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Messaggi di Febbraio 2014
Post n°761 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da sebregon
VII SETTIMANA DEL T.O. - GIOVEDÌ
Mc 9, 41-50
Una pagina sullo scandalo: dare scandalo nel senso di “fare qualcosa contro”, non seguire il bene, la verità o la giustizia, essere un modello sbagliato, dare una testimonianza falsa. .
. Gesù esorta a una maggiore severità verso se stessi prima ancora che verso gli altri, a non indulgere nell’essere egosintonici ma a vedere piuttosto quelle parti di noi che sono da eliminare. O da trasformare, preferisco dire io, dato che la “struttura caratteriale” o di personalità in cui siamo imprigionati può esser resa più flessibile e aperta, senza per questo doverla buttare alle ortiche del tutto. .
. Ma evidentemente la rigidità di questo passo trova spunto nella necessità di combattere l’autoindulgenza e la tendenza a giustificare troppo. Anche se l’ultimo capoverso apre a una maggiore comprensione della debolezza umana. .
. L’importante, dice Gesù, è “avere sale” in se stessi, ed essere in pace gli uni con gli altri. E questo, mi sento di aggiungere, lo si può ottenere anche senza tagliarsi mani o piedi, ma lavorando su stessi in un buon equilibrio tra compassione e impegno, amorevolezza e disciplina.
Alessandra Callegari
Post n°760 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da sebregon
VII SETTIMANA DEL T.O.
Mc 9, 30-37
Questo insegnamento di Gesù è straordinario perché dice a noi, che metteremmo avanti sempre e comunque il nostro ‘io’, che c’è sempre bisogno di riconoscere di non essersi installati nel mondo grazie alla nostra, ma ad un'altra istanza, che ci ha costituiti in ciò che siamo. Per Gesù si tratta del Padre. .
. E’ vero l’insegnamento di questo brano potrebbe riguardare l’umiltà, il servizio ma splende in bellezza ed in nitore di verità questo riferirsi di Gesù a Colui che l’ha mandato. Accogliere un bambino, un debole, un povero, un bisognoso o noi stessi quando ci giudichiamo come dei ‘poveracci’ significa accogliere non solo Gesù ma più in fondo Colui da cui tutto è cominciato e a cui tutto ritornerà e cioè il Padre. Gesù riferendosi al Padre vuole indicarci che, oltre a ciò che vediamo con i nostri sensi, esiste un principio transnaturale, il Padre, che ci può aiutare a vedere bene anche la realtà concreta in cui viviamo. .
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La via d’accesso però a questo di più non passa attraverso la potenza o il successo negativo ma attraverso l’assunzione di un livello di realtà complessivo che si prende cura dei più deboli. Ed è per aver seguito questa strada che Gesù verrà consegnato nelle mani degli uomini ed ucciso. + .
. A questo tipo di uomini non interessano ‘i bambini’ o i deboli perchè sono considerati un ostacolo al loro benessere fisico e spirituale.Gesù nostro grande Maestro e Signore ci sospinge verso una luce di verità che sola ci può aiutare ad allargare il cuore e a non rendere vana la nostra vita in questo mondo.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo che sei flusso vivente della infinita costanza di presenza e di amore tra il Padre ed il Figlio fa che anche noi possiamo intendere come la vita vera passa attraverso il riconoscimento di un legame profondo con la vita divina grazie ad un toccante amore verso i nostri fratelli più deboli.
Michele Sebregondio (sebregon@yahoo.it)
Post n°759 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da sebregon
22 FEBBRAIO
CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Mt 16,13-19
Di fronte a questa elezione così immediata e straordinaria di Pietro si rimane di stucco. E ci si chiede se sia stato un movimento solo gratuito del Padre verso Pietro o ci sia stata una sua qualche partecipazione. E cioè ci troviamo davanti ad una ispirazione insufflata nella testa del discepolo che l’ha poi esternata? Pietro ha fatto solo da sponda o c’è stato qualcosa di più?
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. Quella beatitudine donata a Pietro gli è stata gettata addosso come un abito che si indossa e dunque con una aderenza solo esterna o come? Tutti questi interrogativi mi frullano nella mente ed allora sgombriamo subito il campo da ogni equivoco perché, come dice Gesù, ciò che ha proferito Pietro viene solo da una rivelazione fattagli dal Padre. .
. Ed allora come può proseguire il nostro discorso? Cerchiamo anzitutto di capire come possa avvenire una comunicazione tra il piano divino e quello umano. Sembra che possa esservi solo quando si apre da parte dell’uomo un canale che permetta alla comunicazione divina di poter accedere. Dio non può creare nell’uomo degli spazi a parte se il contesto è di totale rifiuto. .
. Non era però il caso di Pietro che essendo un buon ebreo aveva, come da default, una sua apertura verso Dio. Tuttavia anche gli altri discepoli si trovavano nella sua stessa situazione ed allora cosa sarà successo di diverso in Pietro tale da attirare il Padre nel rivelargli la vera identità di Gesù? Sì, il Padre deve essere stato proprio attirato perché Gesù non aveva rivolto la domanda direttamente a Pietro ma a tutti e quindi tutti erano stati messi nella condizione di rispondere e ricevere questo dono. Allora dobbiamo immaginare che Pietro si sia attivato in modo diverso dagli altri discepoli. Egli, ascoltata la domanda, non si è fatto sviare da ciò che pensavano gli uomini del suo tempo ma con umile intensità si è rivolto a Dio chiedendo di illuminarlo e così il Padre ha risposto alla sua richiesta. .
. Ed è questo suo atteggiamento che attira le lodi di Gesù ma di più perché Egli vede nella disponibilità all’ascolto profondo di Pietro la pietra su cui fondare la sua Chiesa. Vi può essere infatti Chiesa solo se vi è un vero ascolto e Pietro in quel momento ne era stato l’esempio vivente. Ed allora Gesù, come ricaduta dello svelamento della sua identità fatto dal Padre a Pietro, gli consegna la sua Chiesa ed è come se gli dicesse : “Se il tuo atteggiamento di ascolto ha permesso al Padre di svelarti chi sono allora anch’Io posso far affidamento su di te per quanto riguarda la mia Chiesa perché so che grazie al tuo saper ascoltare non farai mai niente contro la volontà del Padre e Mia.”.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo, è difficile per noi uscire dalla gabbia dei nostri pensieri preconfezionati e dai limiti delle modalità sociologiche attraverso cui pensiamo Dio. Procediamo solo portando avanti le concatenazioni dei nostri pensieri e molto difficilmente, per non dire quasi mai, ci fermiamo per un altro ascolto. Un ascolto dove semplicemente dimorando nell’amore rimaniamo aperti a ricevere le sue parole o le sue illuminazioni.
Michele Sebregondio (Gabriele Patmos)
Post n°758 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da sebregon
20 FEBBRAIO - DELLA SESTA SETTIMANA DOPO L'EPIFANIA
Mc 9,38-41
Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva". 39Ma Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi non è contro di noi è per noi.41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Cosa vuol dire fare miracoli nel nome di Gesù?mVuol dire fidarsi di lui, mettendolo al centro dell’azione salvifica. Vuol dire guarire qualcuno nel suo nome. E se riconosciamo che è Gesù che guarisce e non noi con le nostre capacità, allora permettiamo al Signore di operare miracoli. .
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Non c’è bisogno quindi di avere “la patente” ma è necessario riconoscersi poveri e bisognosi del suo intervento di salvezza: "Signore questa persona ha bisogno del tuo aiuto, opera in lei, non guardare alla mia miseria ma alla sua fede”. .
. Pertanto nel brano evangelico odierno Gesù ci dice che “non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi”. Anche se la persona non lo esplicita apertamente e non fa parte del nostro gruppo parrocchiale o del nostro movimento può agire nel nome di Gesù e guarire qualcuno. .
. Chiediamo anche noi oggi al Signore di farci superare la diffidenza iniziale verso il diverso da me per poter entrare in sintonia con chi mi sta accanto e chiede di essere aiutato. Inoltre chiediamogli di aiutarci a ringraziarlo per tutte le opere che compie attraverso altre persone e gruppi che non ci frequentano. .
. Solo così diventeremo davvero un dono gli uni per gli altri e sapremo essere testimoni autentici del suo amore. Gloria Mari (Gentilmente concesso dalla rivista CREDERE)
Post n°757 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da sebregon
VI SETTIMANA DEL T.O. - MARTEDÌ
Mc 8, 14-21
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Un muro di incomunicabilità sembra separare Gesù dai suoi discepoli. Benchè essi conducano una vita assieme al Maestro non ne comprendono tuttavia né il messaggio né i gesti. Il brano del vangelo li fotografa mentre tra di loro discutono sulla mancanza di pane. Sembra proprio che il non avere pane sia una cosa che riguardi solo loro e non anche il Maestro.
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Mentre nella seconda moltiplicazione dei pani le folle avevano seguito Gesù senza darsi pensiero di che cosa avrebbero mangiato (essi infatti si aspettavano d’essere sfamati grazie al primo miracolo della moltiplicazione dei pani) ora invece la preoccupazione prende i discepoli come se non avessero assistito a quei miracoli. Come potremmo capire un tale atteggiamento? Forse i discepoli avranno pensato che i miracoli della moltiplicazione dei pani erano stati in qualche modo provocati dalla situazione eccezionale in cui le folle s’erano venute a trovare. .
. Ricordiamo che Gesù nella seconda moltiplicazione così si esprime: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada».”(Mt 15,32) E dunque i discepoli hanno la percezione che la potenza eccezionale di Gesù possa essere chiamata in causa solo davanti a eventi di un certo spessore.
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. Gesù invece fa capire che l’essere con Lui è sufficiente a preservarli anche dai bisogni della fame di ogni giorno. .
Egli è un uomo ad amplissimo raggio di rapporto e cioè sa mettersi in relazione con i grandi eventi ma anche con quelli umili che riguardano la vita quotidiana. Nello stesso tempo però Gesù mette in guardia i discepoli dal lievito dei farisei e da quello d’Erode perché anche questi sanno dare il pane ma non è quello donato dal Signore. .
Il loro ha un sapore di schiavitù mentre il suo ha la fragranza della libertà e del dono. Per stare con Gesù e mangiare il suo pane non occorre vendersi. Forse il Signore avrà letto nel cuore dei discepoli qualche oscura nostalgia verso i cammini che percorrevano prima di incontrarlo. Anche a noi Gesù rivolge le sue parole per sondare il nostro cuore e vedere se davvero vogliamo seguirlo nel suo cammino di libertà e di amore oppure se vogliamo volgeRlo verso qualcosa o qualcuno che promettendoci sicurezza e benessere rovina la nostra vita
La nostra vita e la Parola
Spirito del Signore, illumina la nostra mente e stimola il nostro cuore perché possiamo dare, sempre e senza indugio, il nostro assenso per ricevere solo il pane di libertà ed amore che ci offre Gesù.
Gabriele Patmos
Post n°756 pubblicato il 15 Febbraio 2014 da sebregon
V SETTIMANA DEL T.O. - SABATO
Mc 8, 1-10
Al termine della lettura di questo brano evangelico si potrebbe concludere che a credere a Gesù non ci si perde mai. Ora però facciamoci impressionare da queste quattromila persone che lo seguono per tre giorni anche a costo di rimanere digiuni. Quale forza d’attrazione doveva avere il Signore da far quasi dimenticare il bisogno più elementare e cioè quello del mangiare! .
. E sì perché ci sarà stato un momento in cui le persone che lo seguivano avranno pure percepito che si stavano mettendo in pericolo. Ricordiamo ad onor del vero che questa è la seconda moltiplicazione dei pani e quindi è molto probabile che le persone sapendo che già prima Gesù aveva sfamato tanta gente anche questa volta l’avrebbe fatto. Sarà stato pure un pensiero che avevano nel cuore ma non v’era alcuna certezza che Gesù rifacesse il miracolo e quindi dobbiamo concludere che essi hanno seguito Gesù per tre giorni proprio perché volevano ascoltare le sue parole anche affrontando i disagi del mancato nutrimento. .
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Sia nella prima moltiplicazione dei pani che nella seconda non abbiamo quello che avvenne nel deserto con Mosè e cioè la mormorazione contro Dio che li aveva gettati in un luogo inospitale senza da loro da bere da mangiare. Qui la folla segue Gesù e basta, non mormora e non gli chiede niente. Mi pare che non ci sia nella di meglio che seguire Gesù come ha fatto questa folla e cioè seguirlo per seguirlo perché è l’unica cosa da fare dal momento che solo Lui ha parole di vita eterna e queste parole avranno anche la forza di nutrire il nostro corpo quando ci troviamo nella difficoltà. .
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Gesù infatti ha compassione i noi sempre e non in queste occasioni particolari pur attendendo da noi il giusto sforzo per guadagnarci il pane quotidiano.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo dai coraggio e forza al nostro spirito perché non abbiamo mai a dimenticare che sei con noi e ci aiuti in tutte le difficoltà della nostra vita.
Gabriele Patmos
Post n°755 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da sebregon
V SETTIMANA DEL T.O. - GIOVEDÌ
Mc 7, 24-30
In questo mondo così liquido rischiamo sempre di non volere ciò che invece vorremmo. Abbiamo imparato da un passato deludente che non basta volere perchè le cose si realizzino e dunque ci presentiamo di fronte ai momenti importanti della nostra vita scarichi di quelle energia che invece ci aiuterebbe a smuovere le montagne. Quale scuola potrebbe aiutarci a credere che i nostri sogni giusti e buoni possono realizzarsi? Alla donna è bastato incontrare Gesù per capire che quello era l'uomo giusto per ottenere ciò che voleva ed anche a noi basterebbe conoscere le persone giuste per far sì che la nostra carica umana non si disperda nell'inconsistenza. Occorre allora aprire il cuore agli altri, alla loro accoglienza e ad un mondo che ha molto da dirci e da donarci. Solo attraverso questa osmosi si possono concretizzare i nostri sogni. Se poi anche noi incontriamo Gesù sulla nostra strada allora cosa vogliamo di più dalla nostra vita? C'è un di più ed è d'incontrarlo attraverso coloro che sono sulla sua linea di fuoco credenti che siano o no.
Gabriele Patmos
Post n°754 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da sebregon
Mc 7, 1-13 .
. Sembra che noi beneficiamo di questo modo di pensare quando tutto ci va bene ed è sotto il controllo razionale della nostra mente. Quando però le cose cominciano ad andare male anche la sufficienza con cui affrontiamo il reale comincia a naufragare. E così cominciamo a credere che affidandosi a metodi ascetici, ad esercizi fisici, alle mode attuali del mangiar sano e bilogico od a pratiche mentali di autorealizzazione possiamo uscirne alla grande. .
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Si cerca insomma di purificarci dal punto di vista fisico credendo così di meritarci una salvezza personale all’altezza degli umori del nostro tempo. Tutto ciò, pur apprezzabile sul piano prettamente umano, non ha niente a che fare con una vera liberazione. Per noi cristiani questa consiste nell’onorare Dio e nel servire i fratelli. .
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Non c’è altra strada maestra che possa condurci in un mondo spirituale di vera crescita e di profonda penetrazione della reale e dello svelamento del nostro compito esistenziale in questo mondo. Il Signore ci mette in guardia dalle tradizioni che sono solo umane e che spesso per tutta una serie di motivi legati ad incontri, mode ci fanno perdere tantissimo tempo. .
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Certo l’uomo di oggi è post-postcristiano ed è come vaccinato da tutto ciò che abbia l’odore religioso e di sacrestia ma questa è una malattia da cui guarire per capire che non si può gettare con l’acqua il bambino intendendo che le cose di Dio spesso sono portate da fragili vetri umani e che dunque occorre andare oltre i tradimenti. Occorre avere il coraggio iniziare daccapo e chiederci come sia possibile che il cristianesimo sia durato duemila anni se fosse solo una cosa umana, ed ancora chiederci quali sono stati i primi passi di questa storia sacra a partire dal popolo ebraico perché è da quell’inizio che si può a poco a poco capirci qualcosa. .
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Possibile che intelligenze di primo piano vissuti nei secoli abbiano creduto a delle favole e che noi, solo perchè riusciamo a raggiungere Marte ed abbiamo un sistema di comunicazione sempre più globale e perfetto, non sentiamo più il bisogno di confrontarci con il divino che solo può illuminare il senso della vita dalla nascita alla morte? .
La nostra vita e la Parola
Post n°753 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da sebregon
IV SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - SABATO Mc 6, 30-34 In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Tocca questa sensibilità di Gesù verso i suoi discepoli stanchi. Ho conosciuto gruppi dove l'essere sempre esposti era una regola, anzi più si fiaccava il corpo più si era convinti di procedere bene in un cammino iniziatico che, per essere percorso nel modo giusto ,richiedeva queste prestazioni. . . L'idea sottesa a molti gruppi che hanno alla loro base l'autorealizzazione è quella che l'adesione comporta un prezzo da pagare che sia quello dell'imparare alcune tecniche e metterle in pratica. Se guardiamo ai discepoli di Gesù dobbiamo proprio ricrederci che sia proprio così. Essi infatti pur mandati da Gesù erano pescatori e nulla sapevano di gradi di conoscenza o di tecniche per migliorarsi. Erano solo persone comuni ma prese da un amore grande verso il loro Gesù.E così poterono andare in giro a portare la buona novella del Signore e ritornare contenti. La verità è che nell'incanto del nostro essere cristiani noi veniamo presi dal Signore così come siamo e se anche dobbiamo fare un cammino per essere come il Signore Gesù ci vuole lo facciamo da innamorati e non da studenti che devono progredire . . E così possiamo prenderci delle pause non per imparare ancora ma per essere più a tu per tu con Gesù vero nostro maestro e trasformatore della nostra vita. La nostra vita e la Parola Spirito Santo, convinci i nostri cuori che più che tecniche da imparare abbiamo bisogno di un grande cuore per amare. Gabriele Patmos
Post n°752 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da sebregon
SANTI PAOLO MIKI E COMPAGNI (m)
Mc 6, 7-13
A due a due perché da soli non si arriva da nessuna parte. .
. Soli, la paura ci assale e non combiniamo niente, rischiamo di metterci in pericolo.
A due a due per calmarsi e vincere la paura. Non c'è niente da pianificare. Non ci sono obiettivi da raggiungere. .
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C'è un abbandono da vivere.
C'è un incontro da testimoniare.
C'è una dedizione all'altro da praticare. .
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Gesù sembra dirci rimanete fermi e quieti risolti nella mia Grazia.
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Questo è il mio insegnamento.
Vanruis Groendal
@vanruis
Post n°751 pubblicato il 04 Febbraio 2014 da sebregon
IV SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI – MARTEDÌ
Mc 5, 21-43
Continua il racconto dei miracoli compiuti da Gesù, che giorno dopo giorno accrescono a dismisura la sua popolarità. Quello che mi colpisce in questo brano non è in realtà il miracolo in sé &n
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Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16