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Rubano la casa anche ai ciechi

Post n°638 pubblicato il 26 Febbraio 2011 da lamiapelle
 

 

Rubano la casa anche ai ciechi
..e spunta la Finocchiaro

saldi democratici: la casa costa 30% in meno

Alla fine c'è cascata anche Anna Finocchiaro. La capogruppo del Pd al Senato poco meno di un anno fa ha comprato un appartamento di 180 metri quadrati sul colle che sale sopra San Pietro, dietro la Gregorio VII, a Roma. Fin qui niente di male, perché dopo 24 anni a fare la spola tra la Capitale e la natia Sicilia è normale che la papavera del centrosinistra abbia scelto di rendersi la vita più facile. Un po' troppo comoda, però, visto che per l'appartamento ha speso 745mila euro, prezzo più che di favore visto zona e metratura (in più, altri 45mila euro per un box auto). L'investimento a prezzo speciale, fatto per le figlie, che risultano acquirenti dell'immobile, ma con usufrutto per la senatrice ed il marito Melchiorre Fidelbo, rientra a pieno titolo nel faldone dell'Affittopoli (in questo caso vendopoli) romana. Perché a cedere casa e box è stata il 17 maggio scorso la Cassa nazionale del notariato, ultimo atto di una campagna di vendita del proprio patrimonio immobiliare.
Primo problema: la Finocchiaro ha pagato poco più di 4.000 euro al metro quadrato, contro la media di circa 6.400 euro nella zona. Vale a dire, circa il 30% in meno rispetto ai valori di mercato. Capita, come sottolinea oggi su Libero Franco Bechis, quando si compra dagli enti previdenziali.
Ecco il secondo problema: di solito, lo 'sconto' è riservato agli inquilini o a notai. Ma la famiglia Finocchiaro-Fidelbo non ha mai abitato in quella casa né risulta abbia legami parentali con alcun notaio. Tutt'al più, la Finocchiaro per carriera politica ha maturato ottimi rapporti di amicizia con l'ex presidente dei notai Gennaro Mariconda e, presumibilmente, con il direttore della Cassa che le ha venduto l'appartamento, Valter Pavan. Che, tra l'altro, ha acquistato un appartamento nello stesso palazzo.

26/02/2011

...e si rifà anche la faccia

Foto di lamiapelle

dove sono le rughe e dov'è il lipoma molle?!

 

Case regalate e prestiti: tutti i record di Di Pietro

Il leader idv protesta al Trivulzio e sente odore di nuova tangentopoli. Ma si ricorda il suo passato.

«Gheddafi!, Noriega!, Hitler!, Videla!, Dracula!, Nerone!, Pilato!, Erode!, Saddam!, Vanna Marchi!, nazista!, fascista!, razzista!, piduista!, antisemita!, mafioso!, serpente a sonagli!». A tutte le volanti, attenzione, si segnala la presenza di un pazzo urlante che si dirige in direzione Sud Milano: dovrebbe trattarsi del noto Di Pietro Antonio,  parlamentare della Repubblica, figuro che ha già preannunciato i propri movimenti a mezzo di apposito comunicato: «Lunedì 28 febbraio, alle 10,30, organizzerò un presidio davanti la sede del Pio Albergo Trivulzio. Vado per testimoniare che in 19 anni non ho mai mollato il mio impegno civile rispetto a quello che ritengo sia il problema dell'Italia, la legalità. E per denunciare che dalla lezione del Trivulzio la politica non ha tratto nessun insegnamento per modificare i propri comportamenti».
Qui centrale, a tutte le volanti: alla luce del predetto comunicato è perciò possibile vaticinare il percorso che il Di Pietro seguirà da qui al citato 28 febbraio; i turni di sorveglianza andranno di conseguenza organizzati tenendo conto delle future probabili tappe:

A tutte le volanti

1) Passaggio romano in via Principe Eugenio,
dove il Di Pietro nel 2005 acquistò un appartamento di 235 metri quadri (costo: 1.045.000 euro) e poi lo affittò al Partito per una cifra che andava a coprire e superare la rata mensile del mutuo che intanto aveva acceso: il Di Pietro cioè affittava ad Antonio Di Pietro che pagava coi soldi del finanziamento pubblico ai partiti. In concreto: Di Pietro, con il denaro pubblico del partito, cioè dei contribuenti, comprava casa per sé. In seguito ad articoli di stampa e interpellanze parlamentari che scopriranno l'altarino, il Di Pietro nel 2007 deciderà di vendere l'immobile a 1.115.000 euro.

2) Passaggio bergamasco via Antonio Locatelli, in pieno centro,
dove il Di Pietro nel 2006 acquistò un appartamento di 178 metri quadri (costo: 261.661 euro, un incredibile affare regalato dalla cartolarizzazione degli immobili dell'Inail) per poi ancora affittarlo al partito Italia dei Valori, cioè a se stesso, che lo ripagò con soldi pubblici.

3) Passaggio milanese in via Andegari, angolo via Manzoni, presso lussuosa palazzina in affitto:
il Di Pietro la ottenne dal Fondo Pensioni Cariplo nel 1991 con canone cosiddetto equo di 234 mila lire il mese, comprese le spese di ristrutturazione. L'appartamento fu poi passato al figlio Cristiano - procedura irregolare, perché il contratto proibiva ogni genere di subaffitto - e l'assegnazione ebbe luogo non solo ignorando la prevista graduatoria d'attesa, ma saltando di netto anche l'apposita commissione affittanze: questo grazie al cordiale appoggio dell'allora sindaco Paolo Pillitteri e del vicepresidente Cariplo Sergio Radaelli, già cassiere socialista.

4) Passaggio milanese in via Felice Casati, dove
il Di Pietro nel 2004 acquistò un appartamento di 188 metri quadri (costo: 614.500 euro) e subito dopo lo affittò al partito Italia dei Valori per 2800 euro al mese, cifra che andava a coprire e superare la rata mensile del mutuo che intanto aveva acceso: lo stesso schema seguito sopra. Di Pietro, con il denaro pubblico del partito, cioè dei contribuenti, comprava casa per sé.

Camaleontico
Qui centrale, a tutte le volanti, si tenga conto che il suddetto percorso è suscettibile di cambiamenti: avendo il Di Pietro genericamente parlato di comportamenti poco ortodossi della classe politica - ergo di prepende e di privilegi favoriti dal potere ottenuto - è possibile che il citato, prima di passare al Trivulzio per cospargersi il capo di cenere, possa modificare il proprio pellegrinaggio anche in virtù dei seguenti riferimenti personali: cento milioni senza interessi presi in prestito dall'imprenditore inquisito (allora) Giancarlo Gorrini, soldi restituiti con assegni circolari poi incassati e avvolti in carta di giornale poco prima di dimettersi nel 1994; altri cento milioni senza interessi dall'imprenditore inquisito (allora) Antonio D'Adamo, soldi restituiti nel 1995 in una scatola da scarpe; decine o centinaia di milioni (cifra imprecisata) ottenuti per il pagamento del debito dell'amico Eleuterio Rea (da Gorrini, D'Adamo e Franco Maggiorelli); una Mercedes Ce da 65 milioni (da Gorrini) rivenduta all'avvocato Giuseppe Lucibello per 20 milioni (cinquanta, secondo una sentenza bresciana) con i quali il magistrato si è poi comprato una Fiat Tipo bianca,  soldi che sono stati restituiti con assegni circolari emessi nel maggio 1994 ma incassati in novembre; una Lancia Dedra la moglie (da D'Adamo); utilizzo stabile di una garçonnière dietro piazza Duomo (da D'Adamo) fino all'inizio del 1994; utilizzo di una suite da 5-6 milioni al mese, per almeno un anno e mezzo, al Residence Mayfair di Roma, dietro via Veneto (da D'Adamo) a partire dall'89; ottenimento di pacchetti di pratiche legali per la moglie di Di Pietro (da Gorrini); altre consulenze legali per la moglie (da D'Adamo) con contratti di consulenza per complessivi sessantadue milioni; impiego del figlio, due volte, alla Maa (da Gorrini); vestiario di lusso nelle boutique Tincati, Fimar e Hitman di Milano (da D'Adamo) con taglia drop 56; un telefono cellulare per sé (da D'Adamo) e poi un altro intestato al suo collaboratore Rocco Stragapede (da D'Adamo): almeno quindici biglietti aerei Milano-Roma (da D'Adamo); ombrelli, agende, penne e cartolame vario (da Gorrini); stock di calzettoni al ginocchio (da Gorrini); viaggi in jet privato per partite di caccia in Spagna, Polonia e nella riserva astigiana di Giovanni Conti (da Gorrini); una libreria destinata alla casa di Curno (acquistata tramite D'Adamo).
A tutte le volanti, forse è meglio raddoppiare i turni di sorveglianza.

26/02/2011

 

 
















 

 

Commenti al Post:
lamiapelle
lamiapelle il 26/02/11 alle 14:59 via WEB
ciao Vince...:)
 
 
Vince198
Vince198 il 26/02/11 alle 15:12 via WEB
Ciao piratina^__ì
Stavo terminando di scrivere un commento che è andata via per un secondo la corrente e son rimasto "fregato"! Adesso ci riprovo.. b&b ^__^
 
   
Vince198
Vince198 il 26/02/11 alle 15:20 via WEB
Se vuoi "divertirti" puoi leggere un bel libro di Imposimato, Pisauro e Provvisionato, intitolato Corruzione ad alta velocità, libro in cui viene spiegato egregiamente il giro vorticoso di personaggi intorno ad un affare di 140mila miliardi di lire a metà anni novanta, e a seguire..
In particolare le furbate di Prodi, inquisito da una piemme romana per abuso d'ufficio - nel 1997 - tanto che subito dopo avvennero due cose "significative": 1. Alla piemme (Giuseppa Geremia) venne tolto il caso e venne trasferita, mi pare, in Sardegna in tempo record; 2. Nello stesso anno venne modificato l'art 323 del c.p. per evitare di dover far dimettere il curato di Scandiano tutto casa e forse.. chiesa (Prodi), tal che - in quella occasione - la magistratura sospese, addirittura, il giudizio in attesa delle modifiche di quell'art. del parlamento!!! Che facce da..
Nello stesso libro sono trattati con dovizia di particolari, gli arzigogoli di Di Pietro, fra prestiti, case, auto etc., anche se ben sappiamo che dopo venne "assolto" da possibili guai giudiziari. Figurarsi se la punta di diamante di mani pulite (o sporche di sangue, direi io..) sarebbe stato mai messo ko da suoi stessi colleghi! A presto.. b&b ^__^
 
dinamitebla00
dinamitebla00 il 27/02/11 alle 18:02 via WEB
Sono tutte notizie note, stranote, arcinote.... nonostante cio' nessuno ovviamente fa nulla, nessuno s'indigna e questo "diverso" puo' persino fare il Catone della situazione in un modo che assomiglia veramente ad una somma presa per i fondelli ! secondo alcuni sondaggi sarebbe il piu' votato aspirante premier nella sinistra. E' vero che abbiamo dichiarato "onorevole" una pornostar (che ora prende pure la pensione !) , ma meglio lei di questo !
 
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Il 25 gennaio, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha condannato fortemente le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi comunisti totalitari e ha reso omaggio alle vittime di questi crimini. L'Assemblea ha dichiarato in una risoluzione che queste violazioni comprendono omicidi di massa ed esecuzioni, decessi nei campi di concentramento, privazioni, deportazioni, torture, lavori forzati e altre forme di terrore fisico di massa.
In buona sostanza si è stabilita l'equazione:


COMUNISMO = NAZISMO

e io l'ho provato su lamiapelle

 




 

 

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