Creato da luna_solaris il 18/06/2010
 

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"Cucciolo5" cerca "Luna70"

Post n°44 pubblicato il 18 Dicembre 2011 da luna_solaris

ballando

(Racconto di vita dei social network...)

Oggi pomeriggio ho preso mezza giornata libera e sono corsa in centro
a fare shopping...
Ho comprato un vestito in svendita che avevo adocchiato da tempo,
per fortuna nessuna ancora l'aveva preso e non me ne meraviglio:
è rosso rubino, lungo fino ai piedi, con uno scollo vertiginoso
e uno spacco laterale non da meno.....
"Questo è un genere di vestito che si indossa per un'occasione particolare",
mi ha detto la commessa del negozio mentre me lo piegava.
E io quell'occasione ce l'ho proprio stasera.
E' quasi l'ora, e mi preparo con cura.
Mi cullo con un rilassante bagno profumato di vaniglia e poi m'infilo, sinuosa,
dentro lo stretto abito rosso che mi calza come una guaina.
Mi guardo allo specchio e scoppio a ridere. Mi piaccio.
Di sicuro quest'abito mette in risalto le mie forme migliori, un bel seno
e un sedere pieno.
Spruzzo un po' di profumo dietro le orecchie e sui polsi. Sono pronta. 
Mi guardo nuovamente allo specchio. Ho gli occhi che brillano, sono eccitata
e piena di speranza. Da tanto tempo non provavo queste emozioni....
e me le sto godendo minuto dopo minuto.,,,
Tutto è nato per gioco, in una noiosa sera di solitudine estiva.
Fuori il chiasso degli adolescenti che si ritrovano al pub sotto casa mia,
io dentro il mio appartamento con un bicchiere di vino, il computer,
e il ricordo di un amore che poteva essere e non è stato.
Ma soprattutto c'era lui. "Cucciolo 5", single in cerca di amicizia,
che mi aveva contattata su un sito di incontri online.
Così, giorno dopo giono, mese dopo mese, quel gioco imprevisto
si è trasformato in qualcosa di misterioso e di coinvolgente,
capace di farmi sognare, di svegliare in me amore e desiderio, gelosia,
emozioni vive.
Eppure sono sempre stata una donna razionale.
Per ogni situazione che mi si presenta, riesco a valutare velocemente
i pro e i contro, senza indecisioni, da brava avvocato civilista quale sono.
Ma l'amore, stavolta, mi ha rapita, minando tutte le mie sicurezze di donna
in carriera e facendomi risplendere di una luce nuova e sconosciuta.
A dire la verità in tanti mi corteggiano, anche adesso, soprattutto
per la mia intelligenza vivace e per il mio essere solare e determinata.
Ma io rifiuto, da mesi, qualsiasi invito o proposta.
Solamente un venerdì, due mesi fa, sono uscita con Dario, un bel ragazzo
che conosco da un paio d'anni e con il quale si era instaurata, ultimamente,
una buona stima reciproca di cause vinte e perse in tribunale.
Dario, quella sera, passò a prendermi in auto. Scese dal posto guidatore
e mi aprì addirittura la portiera.
"Un gentiluomo d'altri tempi" pensai. Poi mi guardò, sorrise,
e continuò a cantare il motivetto che passavano per radio.
Allora mi sentii a mio agio, allungai le gambe e iniziai anch'io a cantare.
Dario mi condusse in un elegante ristorante fuori città.
La conversazione tra noi corse brillante fluida, inframezzata da qualche risata,
qualche discorso semi-serio, un antipasto d'ostriche e un branzino al forno.
Un ottimo champagne, freddo ma non troppo, annaffiò il tutto, favorendo
germogli d'affinità. Poi seguì una passeggiata sul pontile, accarezzata da un
venticello di buon auspicio. E dopo la passeggiata e un amaro sorseggiato in un
localino tutto di legno, Dario mi riaccompagnò a casa, dicendomi che era stato proprio bene.
E io provai un'insolita serenità, perché avrei voluto dirgli la stessa cosa.
E anche il bacio che Dario provò a darmi fu assolutamente naturale.
Invece io mi ritrassi, come punta da una serpe velenosa.
Mi scusai e veloce rientrai a casa, piena di sensi di colpa per "Cucciolo 5",
che in realtà si chiama Raffaele.
Chiusi la porta dietro di me..... un broncio infantile e inadeguato mi deturpò
il viso. Mi spogliai, feci una doccia fredda senza sapone e mi catapultai,
come per redimermi, subito al computer.
Da quella sera, ogni volta che m'imbattevo in Dario, ero colta da un imbarazzo
pesante e rifiutai tutti e cinque gli inviti che questo mi presentò nelle
settimane successive.
Raffaele, invece, era riuscito a conquistarmi con le sue parole cadenzate
e con quel verde scuro dei suoi occhi, così come apparivano nelle foto
che mi aveva spedito via e-mail.
Con lui è nato tutto piano, senza fretta e senza aspettative....
Ci siamo conosciuti per caso e allentate le reciproche difese, ci siamo aperti
l'un l'altro. confidandoci ogni sera sogni e pensieri, anche quelli più nascosti.
Raffaele non è come tutti i quarantenni di oggi. Non ha mai scuse e rituali
tipo il calcetto, la partita alla Tv, la cena con gli amici.
Così, nonostante la proverbiale razionalità che voleva, di forza,
tenermi a freno, me ne sono fregata di tutto
e mi sono lasciata andare, infatuandomi come un'adolescente.
E sera dopo sera, Raffaele è diventato il mio amico, il mio confidente,
il mio amore.
A lui ho raccontato di me e delle mie fantasie, dei miei sogni e dei miei incubi,
e lui ha fatto lo stesso, in un crescendo di affinità e di passione.
Questa sera il nostro appuntamento non sarà al solito posto,
ciascuno nella propria stanza, davanti al computer......
Alle 21 in punto ci vedremo in piazza. Finalmente.
Mi sento una bambina emozionata e radiosa.
Sono bella questa sera, come belle sono tutte le donne con l'amore nel cuore....
In tutti questi mesi io e Raffaele ci siamo scambiati promesse e promesse
di una vita insieme: dal rustico in campagna dove andremo a vivere, al cane
che adotteremo, al letto a baldacchino che abbiamo già scelto e ordinato
insieme, su un sito internet.....
Ecco arrivo nel luogo dell'appuntamento.
Un ometto infreddolito mi si accosta al finestrino dell'auto, sicuramente
un parcheggiatore abusivo.
Apro velocemente e senza discutere gli offro una banconota da 5 euro
e un sorriso disinteressato. Sono talmente felice che dispenserei euro e sorrisi
a chiunque pur di donare un ritaglio della mia stessa gioia.
"Passi una buona serata signore!", dico fremente,
porgendo la banconota all'ometto che rimane perplesso....
Mi guardo intorno e m'incammino in mezzo alla piazza.....
Raffaele e io dovremmo trovarci alla panchina davanti alla fontana,
ma la panchina è ancora vuota.
Ripenso a quanto sono stata fortunata a imbattermi in Raffaele.....
L'ometto dei parcheggi mi raggiunge e mi fissa. Avrà una sessantina d'anni,
ma ne dimostra almeno dieci di più, segnato com'è dal tempo e sicuramente
da una vita non facile.
Tiene le mani nascoste nelle tasche di un giubbotto marrone, vecchio
e pesante, a occhio di due taglie più grande della sua,
e sotto s'intravede una tuta nera di nylon, di quelle con le strisce laterali
che andavano di moda quando ero al liceo.....
Sul giubbotto ha già tracce di neve densa, non si cura neppure di toglierla.
"Scusi signorina, aspetta qualcuno?" mi chiede inaspettatamente,
mentre sorride....
Provo una strana sensazione per la domanda di quell'ometto goffo,
un misto tra pena e paura.....
"Si, sto aspettando il mio ragazzo", dico.
L'ometto mi guarda per un istante o due. Poi si gira come per andarsene e
invece infila deciso una mano dentro la tasca del giubbotto
e mi si siede a fianco.
La paura s'impadronisce di me,
e io non posso credere che la mia gioia sia strozzata così. proprio ora.
No, non può succedere. Ma dov'è Raffaele?.....
L'ometto dei parcheggi tira fuori dalla tasca una scatola di cioccolatini
e me la porge, timidamente.
"Marta, io sono Raffaele", sussurra con voce calda, gentile, sotto la neve
che cade più veloce........
"Come scusi?" - non capisco. - "Marta, guardami".
"Ma cosa sta dicendo?" - mi gira la testa. - "Chi l'ha mandata?
Che scherzo è questo?"..... Rido, di un riso amaro e freddo.
Penso a uno scherzo di carnevale, il periodo è questo, ma la mia bocca trema.
La saliva mi si blocca in gola. "Tesoro, guardami. Sei bellissima.
Questi sono per te", dice, mettendomi in mano i cioccolatini argentati.
"Ma dov'è Raffaele? Mi sta spaventando, la smetta subito!". urlo rossa in viso
e scossa da un tremito innaturale.... Tossisco......
"Tesoro, io sono Raffaele, 'Cucciolo 5', e tu sei Marta, 'Luna 70' ".
"Ma.... ma lei è il parcheggiatore! Chi le ha detto queste cose?"
E così dicendo stringo a me la borsetta e comincio a camminare veloce
verso l'auto parcheggiata. Ma "Cucciolo 5" mi rincorre deciso, continuando
a sussurrare parole d'amore.
La scatola di cioccolatini rimane da sola, abbandonata distrattamente
sulla panchina, come il mio cuore.
"Non sono il parcheggiatore! Sono Raffaele e ho tante cose da raccontarti!".....
urla l'ometto. Corro, inciampando nel mio ridicolo vestito stretto
e picchiettando velocemente i tacchi a terra senpre più impaurita.
"Marta, guarda i miei occhi, ti prego! Non vedi che sono gli stessi che ami?".
Sto sudando freddo. Per fortuna la macchina è davanti a me,
a pochi metri di distanza, la vedo.
"Almeno ascoltami! Io ti ho descritto la mia vita e il ragazzo che ero vent'anni fa,
anche le foto sì, le ricordi? Non vedi che sono io da ragazzo?
I miei sentimenti sono veri, lo sai! Guardami, sono io che ti scrivo ogni giorno.
E il letto a baldacchino, l'abbiamo già ordinato, ricordi?".
Mi fermo di scatto, mi giro e guardo impaurita gli occhi dell'anziano.
Con una delusione totale riconosco quel verde scuro,
anche se un po' sbiadito, che ho creduto d'amare.
Non dico una parola. Sono stata raggirata e tradita.
Forse solo dalla mia stessa ingenuità. Ripenso a mesi e mesi di serate
trascorse davanti al pc a confessare a uno schermo la mia vita,
mentre dietro c'era quell'ometto da cui ora sto fuggendo...
Mentre scappo via, un po' per la paura e un po' per la vergogna,
d'aver raccontato le mie emozioni a un perfetto sconosciuto,
prometto a me stessa che mai più accenderò un computer,
se non per intentare causa, da bravo avvocato quale sono,
alle chat dei cuori solitari di tutto il mondo.
Entrata in auto chiudo le portiere a chiave e prendo dalla borsetta il cellulare.
Il cuore mi batte veloce, senza pensare compongo un numero......
"Dario? Ciao, sono Marta. Mi chiedevo se stasera hai già impegni.
Scusa se non ti ho più richiamato, ma ho avuto un periodo molto stressante.
Ti andrebbe di vederci?", dico tutto d'un fiato.
"Marta! Ma che piacere. Sto andando al veglione mascherato,
quello organizzato dallo studio Poletti. Vieni con me?
Ho trovato un costume da coniglio, ho delle orecchie lunghe fino
al sedere dovresti vedermi..... Vuoi che ti passi a prendere?".
"Sì, vengo con te", rispondo immediatamente.
Per la strada incontro una bancarella e mi fermo. Ho avuto un'idea:
compro una parrucca rossa e fluente e dei lunghi guanti di raso azzurro.
Poi, guardandomi allo specchietto dell'auto, mi piazzo in testa la parrucca
e mi ripasso il rossetto.
Sono perfetta, sembro Jessica Rabbit, la moglie ideale per un coniglio....
Arrivo davanti casa mia e Dario è già lì.
"Sei bellissima, Marta, anzi..... Jessica! Proprio bella" e mi bacia.
"Non ho mai ben capito perché non siamo più usciti da quella sera, sai?".
"Non l'ho capito bene nemmeno io", sorrido e lo bacio.
Lui mi prende la mano, mi fa fare un volteggio e mi dice:
"Siamo proprio una bella coppia!".
"Sì" gli dico sorridendo........
E penso che alla fine il vestito rosso a qualcosa è servito.....

(Storia realmente vissuta da una lettrice che ha voluto raccontarla
per aprirci gli occhi su una realtà che oggi sta prendendo sempre più piede...)

 

 
 
 
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