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Nickname: TriestinCoccolo
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Sesso: M Età: 57 Prov: TS |
« BICO E PAMELA(e c'è anc... | SPADONE... » |
Se ci passate oggi è aperto.
Si chiama “Il Miraggio”, naturalmente a Trieste, nella parte alta di Via Udine,
dove da decenni la via ha solo i colori del grigio e della ruggine.
Smog e saracinesche abbassate, attività fallite da decenni e mai riaperte.
In mezzo appunto “Il Miraggio” , perchè cosi' si chiamava inizialmente la
paninoteca, e l'insegna, l'unica in tutta la via, è rimasta.
Ma per noi è “da Clara”.
Sono passati trent'anni ma dietro al banco c'è ancora lei.
Oramai sarà più vicina ai settanta che ai sessanta, ma per noi,
e forse anche per lei, non è cambiata mai.
Clara è stata la prima punk a Trieste, un secolo fa.
Agli occhi nostri, che stiamo ore ed ore lì a cercare un sorriso, una parola,
a sperare di essere contagiati dalla sua carica vitale, Clara è da sempre la stessa.
Non ha piu' creste, i capelli sono sempre patinati ma un colore piu' tenue,
meno accessori nell'abbigliamento ma lo spirito libero, quella
saetta che in ogni gesto quotidiano le parte da terra pervadendole tutto il
corpo fino a tenerle vivo il cervello, è rimasto.
Se qua dentro entra una faccia nuova è un evento, diventa subito nostro
amico, fosse anche il tempo di una bevuta.
Siamo sempre noi, i fedelissimi.
Quelli che non riescono, non vogliono, non sanno o hanno dimenticato come
crescere, avere una famiglia, tenere una casa, un orario, un modo di passare
il giorno tutto prestabilito.
Il locale è buio, disadorno, un bancone lungo ed un vecchio juke-boxe che era
già vecchio prima che noi “cominciassimo”.
Non c'è niente da mangiare, siamo sempre noi che buttiamo giu' un bicchiere dietro
l'altro, a ritmo delle stesse cazzate dette e stradette facciamo scivolare la vita.
Io (Lello), poi “Sciarpa” , “Metal”, “Toni Mona”, Lara, “Piria”, “Meri Balto”,
“el professor”, e qualche altro che stasera manca, ma l'impatto di questo bicchiere
giù per la gola è troppo forte per ricordare tutto.
Qua lasciamo, o facciamo segnare pro futuro, gran parte di quello che riusciamo
a beccare al mese.
Siamo i gattini della polvere, dimenticati in questo angolino del mondo dove chi
decide l'ordine non passa.
Restiamo con le nostre abitudini, belle o brutte che siano.
Lo so, fa male alla salute tirar tardi, non avere hobby piu' sportivi, intellettuali..
Lo so quante donne sono venute qua dentro a dirci di lasciare quel bicchiere.
Lo so oramai quanto costa, “il solito” sta diventando oramai sempre piu'
introvabile, più tassato sempre piu' caro. Qui spendiamo ogni possibilità di futuro.
Lo so che oramai da anni hanno inventato delle pastiglie, o delle bustine, grazie
alle quali tutti riescono a liberarsi.
La nostra è una scelta, una corsa senza freni verso un piacere effimero, una voglia
incontenibile di non guardare avanti, di tenerci aggrappati ai ricordi.
Finche' se ne trovera' ancora in giro, noi a berci qualche bicchiere d'acqua non
rinunceremo mai.
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