Creato da: sebregon il 12/01/2008
Commento alle letture della liturgia del giorno

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Tag

 

Ultime visite al Blog

sunguraaledadpaolo.nogaraanthonellarinopelasebregondueporcellineorsacchiottburgio.giuseppedonfranco65Windmill2010MAVAF7Emanuele19.95sarapiola.74winternet72
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

Ultimi commenti

Approfitta delle migliori condizioni di finanziamento...
Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
 
Ma č Kurt Cobain?? E' vera questa foto?
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« I POVERI CHE ABBIAMO SEM...DONARE CI AMMORBIDISCE IL CUORE »

IL NATALE CI PARLA NON DI UN DIO MA DI UN UOMO-DIO: GRAZIE!

Post n°865 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da sebregon

NATALE 2014







.

Dopo aver bloggato  la mia poesia di Natale sento che la partita con Gesù che nasce in questo 2014 per me non è affatto chiusa. E questo perché oggi più che mai ci troviamo  in in una così ricca e variegata presenza di linguaggi che inviano a mondi di ogni tipo che ormai quello cristiano nel suo universo di senso diventa sempre più straniero e incomprensibile. Occorre dunque rimboccarsi le maniche ed immaginare una più fresca significazione come fecero  Paolo quando volle portare  il messaggio di Gesù a coloro che non erano ebrei  e i cristiani dei primi secoli quando si dovettero confrontare  con il corposo e variegato mondo rappresentativo e filosofico dei greci e dei romani.


.



.

Oggi i cristiani devono aver presente i saperi e le attese di questo mondo anche per marcare la differenza che ci distingue rispetto  a qualsiasi discorso su Dio che non sia quello presentato da Gesù. Ogni affermazione infatti e domanda fatta su Dio, preso come concetto assoluto presente nel vocabolario umano, non può esser scaricata su noi cristiani quasi che ne fossimo i legittimi interpreti e detentori, saltando però di fatto la vita di Gesù venuto appunto a dare riscontro di verità a quelle  affermazioni e a quelle domande.


.




.

Mi pare che il Natale sia l’occasione  per porsi delle domande radicali sia che a porle siano gli stessi cristiani o qualsiasi uomo che, onestamente  e senza pregiudizi, si ponga di fronte a Gesù e alla sua storia  sia quella precedente che quella  della sua chiesa. Ed iniziamo:  

  • Come mai noi cristiani   insistiamo tanto sulla vita storica di Gesù quando sarebbe meglio, come verrebbe naturale,  pensare a Dio solo nel proprio cuore e dunque in modo diretto e senza mediazioni? 
  • Perché Gesù e la sua mediazione e non piuttosto un rapporto diretto con Dio che avrebbe il vantaggio di eliminare in un sol colpo tutte le mediazioni di chiesa o di apparati religiosi? 
  • Ed ancora perché Dio non ha scelto di parlarci a tutti direttamente magari apparendoci e spiegandoci come vanno le cose di Dio e del mondo? 
  • Perché invece ha scelto di cominciare una storia solo con un uomo di nome Abramo e con un unico popolo ? 
  • Perché Dio si nasconde preferendo che molti lo dichiarino morto ed inesistente? 
  • E poi l’inventarsi un Dio che scende nella storia come fanno i cristiani non è ridurlo ai nostri parametri e dunque rimpicciolirlo o addirittura farne un vaso delle nostre proiezioni? 
  • Non è meglio per noi uomini intraprendere una via di realizzazione in cui ci meritiamo il regno dei cieli senza doverlo ricevere  come dono? 
  • Se Dio è Padre, come dicono i cristiani , come mai ha permesso che suo Figlio Gesù morisse in croce? 
  • Non è forse questo risultato così atroce la dimostrazione lampante dell’inesistenza del Padre celeste?
  • Non è meglio poi godersi questa vita finché dura senza doverla vivere secondo un’altro registro, quello religioso? 
  • Cosa cambia nella propria vita se si accetta il Dio cristiano? E cioè si diventa solo proprietari di una narrazione da opporre alle altre  o non piuttosto testimoni che vivono in prima persona ciò che credono senza l’assillo  ossessivo di piantare nella zucca propria e degli altri le proprie verità? 

Potrei ancora continuare  ma  ciò  che mi preme dire è che ai nostri fratelli del mondo di oggi  non  si  possono  dare   per scontati   i fatti cristiani    come     se   ormai non   avessero   più bisogno   d’essere continuamente  collocati  in  un quadro storico e ricompresi alla luce della nostra   storia  odierna.  Insomma  tutti,  dai  preti  ai   singoli battezzati, dovrebbero  sentirsi  sempre  come in  una situazione  di primo annuncio dove diventa essenziale percepire nel pubblico oltre alla parte  accogliente,  e  spesse  volte addormentata , quella parte resistente a cui è giusto dare una spiegazione: parte resistente che forse è stata anche la nostra .

.

.

Diversamente si prende  la strada più  comoda   di  incrementare la devozione delle persone  o  il discorso   moraleggiante    che   oggi   va   bene  a pochissime persone, ma  che non tocca  la  stragrande maggioranza che la trova  obsoleta e la guarda  con aria  sufficiente  e    per   nulla  liberante.  Detto  questo  allora  il   Natale   di  Gesù   può   diventare  l’inizio (per tanti  uomini   di   buona   volontà e   che vogliano davvero cogliere l ’occasione  di entrare  in un  mondo  che alcune   persone,   rispettate    nei  propri     circoli   umani,   dicono   essere   di   grande  interesse,  verità e liberazione)  di seguire tratto tratto la vita d’un uomo inviato da Dio  che traduce  in ogni  suo  atto  una meravigliosa    sintesi   di   misericordia,   giustizia,   passione, fedeltà,  testimonianza  di un  mondo altro  ecc.  E    può   diventare anche l’occasione  per chiedersi  da dove  sia  spuntato fuori Gesù e quale  sia  la  sua  storia  prima   che  nascesse  visto che   i testi   la collegano addirittura ad  Abramo  cioè  ad  un  uomo  vissuto   tra il secondo ed il primo millennio a.c.

.


.

E scopriamo allora che  la grandezza di Gesù è data anche  da un disegno  del  Padre  celeste che inizia   da  molto  prima e d investe secoli  e  secoli  di  storia  e  di  popoli.  E  per finire   occorrerebbe ringraziare la Chiesa che ci ripropone  sempre il Natale  come  per dirci: “ Non cercare  un Dio  frutto  della  tua  testa  ma  accetta  di confrontarti  con un uomo come te, ed anche Dio, che ha molto da dire sula tua vita e la tua vera destinazione umana ed eterna.

.

  • Michele Sebregondio

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963