Il mio nuovo libro
L’ANGELO DEL FOCOLAREdi Cleonice Parisi La mia ultima opera si chiama “L’Angelo del Focolare”, così si appellavano le donne qualche tempo fa, vittime predestinate a una vita segnata da piatti e pannolini, prima incubatrici e poi nutrici, e mai prime attrici.
Oggi che la Donna è il perno attorno il quale gira la società, oggi che è attrice e forza motrice di questa rivoluzione spirituale, che vede il mondo al centro di un vento nuovo, può finalmente fregiarsi di questo titolo, che tempo addietro le fu concesso come uno sberleffo.
“L’Angelo del Focolare” è dedicato agli angeli di oggi, Donne altruiste, presenti socialmente, madri attente ma non claustrofobiche, portatrici di luce, saggezza, entusiasmo e vitalità.
Il libro, raccoglie 22 favole spirituali al femminile, interamente a colori e riccamente illustrato dalle opere della pastellista Laura Medei, con prefazione di Peppino Fieni.
Concepito come un moderno quaderno, con degli spazi per interagire con i propri pensieri, un libro che VUOLE essere usato, scritto, “spiringuacchiato”.
Nella prima pagina è riservato uno spazio per inserire il nome della persona a cui è destinato, un modo per rafforzare l’energia del messaggio che ogni favola porta nel cuore.
Parla il favolese, la mente che dell’anima ha visitato il paese, un libro per iniziare il viaggio più bello che c’è, quello dentro di se.
PREFAZIONE DI PEPPINO FIENILeggere per Sognare
Favole o parabole? Cleonice Parisi si è posta la domanda. Ce ne fossero! Ma la vita è una favola, lo è fin dall’infanzia. La leggerezza dell’essere si manifesta in Cleonice Parisi nella sua semplicità, nel tradurci parole come eternità, ego, tempo, amore, esistere, vedere, passione, relazioni, ecc. come solo le grandi filosofie hanno provato a fare, ma senza arrivare, qualche volta, ad essere chiare ed ascoltate. E il Pinocchio di Collodi non è ancora la nostra saggezza ritrovata?
Il coraggio, Io esisto, Apri gli occhi, Ascolta, non sono saggi consigli per la vita che, in qualche caso, si è troppo ispessita, perché la storia ritorna e storna la nostra infanzia, unica vera danza, che ci forma e informa insieme, mentre ci fa vedere il mistero della vita sempre da scoprire.
E’ qua che questo libro vuole essere e tessere un nuovo modo di parlare, di usare il linguaggio, per dirci cose che sono cose e sentimenti mai spenti.
E’ quello che fa Cleonice Parisi in questa sua fatica, dare una speranza che la danza continua per chi ancora ascolta.
Qui il nostro inconscio parla, come diceva Lacan perché è strutturato come il linguaggio. Fedro, la sua favola, “La volpe e l’uva”, Jung la sua anima. L’incipit di Alda Merini che si intravede, massime e metafore si alternano, mostrandoci che il nostro linguaggio e la realtà stridono quando si incontrano, proprio come l’essere donna ancora stride in un mondo che ride, ma non sa cambiare, perché la vita è femminile e la fantasia al potere è lei, la donna. Cleonice lo dice tra le righe, leggiamole e capiremo le favole di cui la vita è fatta, se lo vogliamo.
Insomma non è solo una rivoluzione del linguaggio e della realtà che a volte si maschera, ma è una rivoluzione vera e tavole e colori ci mostrano che la vita, se vogliamo, può essere colorata come la parola del narrare, come fece Miguel de Cervantes con il suo Don Chisciotte della Mancia.
La parola in rima ci indica più facilmente qual’è la nostra riva. Insomma un dipinto surreale, come quelli di Picasso.
Inviato da: jorke88
il 21/01/2015 alle 12:35
Inviato da: orlando.curioso1
il 11/12/2013 alle 17:22
Inviato da: puzzle bubble
il 03/05/2012 alle 16:15
Inviato da: cleoniceparisi
il 19/01/2009 alle 15:56
Inviato da: salvatore.ravas
il 18/01/2009 alle 10:31