DAVANTI ALLA PAROLA

23 FEBBRAIO

SAN POLICARPO

vescovo e martire

(70?-155/156)

Gv 12, 24-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà». 

Bellissima pagina! Sento queste parole profondamente vere. Ho sperimentato in questi vent’anni e più di lavoro su di me che è proprio così: detto in parole “moderne”: se non muore l’ego, o personalità, o falso sé, non si manifesta l’essenza, o Essere, o vero Sé.

Se non lavoriamo sulla nostra personalità, sulla struttura, sulla corazza caratteriale, per scioglierne la rigidità, per far apparire grazie alla consapevolezza o coscienza tutti i “giochi”, i copioni, i meccanismi di difesa che mettiamo in atto nelle nostre relazioni – con gli altri e con noi stessi – non possiamo rinascere.

Tutti i grandi maestri ci hanno insegnato questo, ed è commovente rileggere il vangelo alla luce di un percorso che consente di ritrovare nelle sue parole, nelle sue metafore, il “succo” della saggezza e della verità di tutti i tempi.

Rimanere ancorati al nostro piccolo ego individuale ci preclude il contatto e l’unione con il Tutto, come una goccia che, se non vuole unirsi all’oceano, è destinata a evaporare.

ale callegari