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lamiapelle libera la sua gravidanza

Post n°626 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da lamiapelle

 

 

l'aborigeno ha letto:

La libertà è il dovere di compiere e di non compiere atti secondo la determinazione della propria volontà.
E' il diritto di fare tutto ciò che non è contrario alla legge, alla morale ed alla libertà altrui.
Libertà perciò non è intesa come discrezionalità, non è "senza limiti", "libertà di fare ciò che si vuole"...ne' può esserlo. 

L'azione libera è "il dovere di fare ciò che è stato determinato dalla volontà" implica coscienza ed un controllo, un momento di valutazione che, una volta razionalizzato, porta ad agire o all'inazione - a seconda dell'esito dell'analisi compiuta. 
La libertà, ha dunque un'origine interiore, ed ha un senso anche come libertà del sé nei confronti della propria volontà; inclusa la capacità di prendere le distanze da abitudini, convenienze e conformismi.

Così come è limitata dal rispetto della propria coscienza, la libertà deve anche rispettare quella altrui negli stessi termini, sia di pensiero che di azione: ha perciò il suo naturale limite nella tolleranza.

 "La tolleranza è principio fondamentale e come tale essa obbliga al rispetto scrupoloso della coscienza sia politica che religiosa di ogni singolo."
La tolleranza è il rispetto per gli altri e per se stessi, è libertà assoluta di coscienza, è riconoscere a ciascuno la libertà di credenza, è libertà da qualsiasi dogma religioso, è riconoscere a chiunque la libertà di professare la propria fede religiosa, considerando le concezioni metafisiche di dominio esclusivo dell'apprezzamento individuale, è rifiuto di qualsiasi affermazione dogmatica, del fanatismo, dell'integralismo, del razzismo, della xenofobia, è, per questo aspetto, rifiuto di qualsiasi religione, setta, partito, ideologia o gruppo retto dall'intolleranza o che ne favorisca o ne stimoli la pratica.

 "La morale è la legge naturale universale ed eterna che regge tutti gli esseri intelligenti e liberi. E'la coscienza scientificamente spiegata, che ci detta i doveri e l'uso ragionato dei nostri diritti."

La legge morale risulta dal continuo tentativo di equilibrare nella società reale le leggi naturali per approssimarla all'utopia che si realizzerà soltanto quando il singolo uomo (intelligente nel suo divenire) saprà rispettare e vedrà rispettata integralmente la sua vera natura e quella degli altri. kiwai

... l'aborigeno condivide ...
... lamiapelle  condivide ...

 





Commenti al Post:
kiwai
kiwai il 29/01/11 alle 13:08 via WEB
Comunicazione di servizio ...
Casella piena!
 
Quintana5
Quintana5 il 30/01/11 alle 12:47 via WEB
Buongiorno, una noticina: poco tempo fa discutendo su un altro blog un personaggio ha "citato" il quinto capitolo di un libercolo senza mai avvertire che quello che stava scrivendo non era farina del suo sacco. Credo che sia sempre opportuno citare la fonte a cui si attinge quello che si scrive: nel caso del presente post "moltissime frasi" sono state prese di sana pianta dalle leggi fondamentali e dagli avvertimenti della Gran Loggia d'Italia. Nulla contro i Massoni, sia chiaro, ma della citazione, spesso testuale, non ho trovato traccia. Sarebbe bene inserirla.
 
 
kiwai
kiwai il 30/01/11 alle 16:36 via WEB
Caro Q5, mi complimento con te, è vero i concetti e parti di frasi sono estrapolati da fonte massonica, ma ho voluto deliberatamente omettere di citare la fonte per sottolineare il contenuto, proprio prescindendo dalla fonte. Questo perchè spesso ci facciamo condizionare da preconcetti inconsci e "interpretiamo" i fatti o le parole alla luce della loro "provenienza". Per questo mi piacerebbe che le parole da me scritte in un vecchio post e riportate dalla Piratona, fossero commentate per quello che esprimono.
 
   
kiwai
kiwai il 30/01/11 alle 16:41 via WEB
Per Anto, ti sono debitore per la citazione e la condivisione .. ti ringrazio per la generosa ospitalità e mi scuso se mi sono permesso di rispondere nel tuo spazio. B.F.
 
     
lamiapelle
lamiapelle il 30/01/11 alle 17:34 via WEB
credo invece che la tua risposta in questo spazio sia stata doverosa... anche nei miei confronti. Grazie. B.F.
 
   
Quintana5
Quintana5 il 30/01/11 alle 17:16 via WEB
Comprendo e accetto la tua spiegazione e non ho alcun dubbio che la tua intenzione fosse quella che hai dichiarato. Concedimi di non essere d'accordo sul fatto che non citare la fonte evita i pregiudizi: secondo me evita anche i giudizi. Venendo all'attualità, se qualcuno richiamasse ad una maggiore moralità il Presidente del Consiglio e la fonte fosse Madre Teresa di Calcutta allora credo che occorrerebbe ascoltare l'invito. Dato che gli inviti vengono da qualcuno che culturalmente ritiene la morale qualcosa di adatto solo a bigotti e oscurantisti allora certi inviti vanno presi per quello che sono: ipocrisia e pretesti. Quindi citare la fonte aiuta anche a capire se certe idee vengono da fonte "accettabile" o meno. Tutto qui.
 
     
lamiapelle
lamiapelle il 30/01/11 alle 17:38 via WEB
e invece chissà perchè è proprio chi ha più porcherie da nascondere che accusa e addita gli altri. Infatti Madre Teresa pregava tutti con il buon esempio. Mai avrebbe moralizzato . Grazie Q5 per la visita e i commenti
 
     
kiwai
kiwai il 30/01/11 alle 18:41 via WEB
Ma chi te lo ha fatto fare a riportare quel post? Adesso anche nel tuo blog, invece di "sogni grafici" e "romantici video" piovono "gli occhiuti sofismi sarchiaponici" ... :))
Però mi tocca rispondere a Q5 ..
Permettimi di non essere d’accordo, tu stai confondendo i contenuti con gli scopi. Una cosa è esprimere un’idea di libertà, di etica, di ideale, altro è utilizzare i medesimi concetti per diverse finalità.
Se le parole che ho riportato le usasse ad esempio Fidel Castro? Perderebbero il loro significato? Non credo, anzi se quei concetti fossero falsamente sbandierati per mascherare una sanguinaria dittatura, diverrebbero da soli un pesante atto di accusa.
 
Quintana5
Quintana5 il 30/01/11 alle 19:16 via WEB
A volte contenuti e scopi non sono troppo dissimili. Da molto tempo leggiamo dei richiami ai valori della pace e della fratellanza tra i popoli. Di per sé questi concetti sono inconfutabili: chi ama il conflitto e la disarmonia? Se andiamo a vedere il periodo in cui iniziarono questi auspici di pace e amore (o di amoreeliberta? ;-) ) li vediamo risalire ai tempi del pacifista filantropo chiamato Giuseppe Stalin e avremmo potuto trovarli su un giornale chiamato "L'Unità", che, alla morte del brav'uomo citato scrisse "E' morto l'uomo che più di ogni altro ha fatto per la pace ed il progresso dei popoli". In realtà i richiami alla pace nascondevano la volontà di non far aderire l'Italia alla NATO e la fratellanza tra i popoli l'auspicio di un asse preferenziale con l'Est dell'Europa, allora egemonizzato dall'Unione Sovietica. Come vedi sapere chi dice cosa non è indifferente.
 
Gianpiero69
Gianpiero69 il 30/01/11 alle 23:40 via WEB
post nuovo, , regalo nuovo
 
heart.in.a.cage
heart.in.a.cage il 31/01/11 alle 00:03 via WEB
buonanotte cara pirata :-)
 
NEREIDI.201
NEREIDI.201 il 01/02/11 alle 15:38 via WEB
Buonpomeriggio Pirata bedda ;-)
 
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In buona sostanza si è stabilita l'equazione:


COMUNISMO = NAZISMO

e io l'ho provato su lamiapelle

 




 

 

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