la moscacieca

V-DAY & Qualunquismo


Avevo già parlato del qualunquismo e del padre fondatore Guglielmo Giannini in un mio vecchio post di diversi mesi fa! (post sul qualunquismo)Spiegando le radici della parola “qualunquismo” e dell’attribuzione negativa etichettata dalla classe politica di quei tempi non affatto diversa dalla nostra.Paragonare Beppe Grillo a Guglielmo Giannini è possibile solo in parte.
Giannini era un commediografo, Grillo un comico.Giannini è partito con la pubblicazione di un settimanale ostentando l’incrostazioni della politica e dei partiti pressappoco come Grillo con il suo Blog e la sua Settimana.Certo… Guglielmo Giannini non parlava di inquinamento, disoccupazione, scandali, economia deleteria, energia alternativa come Beppe Grillo solo perché ancora si doveva distruggere tutto, comunque aveva uno modo di comunicare con la massa molto simile.Lui voleva risvegliare già allora la coscienza dell’uomo qualunque, quello della quotidianità e della strada e ci riuscì. Il suo settimanale ebbe molto successo, tanto da permettergli di formare un movimento politico e successivamente un partito che lo portò in parlamento con più di 100 deputati grazie ad uno slogan molto pittoresco come il “vaffanculo” di Beppe: “non ci rompete più le scatole”.
Un avvenimento decisamente storico per quei tempi, ma come tutte le cose della storia significative è stato fatto di tutto, da una minoranza del potere forte, per sbarrare la strada a quest’uomo con la denigrazione sia a destra che a sinistra facendolo dimenticare, per ciò che era, anche sui testi storici educativi e ancora oggi su internet con documenti che attribuiscono negativa la parola “qualunquismo”.La visione dello Stato secondo Giannini era quella di una essenza amministrativa priva di una base ideologica. Il concentrato di questo pensiero lo troviamo in una sua celebre citazione: “basta un buon ragioniere che entri in carica il primo gennaio e se ne vada il 31 dicembre”E’ ovvio che questo pensiero era estremamente pericoloso per chi intendeva fare della politica un affare.Beppe Grillo forse, conoscendo l’esperienza di Guglielmo Giannini, sa bene che entrare in politica significherebbe essere “messo in mezzo” incappando nello stesso errore di Giannini.Credo che Beppe Grillo stia cercando di smuovere le coscienze delle persone facendole interessare ai loro stessi problemi perchè, chi se ne dovrebbe occupare, non lo fa!Sta dimostrando che fuori dal contesto politico istituzionale si può fare molta più politica, grazie anche alla nuova tecnologia di internet e della sua rete in continuo sviluppo, cosa che Guglielmo Giannini all’epoca non poteva fare.Io personalmente ho sempre apprezzato Grillo parzialmente, per via della sua poca attenzione comunicativa al “SIGNORAGGIO”. Il vero male di tutti i mali di questa società occidentale.
Beppe Grillo anni fa ebbe l’onore di conoscere Giacinto Auriti professore di giurisprudenza classe ’26 che fu il primo in Italia a sdoganare la parola “SIGNORAGGIO”  denunciando addirittura la Banca D’Italia per truffa ai danni dei cittadini. Fu il primo a esporre chiaramente il meccanismo perverso in cui i poteri bancari tengono stretto in una morsa potentissima l’umanità intera attraverso le banche centrali. Un argomento delicato quanto complicato che, una volta compreso, riesce a dare un perché a tutti i mali di questo mondo: guerre, inquinamento, disoccupazione, povertà, emarginazione, criminalità, manipolazione mediatica e quant’altro.Certo… 300.000 persone sono poche in confronto ai 57 milioni di cittadini Italiani e “forse” la sua strategia è quella di aumentare il consenso fino ad un punto critico dove rovesciare completamente il contenuto del suo magico cilindro. Credo anche che la responsabilità personale di ciò che sta facendo è immensa e che ci vuole una maturità personale non indifferente per portare il suo progetto ad un sano compimento. Io me lo auguro con tutto il cuore e seguo attivamente tutte le sue iniziative, e mentre porto avanti la mia piccola battaglia informativa e fattiva con qualche amico, aspetto, con un pizzico di diffidenza, il fatidico giorno della verità! Perché intendo esserci… per godere o per criticare ancora non lo so!Sinceramente, e per la cultura derivata dalla mia libera ricerca che mi sono fatto negli anni, l’istituzione statale non ha affatto bisogno di nessuna identificazioni ideologica, come diceva Giannini ma di un sistema semplice, funzionale e blindato. Dove i responsabili del suo mantenimento siano eletti democraticamente e direttamente dal popolo. Ponendo attenzione al sistema economico che deve essere semplice, con una moneta che nasca di proprietà dei cittadini e con una fiscalizzazione che avvenga sulla massa monetaria in circolazione e non sul reddito come accade oggi, al fine di coprire le spese pubbliche e di distribuire un reddito di cittadinanza vitalizio per una degna sopravvivenza a tutti i cittadini dalla loro nascita fino alla loro morte. Solo in questo modo può realizzarsi il vero RINASCIMANTO SPIRITUALE dell’umanità… il resto sono solo parole al vento.Le ideologie sono gli strumenti che usa chi conosce bene “la macchina umana” per sfruttarla. Animando gli uni contro gli altri sfruttando la naturale dissociazione intrapsichica del singolo individuo, per mantenere una posizione di potere sempre più imponente su milioni di esseri umani a discapito dell’intero pianeta e del futuro e di tutti i suoi abitanti.Ormai è in atto, da questo sistema, una tirannia generazionale nei confronti di individui futuri che ancora devono vedere la luce del sole… e chi sa se riusciranno mai a vederla!Tutto dipende da noi e dalla nostra testa se riusciamo a farla funzionare autonomamente.Ernesto.