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« ESSERE CONSAPEVOLI DI PO...LA TESTIMONIANZA DI GESU... »

OPPORSI SEMPRE PER NON CAMBIARE E' UNA MALATTIA DA CUI DOBBIAMO GUARIRE PER CRESCERE VERAMENTE

Post n°776 pubblicato il 31 Marzo 2014 da sebregon

IV SETTIMANA DI QUARESIMA – MARTEDÌ

 

 



 


Gv 5, 1-16


Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. 

 

L’atteggiamento dei Giudei, per delle strane sovrapposizioni tra sacro e profano presenti nella mia mente, mi porta a un parallelo con la nostra situazione odierna, ma soprattutto passata, quando piuttosto che riformare gli ordinamenti della nostra Italia la si lasciava morire.

 

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Questa mia annotazione non vuole essere un prendere partito per questa o quella formazione politica  che sembrano muoversi per le riforme ma solo constatare che fino adesso ha prevalso in Italia la mentalità giudaica che preferiva mantenere paralitico un uomo piuttosto che vederlo sano e salvo anche se guarito in un giorno di sabato.

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E cioè detto in altri termini si preferiva baloccarsi con i reciproci equilibri piuttosto che prendersi la responsabilità di un vero cambiamento. Il paragone con i giudei lo vedo in quel continuo darsi da fare per rendere vano ogni cambiamento perché lesivo di questo di quell’altro interesse di parte. Forse il paragone è tirato lo confesso ma lego il tutto al fatto che sia i politici che i giudei non vogliono fa nascere niente di nuovo abituati al tran tran delle loro tradizioni.

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Gesù fa capire che la situazione del paralitico è legata al suo peccato e così anche noi non possiamo dare tutta la colpa ai politici ma anche al modo come noi tutti viviamo in questa nostra Italia e cioè da persone che si prendono poca cura della cosa pubblica e che quindi se stanno male è perché se lo sono meritato. Abbiamo allora bisogno di prendere coraggio ed acconsentire senza paura a chi ci propone un vero cambiamento. Rischio, mi accorgo, d’essere equivocato e tirato da una parte politica, ma per far comprendere meglio mi basta volgere lo sguardo a papa Francesco e a come stia cambiando la Chiesa ed il nostro modo di viverla e di pensarla.  

 

La nostra vita e la Parola

 

Spirito Santo che ci sei da guida e suggeritore nei passi che intraprendiamo in questo mondo illumina le nostre menti perché possiamo dare fiducia a quanti propongono un vero cambiamento.  

 

Michele Sebregondio

  www.montetabor.de

 
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