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« Newsletter del 26 ottobre 200Il seme della Stima - Favola »

Un viso senza sorriso- Favola per una bimba che aspetta un bimbo

Post n°92 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da cleoniceparisi
 




 


 

Un viso senza sorriso






Mi presteresti un sorriso?


Chiese un giorno un viso.


Vorresti un sorriso? Io non ne vendo ma posso ispirarne la nascita.


Davvero? Allora aiutami ed in cambio di questo sorriso io ti darò…


Ma la vita non permise al viso di completare il suo pensiero, e lo interruppe dicendo:

Il tuo sorriso per me sarà già una ricompensa. E fu così che la vita
prese per mano quel viso senza sorriso, e lo portò con se in paradiso.


Vieni vorrei mostrarti qualcosa!


Quel
viso non aveva mai conosciuto il sorriso vero, quello che nasce dal
cuore e poi illumina il volto, e aveva sempre ben distinto il sorriso
di circostanza da quello che dal cuore avanza. Giunse in paradiso e la
vita gli mostrò lo sbocciare di un fiore, il viso lo guardò e disse:


E’
meraviglioso Vita …ed accennò ad un sorriso d’apparenza, perché anche
nel riconoscere la meraviglia di quel fiore, non riuscì a sentirlo nel
suo cuore.


E
allora la vita mostrò a quel viso stanco, dei bambini che giocavano
allegri e spensierati, e il viso accennò di nuovo a quel sorriso
statico,  e la vita capì che neanche quella visione luminosa gli aveva
toccato il cuore.


Non conoscerò mai un sorriso vero quello che nasce dal cuore!


Disse
mosso da profonda disperazione il viso senza sorriso. La vita era
pensierosa, nel chiedersi come mai quel viso non riusciva a  percepire
i  lati più teneri del vivere. Allora portò il viso in riva di mare e
gli fece guardare dei delfini, che lieti saltavano tra le acque
emettendo gridolini di gioia pura e semplice.


Ma
neppure la gioia dei delfini riuscì ad entrargli nel cuore, allora la
vita capì che quel viso aveva un cuore indurito dal dolore e che per
difendersi lo aveva mutato  in pietra.


Ci voleva qualcosa che gli arrivasse sin dentro al cuore, qualcosa che lo riscaldasse.


Vedi viso, il tuo cuore si è indurito, perché troppo ferito e smarrito, perciò oggi vorrei farti un invito.


Un invito? Di che si tratta!


Disse il viso.


Vorrei affidarti un seme, te ne occuperesti?


Non so se ne sarò capace.


Disse il viso.


Ma
vedi devi solo portarlo in grembo crescerà da solo, tu dovresti 
ospitarlo per un breve tratto, gli farai da incubatrice e lui nel
frattempo ti riscalderà il cuore.


Il
viso senza sorriso, accettò e la vita gli affidò un seme. Il viso lo
depositò proprio vicino al suo cuore, e il cuore nel vedere quel
piccolo seme germogliare giorno dopo giorno prese a spogliarsi dai
mille scudi che aveva indossato lungo il cammino di una vita, in fondo
non avrebbe potuto abbracciare quel piccolo essere bisognoso di calore
se fosse rimasto prigioniero del gelo.




E fu così che quel giorno un viso senza sorriso, trovò un motivo per
sorridere davvero, improvvisamente il gelo che lo imprigionava prese a
sciogliersi alla luce di una nuova vita, che gli cresceva in seno, e
quando il piccolo emise il suo primo vagito, il viso senza sorriso si
accese di una luce incommensurabile. La stessa luce che accende un
fiore quando sboccia, che vive nel sorriso dei bambini, che accende il
canto dei delfini, la luce dell’amore.






La vita trova sempre una strada per accendere il sorriso del tuo cuore, accettane l’invito.


 
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