Lapidàrio

[Isotropico e Rampa sono in centro a Dolo: aspettano Pavàn e Riccardo. Entra in scena Silvestro, tizio di cinquant'anni sconosciuto sia a Isotropico che a Rampa.]

Silvestro: "Buonasera, mi chiamo Silvestro: voi come vi chiamate?"
Isotropico: "Isotropico."
Rampa: "Rampa."
Silvestro: "Avete un euro da darmi?"
Rampa: "Non ho neanche i soldi per un caffè."
Silvestro: "Vabbe': te lo offro io il caffè."

[Isotropico e Rampa si guardano esterrefatti.]

Silvestro (con fare profetico): "Ricordatevi: LA FORTUNA - PUO' CAPITARE - ALLA STESSA - PERSONA."

[Isotropico e Rampa trattengono a stento le risate. Silvestro se ne va. Arrivano Pavàn e Riccardo. I quattro se ne stanno un po' lì a chiacchierare. Torna Silvestro.]

Silvestro (agli ultimi due arrivati): "Avete qualche spicciolo da darmi?"
Riccardo: "Ho venti centesimi."

[Glieli dà.]

Silvestro: "Grazie ragazzi. Giuro su dove sto camminando adesso che il giorno 2 gennaio vi offro un pranzo a tutti e quattro."

[I quattro ringraziano, e fanno per andare, ridendo a crepapelle: ma Silvestro stringe la mano a Rampa, in segno di saluto.]

Rampa: "Buonasera, Silvestro."
Silvestro: "SIAMO PERDUTI."
Rampa: "Eh."
Silvestro: "Ma sempre allegri, però."
Rampa: "Eh."
Silvestro (a tutti e quattro, con fare profetico): "E ricordatevi: LA VITA - E' - IL PASSATEMPO."

[I quattro se ne vanno.]