Quotidianamente...
Vita di ufficio... ma quella è un'altra storia...
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" -
(Articolo 3 della Costituzione Italiana)
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Post N° 18
Post n°18 pubblicato il 02 Dicembre 2005 da quotidiana_mente
Mi sono svegliata con il sorriso sulle labbra, felice di aprire gli occhi. Felice nonostante il rumore che, ormai da luglio, accompagna il mio risveglio per via di una palazzina in costruzione. Un cantiere aperto 6 giorni su 7. Il settimo giorno è fatto per risposare. E’ risaputo. Sotto il sole, sotto la pioggia battente, ogni giorno alle 7h30 del mattino, loro sono puntuali. Puntuali come le scadenze fiscali. Mai visto tanto zelo. Davanti allo specchio passo in rassegna le mie 100 smorfie in un minuto. Per dare un tono a questa giornata. Cerco una risposta alla mia domanda quotidiana: se io mi alzo per tempo perché rischio sempre di fare tardi? Squilla il cellulare aziendale. Cacchio, perché è acceso? Buongiorno, sono in banca, volevo sapere se serve qualcosa. Il direttore. Rispondo che no, non serve nulla. Potrei aggiungere che sì, se proprio insiste, potrebbe sempre dare un contributo a fondo perduto a me stessa. Lasciamo perdere. Arrivederci. A dopo. 8h50. Non sarò mai puntuale. Impossibile. Fuori c’è il sole. Il termometro segna, però, 6 gradi in meno di ieri. Mi serve una decisione ma subito. Immediatamente. Deciso! Via, fuori. Traffico nell’ascensore. Tempo prezioso rubato. Via. Fuori dall’atrio rimango immobilizzata. Aria frizzante, pungente. Via, al bar. Colazione fatta. Via, garage. Via, bici. Dieci minuti. Ho polverizzato il mio proprio record! E puntuale come un orologio svizzero eccomi in ufficio. Congelata a puntino ma puntuale. Mi siedo direttamente sul termosifone. E se invece di un riscaldamento veloce veloce, io decidessi per una auto-ibernazione? Potrei immaginare il risveglio. Dopo un paio di secoli. Potrei. E’ venerdì. Lascio l’immaginazione in attesa. Buon venerdì!
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