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I problemi della Giustizia in Italia

Post n°140 pubblicato il 09 Luglio 2007 da orion971

PALERMO - Il pm di Palermo ha presentato appello contro la sentenza di assoluzione dell'insegnate processata per avere punito, obbligandolo a scrivere 100 volte sul quaderno «sono un deficiente», un alunno, che aveva dato del «gay» a un compagno di classe. «Il sistema adottato dalla docente per correggere lo studente - ha scritto il magistrato - è consistito nel costringerlo a insultarsi e rendere pubblica la propria autocritica: un metodo da rivoluzione culturale cinese del 1966». La professoressa, che insegna in una scuola media, era stata imputata di abuso di mezzi di correzione e lesioni. Il sostituto procuratore, nelle 37 pagine dell'impugnazione, fa riferimento anche all'articolo 3 della Convenzione di Ginevra «che tra l'altro dice che nessuno può essere sottoposto a trattamenti degradanti». «La Convenzione - scrive Cartosio - non si applica solo ai comportamenti sui detenuti dovendosi interpretare il termine nessuno come riferito a qualunque essere umano sottoposto al potere o all'autorità di qualcuno».

La Giustizia in Italia è ingolfata, anni e anni per arrivare a delle sentenze con conseguenti prescrizioni a volontà, persone innocenti in carcere in attesa di giudizio, cause civili alle quali si è costretti a rinunciare perché vanno alle calende greche, ma tutto ciò non conta: è di vitale importanza prolungare questa vicenda e scriverci sopra 37 pagine (diconsi trentasette) per tirare in ballo addirittura la rivoluzione culturale cinese del 1966... E se il principale problema della Giustizia non fosse tanto la carenza di organici e strutture quanto la carenza di  attività sessuale dei magistrati?

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Commenti al Post:
madrocs
madrocs il 10/07/07 alle 00:41 via WEB
E'la solita voglia di protagonismo. In assenza, evidentemente, di gratificazioni sessuali, sopperisce il godimento mediatico. Con buona pace della giustizia. Quanto alla "motivazione" surriportata,è del tutto fuorviante, dato che nel caso di specie non si trattava di trattamenti "degradanti", bensì altamente "educativi". Chissà se il bulletto in questione, nel suo intimo, non sia riuscito a capire quello che non gli hanno mai spiegato i suoi genitori?
 
 
orion971
orion971 il 11/07/07 alle 18:18 via WEB
Bisogna capirli... dopotutto a Palermo i PM non hanno altro di cui occuparsi: non è mica Copenhagen che ha la mafia... Penso proprio che per il bulletto la punizione sia stata molto educativa. Qualcosa di simile ci vorrebbe per i suoi genitori, che invece di sculacciare il figliolo vanno a fare le denunce. Gli toglierei la patria potestà
 
   
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 11/07/07 alle 19:19 via WEB
Clinicamente parlando, quel magistrato non ha bisogno di attività sessuale: semmai ne fa troppa, ma di un tipo particolare..di certo trarrebbe giovamento da una sana astinenza dalle sue frenetiche masturbazioni mentali..
 
     
orion971
orion971 il 12/07/07 alle 22:56 via WEB
Oppure potrebbe continuare con le pippe ma facendolo a casa sua e stando lontano dalle aule di Giustizia. Che appunto servono per la giustizia e non per ll libero esercizio di contorsione mentale
 
   
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 12/07/07 alle 10:45 via WEB
Bravo Orion, bisognerebbe partire dai genitori... ma lo sai quanti ce ne sono così?
 
     
orion971
orion971 il 12/07/07 alle 22:58 via WEB
Ce ne sono tantissimi, a prima vista sembrerebbero la maggioranza, anche se spero che non sia così... e la colpa è loro, molto più dei bulletti dei figli
 
orion971
orion971 il 12/07/07 alle 23:09 via WEB
Scusa ironico, seppur a malincuore ho cancellato l'altro tuo commento perché un po' troppo "vivace"... sai com'è, visto il soggetto in questione, non vorrei che se per caso andasse su google a cercare cosa si dice in giro delle sue prodezze e capitasse qui gli venisse poi in mente di trovare il tempo per riempire altre 37 o magari 74 pagine di querela...
 
 
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 14/07/07 alle 11:22 via WEB
Hai la facoltà di cancellare, hai cancellato. Non era un commento da Premio Nobel, né nulla che non possa riscrivere oggi, domani, dopodomani. Per cui non si è perso nulla, e io non mi sento certo privato di alcunché.
Però te la sei fatta addosso pure tu, hai ceduto alla intimidazione mafiosa.
 
   
orion971
orion971 il 15/07/07 alle 15:55 via WEB
Non era un commento che io non condividevo, anzi... è che a volte le cose è bene dirle senza dirle. Un conto è scrivere frasi molto pesanti verso Prodi e Berlusconi che mai più si metteranno a querelare migliaia di blogger: non c'è nessun problema. Un po' diverso è andarci giù così pesante con un magistrato, oltre tutto un tipo così rognoso da scrivere 37 pagine su una cazzata come quella dell'insegnate e che magari non aspetta altro che l'occasione per bissare. Una sentenza della Cassazione, mi pare, ha deciso che l'autore di un blog è equiparabile, sotto il profilo della responsabilità in questi casi, al direttore di una testata giornalistica. E rischiare di avere delle grane per un blog mi sembra poco ragionevole: non è questione di farsela addosso, ma di buonsenso. E sono certo che sei d'accordo con me.
 
     
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 16/07/07 alle 11:56 via WEB
Assolutamente...
 
     
Dana73To
Dana73To il 16/07/07 alle 18:53 via WEB
Sul serio per la Cassazione l'autore di un blog è equiparabile, sotto il profilo della responsabilità al direttore di una testata giornalistica? Signur allora quante volte ho rischiato??? In ogni caso il commento di Ironico verteva sotto la sua responsabilità...al massimo era lui che avrebbe rischiato. Il commento in sè non c'entra ma è grave se neppure qui (nei blog) siamo liberi di dire ciò che pensiamo.
 
     
orion971
orion971 il 17/07/07 alle 23:11 via WEB
Non per la Cassazione ma per un giudice che ha emesso una sentenza in questo senso. In tal caso, visto che se un articolo di un giornale diffama qualcuno ne risponde non solo il giornalista ma anche il direttore è evidente che anche l'autore del blog può essere chiamato a risponderne come il blogger che ha scritto il commento. Anche se tutti tendono a considerare il blog come una zona franca, in realtà non è così: almeno in teoria, la libertà di espressione nel blog incontra gli stessi limiti della vita "reale", vale a dire non sono ammesse l'ingiuria, la diffamazione, l'apologia di certe cose. Anche Cuffaro aveva ammonito pubblicamente che se non la smettevano avrebbe iniziato a querelare i blogger: è una cosa che può fare benissimo se vuole. Un link su quella sentenza: http://www.iltuolegale.it/2006/index.php?option=com_content&task=view&id=117&Itemid=98
 
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