Creato da: sebregon il 12/01/2008
Commento alle letture della liturgia del giorno
|
Area personale- Login
Cerca in questo BlogTagMenuCitazioni nei Blog Amici: 7 Chi puņ scrivere sul blog
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
Ultimi commenti |
Post n°328 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da sebregon
4 OTTOBRE Mt 11,25-30
La distanza tra noi e Dio si misura proprio dalle parole che dice Gesù e cioè che noi cerchiamo sempre di incamerarci Dio solo con la forza del nostro conoscere mentre la via per mettersi in relazione con lui è quella del dono.
Solo mettendosi nella situazione di ricevere qualcosa dall’alto solo così possiamo soddisfare l’unica condizione che ci viene richiesta per entrare nel mondo di Dio. Non ci viene chiesta una particolare intelligenza, né poteri, né averi ma solo una disponibilità ad accogliere il suo dono. Questa disponibilità attuata è un qualcosa inoltre che può accomunare i credenti di diverse fedi e coloro che hanno riferimenti diversi da quelli religiosi. A chi vorrebbe credere e si vede incredulo potrebbe interessare questo approccio che non insiste tanto sull’aver fede o meno quanto sull’essere disponibile ad accettare un dono da qualunque parte venga che sia una persona che si ammira o l’ultimo perseguitato di questa società (in questo momento penso ai Rom che nessuno vuole). L’accettazione del dono crea ponti con chi dona, permette una lettura umile della realtà e della propria vita e situa lo spirito nelle zona dell’attesa e della vigilanza. Francesco, di cui oggi celebriamo la festa, visse nella dimensione del dono, più nel riceverlo che nel darlo. La sua grandezza sta proprio nel suo essere disponibile al dono sia esso una bella giornata di sole o la pioggia, la neve, la tormenta, le sue stesse piaghe e quella che lui chiama addirittura ‘sorella’: ‘sora nostra morte corporale’. Noi ci complichiamo la vita perché ci schermiamo dal ricevere i doni che la vita ci offre. Anzitutto li selezioniamo bene in modo che entrino in uno schema ben ragionato e così a forza di operare selezioni ci troviamo alla fine soli. Abbiamo scambiato la nostra fantasia su come è il mondo per realtà. La volontà di Gesù di rivelare il Padre a chi lui vorrà non è legata ad un suo capriccio per cui ad alcuni lo rivela mentre ad altri no. Occorre invece inserire queste sue parole nella dinamica di un vero rapporto tra persone in cui non esistono automatismi ma una storia di reciproca rivelazione.
La nostra vita e la Parola Spirito del Signore, noi vorremmo subito che il Figlio ci facesse conoscere il Padre ma ci accorgiamo che in questa nostra richiesta siamo succubi di un nostro modo sbagliato di intendere il conoscere. Noi pensiamo sempre all’accumulo del sapere mentre qui ci fai intendere che si tratta d’altro. Spirito Santo aiutaci allora a conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, in modo da essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio. (Ef 3,19) GABRIELE PATMOS
https://blog.libero.it/laparolainsieme/trackback.php?msg=9342504 I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: Nessun Trackback Commenti al Post:
Nessun Commento
|
Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16