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L'uomo e il Sole - Favola

Post n°125 pubblicato il 18 Novembre 2008 da cleoniceparisi
 


Nairobi,
17 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Nuovo orrore in Burundi dove una bimba
albina di sei anni e’ stata trovata decapitata e smembrata nella
provincia di Ruyigi. A riferirlo e’ la Bbc, ricordando che si tratta
del sesto caso dal mese di settembre e che si ritiene che parti del
corpo della piccola vittima siano state consegnate a stregoni della
vicina Tanzania, dove solo quest’anno sono stati assassinati oltre 30
albini. Gli stregoni credono che il sangue e alcuni organi degli albini
abbiano poteri magici.






L’uomo e il Sole




Un uomo alla fine del suo cammino si trovò al cospetto del Sole, e come
un viandante assetato e affamato di risposte, incominciò a dire:


Finalmente faccia a faccia!!!


Nel tono delle sua voce, si distinsero chiaramente una profonda amarezza, e una ancor più grande sfiducia.


Hai da dirmi qualcosa?


E il Sole tacque.


Vedo
che non parli, segno che poi non avevi tante cose da dirmi? Eppure
fintanto camminavo in terra non sono bastati fogli per appuntare le tue
lezioni di vita, che in ogni istante non esitavi a darmi.


Ebbene ora siamo qui faccia a faccia, cosa succede non trovi le parole?


Taci?


Troppo comodo!!! Che fai non mi giudichi?


Inferno o paradiso?O forse sei indeciso e vuoi mandarmi in purgatorio???


Sai
come si dice: “Sante anime del purgatorio”, un posticino lì non mi
dispiacerebbe, ne tanto lontano dal tuo calore, ma neppure tanto vicino
da restarne abbagliato, come diceva uno dei tuoi messi te lo ricordi?
Un certo Budda: “la via è nel mezzo”.


Certo
che le parole non sono il tuo forte, e a dire il vero mi aspettavo che
emanassi più luce e calore. Scusa non sento il coro degli angeli, ma
dov’è tutta l’equipe?


L’uomo
aveva fatto le domande, e il Sole era lì di fronte a lui senza
risposte. La sua luce fredda, incuriosì l’uomo spingendolo a fare
qualche passo in avanti, e quando gli fu a pochi centimetri di
distanza, allungò la mano con timore per toccarlo e accadde qualcosa di
veramente inatteso, il sole cadde in terra, non era altro che un bel
dipinto su una grandissima tela.


L’uomo
restò senza parole, il Sole, la luce che gli aveva indicata la via era
solo un affresco, un disegno, un immagine senza vita, un feticcio, una
costruzione, ed ora a chi avrebbe attribuito le colpe della sua
infelicità? A chi avrebbe innalzato le sue preghiere? A chi avrebbe
rimesso le sue speranze?


La mia infelicità e il mio dolore!!! Ora dove li metto?


Disse gridando di rabbia intrisa a dolore l’uomo accecato.


Tu
eri l’anfora dove versare le mie lacrime, tu eri il giusto da cui
attendere la vendetta, la mano sacra della legge, tu eri la giusta
bilancia. Tu eri l’orizzonte, la perfezione a cui elevarsi, tu eri il
redentore, tu eri il protettore. Tu eri il pastore, il grande saggio,
tu eri il maestro che insegna a vivere, tu eri dolore che illumina la
retta via, ed io l’alunno, ed io la foglia, ed io il bambino.


Ma ora che so! Cosa sono???


Ha già…-disse poi con amarezza- ma con chi parlo se ho appena scoperto che non esisti?


Il
Silenzio scese al cessar delle parole dell’uomo, il paravento sul quale
era dipinta l’immagine del Sole era in terra vicino ai suoi piedi.


Tu eri il Sole!!!


Disse
l’uomo accasciandosi poi in terra senza più forze, col capo chino e il
cuore spento, ma la sua mente continuò a cercare una porta verso la
vita. L’uomo ha capacità di ripresa inimmaginabili e dopo solo alcuni
minuti, riprese nel dire:


Quindi
era a me che innalzavo preghiera, ed era sempre a me che rimettevo le
speranze, sono sempre stato io il solo e unico artefice della mia
esistenza. Ed ho usato l’immagine divina, come bastone, sostegno per
avanzare nel mio difficile cammino.


E poi disse inaspettatamente prima e soprattutto per se stesso.


Sono stato un grande, mi ammiro, mi Amo!!!


Ho
creato tutto questo solo per poter andare avanti nella vita, per
superare quegli ostacoli che ai miei occhi apparivano insormontabili.


E di nuovo disse, stavolta risollevandosi in piedi:


Sono un Grande!


Mentre
intesseva le sue lodi ai suoi stessi occhi, l’uomo non si accorse che
una luce intesa stava sollevandosi dal dipinto, una luce che attimo
dopo attimo cresceva riscaldando ogni anfratto, e quando ebbe
completamente illuminato il luogo l’uomo meravigliato disse:


E tu ora chi saresti?


E la luce rispose:


Sono il Sole.


Il Sole???


Disse l’uomo più confuso che mai.


Ma
se solo pochi istanti fa, ho compreso che non esistevi che eri il
frutto di una creazione umana per permettere all’uomo di avanzare nei
tempi incolume dalle sue stesse azioni.


E il Sole disse:


Quando
nacque tuo figlio, ti vidi piangere per la gioia, ti vidi festeggiare
in ogni angolo di strada, ti ascoltai ridere e cantare, era il giorno
più bello della tua vita. Prendesti quella piccola e tenera manina tra
le tue, baciandola con il cuore.


Per
quel figlio avresti rivoltato il mondo, non gli avresti fatto mancare
nulla, avevi progetti grandiosi per lui, gli avresti dato in eredità
tutto il tuo patrimonio, dovesti però tristemente convenire di non
potergli trasmettere la tua consapevolezza, quella doveva fiorire
spontanea dal suo cuore.


E
per Amore lasciasti quella piccola mano affinché il tuo prezioso bene
potesse imparare a camminare da solo, lo seguisti dietro ogni angolo di
strada, ogni sua caduta fu la tua caduta, ed ogni suo successo fu il
tuo successo.


Ora
figlio mio cammini da solo, la consapevolezza è quella luce che insegna
a guardare verso il proprio cuore. Ora fa che io possa di nuovo
riprenderti per mano, mi sei mancato.


Il Sole prese per mano suo figlio e gli mostrò il creato dicendo:


E’ tuo.

 
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