente bellicosa nei confronti di un governo ritenuto, a torto o a ragione, fallimentare.Detto ciò, ritengo che il PD abbia principalmente due lacune: 1)      manca sicuramente di una identità forte: la candidatura in contemporanea di molti imprenditori e dell’operaio della Thyssen ne è un esempio lapalissiano. Identità che invece la destra ha saputo delineare in maniera chiara e netta.2)      Il PD ha uno spessore ideologico non sufficientemente robusto per le proprie dimensioni: Cacciari è un filosofo stimato, apprezzato e un maestro di vita, ma per quanto imponente nella sua figura non è sufficiente. Veronesi e Ichino sono uomini di valore indiscusso, ma non sono intellettuali (almeno nel senso stretto del termine). Senza un’ampia schiera di intellettuali, di pensatori, di studiosi, un partito non va da nessuna parte. Perfino Mussolini, uomo d’azione senza ombra di dubbio, vantava tra le proprie fila un’ampia schiera di intellettuali, umanisti, filosofi, poeti, scrittori… Più volte mi sono chiesto quale fosse il serbatoio ideologico del PDL. E sono giunto a questa conclusione, che il PDL trovi lo spessore ideologico (escludendo il principio del benessere, incontentestabile) nella Lega. Il partito di Bossi ha saputo delinearsi una identità e imporre un idealismo forte, preludio indispensabile all’attuazione di riforme concrete. Questo è il principale merito del Carroccio. Superare queste due lacune in un futuro prossimo sarà fondamentale per evitare che il PD resti sì un partito forte, ma nello stesso tempo fragile e incompiuto.J.V.