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Post N° 288

Post n°288 pubblicato il 21 Ottobre 2006 da quotidiana_mente
 
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Lasciando un commento più o meno serio su un blog, mi è tornata in mente la parrocchia dove sono stata battezzata; poi, per pura curiosità ho inserito il nome di tale luogo su Google ed incredibilmente sono apparse svariate pagine. Persino su Wikipedia ho trovato riferimento a tale cittadina: come attrazione principale si dava notizia della centrale delle acque. Mi ricordo benissimo quella centrale perché mio nonno materno ci lavorava. Ed era, all’epoca, un lavoro di tutto rispetto, anzi, mio nonno godeva di prestigio proprio per via di quel lavoro. In parte perché era un lavoro utile alla cittadina ma soprattutto perché era un lavoro “pubblico”, sì era un regolare dipendente dell’amministrazione pubblica e per un paesino che viveva soprattutto del frutto del proprio lavoro agricolo era considerato un bel passo avanti.
Poi mio nonno materno, a differenza di mia nonna, mi piaceva moltissimo, era sempre sorridente e non si arrabbiava mai. La nonna era tutta un’altra cosa: labbra sempre serrate e sguardo sempre pronto al rimprovero.
Per anni, per andare a trovare i nonni materni, si percorreva un sentiero che costeggiava la centrale delle acque, ed io ero sempre orgogliosa nel pensare al nonno che per tanti anni ci aveva lavorato. Poi l’oblio. Oblio perché i nonni sono morti da anni e per anni non ho più percorso tale sentiero non avendo più una motivazione.
Questa estate assieme a dei cugini ritrovati dopo anni di distanza chilometrica, siamo andati proprio nei pressi della centrale a fare il bagno nel fiume. E sono rimasta stupita, stupita per via dei danni causati dal tempo e dei danni causati dalla trascuratezza dell’uomo, o semplicemente dal cosiddetto progresso. Della centrale delle acque è rimasto solo lo scheletro e il sentiero è stato trasformato in una strada. Ho chiesto del perché non si è trasformato la centrale delle acque in un museo. I miei cugini hanno risposto che sono semplicemente una romantica, una nostalgica dei tempi andati. Sarà. Abbiamo rievocati il tempo del nonno, ognuno con i propri ricordi ed ognuno al proprio modo. Stranamente nessuno di noi ha mai nominato la nonna. Ho anche chiesto come mai la centrale era andata in disuso e mi è stato risposto che altrove è stata fatta una diga e la centrale non serviva più. Non so se è stato un bene o male. Ogni volta che penso ad una diga mi torna in mente Marco Paolini ed il Vajont, poi ho anche pensato che in quella cittadina di montagne non ce ne sono ed in parte mi sono tranquillizzata. Il perimetro della chiesa, invece, è stato allargato ed abbellito. Rimango del parere che quella centrale, non fosse che per memoria futura, doveva essere trasformata in museo. Così. Ma sì, forse solo perché sono una nostalgica dei tempi andati.


 
 
 
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