La recita di Bolzano

L'amore che...


Appena uscite dal ristorante giapponese si infilarono subito in auto. Neanche il piacere di una passeggiata perchè Firenze era avvolta da un manto di umidità che impediva persino una buona visuale. Si strinsero nei cappotti cercando un po' di calore, illusoriamente, dentro il vano dell'auto che si dimostrò ancora più freddo che all'esterno. Al ristorante avevano iniziato una vivace discussione sull'importanza della vita di coppia. Ale non faceva mistero del fatto che avrebbe voluto a tutti i costi trovare 'l'amore', come lo definiva lei, un uomo con cui condividere la propria quotidianità in un momento nel quale sentiva il tempo sfuggirle di mano diventando sempre più inquieta e per questo era disposta a tutto. Avevano continuato la discussione in auto e aveva controbattuto che l'idea della vita di coppia era molto sopravvalutata. Attenzione, le disse, non pensare che anch'io non desideri la condivisione, il rispetto reciproco, quell'affetto che nasce dal coraggio della tolleranza, da ciò che poi si intreccia con la vita dell'altro diventando 'amore'. Volle tentare e cercò di andare un po' oltre. Le disse che negli ultimi anni aveva compreso che la cosa più importante non era pensare alla vita di coppia ma a soddisfare se stessi. Un punto quanto mai cruciale e difficile da far capire. Fin da bambini ci insegnano, o meglio, ci inducono a pensare che stare da soli, non essere cercati, non farsi amicizie o storie con l'altro sesso è qualcosa di terribile. Che lo scopo della vita sta nella benevolenza che la società ti dimostra accettandoti, dopo esserti piegato alle regole, pena l'isolamento. Ed ecco che nasce e cresce il terrore: il terrore di non essere accettati, benvoluti, di non essere desiderati perchè avrebbe significato che in noi c'era qualcosa che non andava. Il terrore di non riuscire a sposarsi, il terrore ancora più grande di non lasciare traccia di noi a questo mondo così da diventare immortali. La vita, insomma, si dimostra qualcosa in cui devi sempre assolvere un compito, se non ci riesci, sei bocciato, come a scuola. Questo perchè si ha paura. paura della morte. Ci si stringe intorno a questi canoni o dogmi, ci si attacca ferocemente all'illusione che così facendo scongiureremo ciò che più temiamo: essere spazzati via come polvere. Pensa ai documentari catastrofici, incalzò, pensa a come il terrore ci viene istillato giorno dopo giorno. E allora? Rispose Ale, chi se ne frega? In questo momento non mi importa niente di tutto questo, io voglio un uomo che stia con me. Sai perchè ancora non ce l'hai? Perchè non si vuole ammettere che più importante dell'amore è trovare un proprio pari, qualcuno che parli il nostro stesso linguaggio, che possegga i nostri stessi valori, qualcuno con il quale non senti quel disagio che ogni giorno, ogni momento ti porta via la gioia di vivere. L'amore è da questa condizione che nasce, con tutto ciò che ne consegue. Tutti credono che sia chimica, che ci si deve piacere al primo incontro e così vedi frotte di uomini e donne che frequentano locali tristi in cui la protagonista è solamente la tristezza. In definitiva, le disse, l'amore non dev'essere rinuncia a qualcosa, ma un'aggiunta a quel qualcosa, due mondi che si incontrano per arricchirsi donandosi l'un l'altro. Se mi innamorassi oggi di un uomo che abita a Palermo e mi chiedesse di trasferirmi non lo farei. Qualcuno inorridito mi risponderebbe che sono pazza. Non lo sono, so di non esserlo, gli direi, perchè dovrei rinunciare a una parte importante di me stessa, dato che non amo il sud, non amo una mentalità dalla quale sono scappata, so che dopo lo detesterei e tornerei indietro. L'amore e il rispetto più grandi li devo a me stessa e allora, se un giorno incontrerò un uomo che la pensa così, solo allora potrò pensare che vale la pena di condividere, al momento però io credo in me, amo stare in compagnia di me stessa e la solitudine non è una cosa così orribile. Peggio sarebbe stare con qualcuno con il quale mi sforzerei, questo sì mi costerebbe proprio tanto. E quando la gente capirà che non è egoismo sarà sempre troppo tardi, concluse. Ale la guardò come si guarda un povero mentecatto. sapeva di non essere stata capita, sapeva di aver parlato a vuoto ancora una volta. Ci aveva provato, però, questa era la cosa più importante, aveva voluto condividere le proprie idee, le aveva manifestate e in questo stavano la bellezza e il senso del dialogo. Aprì la porta di casa e come sempre Marley l'accolse saltando come un cavallo. Nel segreto del suo cuore pensò che sarebbe stato bello trovare il letto caldo del corpo di un uomo che l'avrebbe accolta per scaldarla dentro un'intimità che l'avrebbe fatta sentire piena, completa, amata. Abbracciò Marley e il calore del suo corpo la consolò. Si capivano, loro due, due spiriti liberi e ribelli, che davano amore senza imporre condizioni. L'amore puro e scevro da ogni interesse se non l'amore stesso.