La mente e l'anima

La morte... la poesia... brivido e carezze!


Qualche giorno fa, ho tradotto questa poesia di Mary Oliver:L’altra nottenei campimi sono sdraiata nel buioa pensare alla morte,ma invece mi sono addormentata(…).Quando mi sono svegliatala luce del giorno stava appena scivolandodi fronte alle stelle,ed io ero coperta di boccioli.Non socome sia successo –non so(…).Mai nella vita mi sono sentita così morbida,o così scivolosa,o così splendentemente vuota.Mai nella vitami sono sentita così vicinaa quella linea porosadove il mio corpo era finitoe iniziavano le radici e i gambie i fiori.Potrà sembrare strano, ma esistono momenti come questo per tutti noi, potenzialmente. Momenti di pace profonda, in cui i dubbi, la rabbia, i rimpianti, le paure, i “se” ed i “ma”, i “devo fare questo” oppure i “cosa posso fare”, e le “quante cose ho da fare”, magicamente, si spengono. Forse li hai provati amando profondamente un’altra persona, oppure guardando un paesaggio naturale che ti ha ricordato che nella vita tutto cambia, e che il mondo sa anche essere amorevole, vasto ed accogliente.Forse, ti è capitato di provarli meditando. Ebbene, sappi che non durano, perché tutto cambia, continuamente. Ma possono esserci, e fa bene al cuore saperlo.Questi momenti, tuttavia, ci cambiano la vita!Trovi White Flowers, in versione integrale qui di seguito.Mi piace leggere poesie. Le leggo in italiano e, quando e se posso, in lingua originale.Le leggo a me stesso ed alle persone che amo. Domando, come fosse un premio, di poterle leggere ad alta voce, così, per emozionarci insieme. Le poesie sono un po’ la mia favola per grandi, e non è un caso. Donano pensieri ed immagini che arrecano brividi e carezze. E i brividi e le carezze sanno essere ottimi guaritori, oltre a chiarire, a volte, più di mille parole e concetti. L’altro giorno, ho tradotto questa poesia di Mary Oliver:L’altra nottenei campimi sono sdraiata nel buioa pensare alla morte,ma invece mi sono addormentatacome se fossi in una stanza vasta e inclinatapiena di quei fiori bianchiche si aprono tutta l’estate,appiccicosi e disordinati,nei campi caldi.Quando mi sono svegliatala luce del giorno stava appena scivolandodi fronte alle stelle,ed io ero coperta di boccioli.Non socome sia successo –non sose il mio corpo è affondatosotto alle viti zuccherinein una sorta di affinità affilata dal sonnocon ciò che è profondo, o sequell’energia verdesi è alzata come un’ondae si è piegata su di me, rivendicandomitra le sue potenti braccia.Le ho respinte, ma non mi sono alzata.Mai nella vita mi sono sentita così morbida,o così scivolosa,o così splendentemente vuota.Mai nella vitami sono sentita così vicinaa quella linea porosadove il mio corpo era finitoe iniziavano le radici e i gambie i fiori.Mary Oliver, News and Selected Poems Beacon Press Boston, 1992. Traduziond mia.