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« IL SIGNORE CI VUOLE PIEN...NELLA VITA E'IMPORTANTE... »

NON CERCHIAMO DI PURIFICARCI ESTERNAMENTE MA FACCIAMOCI PURIFICARE IL CUORE DAL SIGNORE

Post n°754 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da sebregon


V SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI – MARTEDÌ



 

 

 

 

 

 Mc 7, 1-13

 
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:“Questo popolo mi onora con le labbra,ma il suo cuore è lontano da me.Invano mi rendono culto,insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Noi spiriti liberi leggendo queste parole di Gesù abbiamo l’impressione che tra il suo ed il nostro mondo vi sia una distanza incolmabile. Noi infatti siamo sicuri  che quella cultura sia ormai superata e che dunque le sue parole  non ci riguardano per niente.

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Sembra che noi beneficiamo di questo modo di pensare quando tutto ci va bene ed è sotto il controllo razionale della nostra mente. Quando però le cose cominciano ad andare male anche la sufficienza con cui affrontiamo il reale comincia a naufragare. E così cominciamo a credere che affidandosi a metodi ascetici, ad esercizi fisici, alle mode attuali del mangiar sano e bilogico od  a pratiche mentali di autorealizzazione possiamo uscirne alla grande.

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Si cerca insomma di purificarci dal punto di vista fisico credendo così di meritarci una salvezza personale all’altezza degli umori del nostro tempo. Tutto ciò, pur apprezzabile sul piano prettamente umano, non ha niente a che fare con una vera liberazione. Per noi cristiani questa consiste nell’onorare Dio e nel servire i fratelli.

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Non c’è altra strada maestra che possa condurci in un mondo spirituale di vera crescita e di profonda penetrazione della reale e dello svelamento del nostro compito esistenziale  in questo mondo. Il Signore ci mette in guardia dalle tradizioni che sono solo umane e che spesso per tutta una serie di motivi legati ad incontri, mode ci fanno perdere tantissimo tempo.

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Certo l’uomo di oggi è post-postcristiano ed è come vaccinato da tutto ciò che abbia l’odore religioso e di sacrestia ma questa è una malattia da cui guarire per capire che non si può gettare con l’acqua il bambino intendendo che le cose di Dio spesso sono portate da fragili vetri umani e che dunque occorre andare oltre i tradimenti. Occorre avere il coraggio iniziare daccapo e chiederci come sia possibile che il cristianesimo sia durato duemila anni se fosse solo una cosa umana, ed ancora chiederci quali sono stati i primi passi di questa storia sacra a partire dal popolo ebraico perché è da quell’inizio che si può a poco a poco capirci qualcosa.

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Possibile che intelligenze di primo piano vissuti nei secoli abbiano creduto a delle favole e che noi, solo perchè riusciamo a raggiungere Marte ed abbiamo un sistema di comunicazione sempre più globale e perfetto, non sentiamo più il bisogno di confrontarci con il divino che solo può illuminare il senso della vita dalla nascita alla morte?

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La nostra vita e la Parola

Spirito del Signore, che ci sei stato donato al momento della sua morte soffia forte su di noi e spazza via tutto ciò che vuol riempire la nostra mente ingolfandola ed allontanandoci dalla vita vera.


Gabriele Patmos

 

 
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