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Di chi è la colpa del precariato?

Post n°153 pubblicato il 25 Marzo 2008 da orion971

Domanda da un milione di dollari...
Tanto per cominciare, in un'epoca in cui ci si trova a fronteggiare la concorrenza di paesi come la Cina e l'India, pretendere il contratto a tempo indeterminato come mezzo secolo fa è abbastanza anacronistico. Viene da ridere a pensare ai no-global che strillavano e strillano contro la globalizzazione che "affama i paesi del terzo mondo": in realtà per quelli si aprono nuove opportunità, mentre a rimetterci sono proprio i lavoratori dei paesi sviluppati.
Assodato che la globalizzazione è la prima causa, che oggi il posto fisso non esiste più e che bisogna essere tutti un po' imprenditori di se stessi, la cosa migliore da fare sarebbe creare un sistema flessibile come negli USA, dove si può venire licenziati ma il giorno dopo si trova subito un nuovo posto. In questa direzione andava la richiesta del precedente governo di abrogare il famoso articolo 18, ma come noto i sindacati e la sinistra non lo hanno reso possibile. Il risultato è che abbiamo da un lato i contratti a tempo indeterminato che sono puramente teorici, dal momento che se le imprese falliscono non c'è contratto che tenga, e dall'altro la precarizzazione del lavoro soprattutto giovanile, perché se non puoi licenziare, assumere un lavoratore con i crismi tradizionali diventa una scelta molto rischiosa. I responsabili in seconda analisi, quindi, sono proprio quelli che a parole vogliono combattere il lavoro precario.
Tutto qui? No, c'è di peggio. Quante volte si sente parlare di giovani laureati che sono disoccupati o precari in posizioni lavorative assai diverse da quelle per le quali hanno studiato, tipo i famosi call-center?  Chi non conosce il mondo del lavoro potrebbe pensare che trovare un posto in Italia sia impossibile e che le qualità dei singoli non vengano valorizzate. Ma non è così, perché le persone valide (almeno la maggior parte) il lavoro lo trovano, a condizione che abbiano fatto degli studi che hanno un senso (quindi, non il laureato in filosofia che però non vuole andare a fare l'insegnante, tanto per capirsi). E sono le aziende stesse che hanno tutto l'interesse a stabilizzare, nei limiti del possibile, la posizione degli elementi validi per non perderli.  Il problema vero è un altro. E' che la scuola italiana ha subito, dal Sessantotto in poi, un processo di decadimento in termini qualitativi e di produttività che continua irreversibile ancora oggi. Una delle ultime genialate, ad esempio, i "debiti formativi" del Ministro Berlinguer (un nome una garanzia) che hanno sostituito i disumani esami di riparazione che costringevano i poveri ragazzi a studiare d'estate le materie nelle quali erano carenti. Risultato: non si boccia più nessuno. Quasi tutti arrivano alla maturità e un numero sempre maggiore anche alla laurea. Ma molti, troppi, non hanno minimamente la formazione teoricamente certificata dal titolo di studio. In generale, non è azzardato affermare che i laureati di oggi valgono quanto i diplomati di una volta, e i diplomati quanto la vecchia terza media.
Molti, però, non sono consapevoli di questo, o non lo vogliono accettare. E pretendono, anche comprensibilmente, di trovare un lavoro che ritengono consono con il loro percorso di studi, col risultato che si crea un sovraccarico di aspettative per i lavori di livello più elevato, impossibili da soddisfare anche solo per ragioni di numero di posti, mentre non si riesce a trovare personale per quelli di minor "prestigio sociale". Una società equilibrata avrebbe bisogno del laureato, del diplomato e di quello con la terza media, mentre qui si regalano pezzi di carta a destra e sinistra.  E sarà sempre peggio: si immagini quando l'ideologia del "tutti devono studiare" avrà portato l'obbligo scolastico a diciotto anni... E' l'eccesso di buonismo, nella scuola come nella società, che porta ulteriormente alla precarizzazione del lavoro.
Al di là delle colpe di "sistema", sarebbe bene che molti precari smettessero per un attimo di lamentarsi e facessero un serio esame di coscienza. Magari con una semplice domanda prima di tutto: "Ma io quanto valgo?" 

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Commenti al Post:
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 27/03/08 alle 00:26 via WEB
Sei inumano caro orion: in primis perchè se anche solo il 5% dei precari si facessero tale domanda io mi troverei sommerso da valanghe di terapie per depressione grave..in secondo luogo perchè, essendo i precari notoriamente squattrinati, io sarei costretto a rifiutare tali pazienti..in terzo luogo perchè i sopradetti precari, privi delle mie indiscutibilmente efficaci (e per me redditizie)sedute d'analisi, colti da deliri autodistruttivi potrebbero suicidarsi in massa..in quarto luogo perchè, a fronte di una sì gran massa di funerali, sempre perchè i precari anche da morti restano squattrinati, dovremmo pagare altre tasse per i funerali a carico dello stato.. Dico, caro orion: non ti sembra che ne paghiamo anche troppe di tasse? Eppoi sopravvaluti la capacità di autoanalisi dei precari..ma ti sembra che se sapessero chiedersi quanto valgono in realtà si presenterebbero ancora in centomila per un posto (precario) di scaldasedie anzichè darsi più proficuamente alla coltivazione dei campi? :-) PS: non farti ingannare dai toni scherzosi..sono più serio di quanto si possa credere..
 
 
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 27/03/08 alle 08:47 via WEB
già! e faccio notare, cmq, che anche il lavoro nei campi, è tirato avanti solo da precari.... :-) in agricoltura quasi tutti i lavori sono solo stagionali... anche per quello la gente si avvicina sempre meno all'agricoltura, perchè le aziende agricole cercano trattoristi stagionali, legatori di viti, stagionali, potatori, stagionali, addirittura cantinieri stagionali....:-)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/03/08 alle 09:32 via WEB
grande ironia...complimemti...sei esilarante..quasi come berlusconi!
 
   
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 27/03/08 alle 11:47 via WEB
beh, ma quale ironia, io ero serissimo! :-)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/03/08 alle 16:51 via WEB
il mio commento era riferito a vecchio del mare...ho capito il tuo...ma è bene precisare!!:-)
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 27/03/08 alle 19:13 via WEB
Egregio "anonimo", sono lieto di risultare esilarante quasi come SB..peraltro noto che, al di là di tue considerazioni personalissime sul mio sense of humor, ti guardi bene dall'affrontare il discorso "precarietà"..che c'è, hai la coda di paglia per cui, oltre a non palesarti non sai neppure rispondere a tono?
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 27/03/08 alle 19:16 via WEB
PS: il mio commento iniziale era in effetti una boutade ironica (e autoironica)basata peraltro su fatti drammaticamente reali..mentre il post di orion è dannatamente serio..sei forse incapace di confrontarti seriamente senza tirare in ballo Berlusconi ad ogni piè sospinto?
 
     
biscotto82
biscotto82 il 28/03/08 alle 15:48 via WEB
eccomi mio caro vecchio...sono l'anonimo di cui sopra.nessun problema a dichiararmi, vengo a giocare anche apertamente in trasferta sul tuo blog figurati se ho problemi a farlo qui in campo neutro(anche se ci sono più tifosi avversari;)).semplice errore l'anonimato!venendo a noi...io rispondevo al fatto che hai tenuto a precisare che il tuo commento non era molto ironico,e leggendoti spesso,non fatico a crederlo.detto questo credo che l’ultima parte del tuo commento,evidentemente la “meno ironica”,sia abbastanza insulsa perché il problema del precariato al di la delle responsabilità, è serio e la generalizzazione che è stata fatta, fa quasi pensare che il problema sia solo un discorso di scarsa voglia dei precari in questione!ma ti assicuro che non è cosi…lavoro alle risorse umane di una multinazionale e ti assicuro che non sempre il merito paga e non sempre alle aziende conviene blindare chi ha qualche capacità.il discorso fiscale che riguarda i dipendenti di un’azienda porta la stessa ad eludere la legge proponendo contratti a progetto a ragazzi che invece svolgono un ruolo continuativo all’interno dell’azienda.il contratto a progetto(mezzo tra i più usati)come dice il termine stesso, dovrebbe prevedere la realizzazione di un progetto da parte del precario in questione, il quale dovrebbe poter svolgere il suo lavoro nei tempi e nelle sedi che ritiene più opportune,proprio per questo non è soggetto spesso a timbrature di cartellino e via dicendo;bene le imprese sul contratto scrivono le migliori amenità costringendo a fronte di un falso progetto,i soliti precari a lavorare all’interno dell’azienda in condizioni di subordinazione e di rispetto di orari e regole come un dipendente vero,al quale però vengono negate ferie,malattie e via cianciando!ora questo è un caso,ma il problema sulla precarietà è molto diverso dalla flessibilità che si dovrebbe ottenere.vogliamo affrontare come tu dici il discorso seriamente?d’accordo..perchè nessuno ha mai pensato a costringere le aziende almeno,nel caso in cui non vogliano rinnovare il contratto alla persona,a comunicarglielo con un giusto anticipo in modo che il precario possa guardarsi intorno?la risposta è che spremono il precario fino all’ultimo per poi dirgli l’ultimo giorno:”amico mio..passi lunghi ben distesi..quella è la porta!”;oppure perché non viene ridotto drasticamente il tempo in cui si può lavorare in questa maniera?o perché non viene obbligata l’azienda ad assumere dopo un tot tempo il precario?voglio dire se l’hai tenuto cosi tanto a qualcosa sarà servito??ma naturalmente la colpa è del precario svogliato giusto?non dell’azienda che preferisce prendere un'altra persona alla quale fare un altro contratto a tempo evitando di pagare un tot di tasse! Poi sul problema posto da orion riguardante il fatto che sembra che ora laurearsi sia un dovere,bè mi trova d’accordissimo,ma non credete che siano tutti svogliati o non capaci…purtroppo non è sempre cosi…purtroppo!ciao vecchio!
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 28/03/08 alle 17:05 via WEB
Finalmente leggo un discorso quasi serio: se vogliamo parlare di regolamentare meglio il concetto di flessibilità mi trovi daccordissimo..anche se sono un libero professionista non ho le fette di salame sugli occhi e so benissimo che tante aziende sulla flessibilità ci marciano..ma vediamo di distinguere fra singoli disonesti e validità intrinseca di una legge. Ovvero in Italia di leggi ce ne sono fin troppe, quel che manca è la volontà politica di farle applicare, sia a destra che a sinistra. Poi sulle responsabilità dei precari possiamo anche sorvolare: i lavativi esistono da quando esiste il mondo, eppure non hanno mai impedito di lavorare seriamente a chi ha ben presente che accanto ai diritti esistono ben precisi doveri..magari con un pizzico di spirito di sacrificio inteso come investimento sul proprio futuro.
 
     
orion971
orion971 il 29/03/08 alle 00:53 via WEB
Caro Biscotto, il senso dell'umorismo di Vdm è molto meglio di quello di Berlusconi, che in effetti sarà un grande imprenditore ma come livello di battute è decisamente datato. Per quanto riguarda il tuo discorso, mi trovi d'accordo sul fatto che molte aziende si approfittano della situazione e precarizzano oltre modo il lavoratore. Però... a parte trasmissioni come Ballarò che ci mostrano sempre i precari solo come vittime, vogliamo anche domandarci chi sono i precari e perché lo sono? Ribadisco, e di esperienza in materia ti assicuro che ne ho molta, che sono le aziende le prime a volersi legare agli elementi di valore. Quelli che rimangono vittime della precarizzazione sono lavoratori di un certo tipo, ovverosia quelli di cui ho parlato nell'ultima parte del mio post. Il fatto che non sia politicamente corretto ricordarlo non è un buon motivo per chiudere gli occhi dinanzi alla realtà. P.s. non mi pare che in questo campo neutro per te ci siano più tifosi avversari, anzi..
 
     
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Anonimo il 29/03/08 alle 13:23 via WEB
guarda come ho gia detto lavoro alle risorse umane di una multinazionale e non sempre le aziende tendono a tenere i chi ha valore anche perchè spesso non riescono nemmeno a cogliere il valore della persona stessa,relegandola a puri lavori abitudinari e a dir poco deprimenti...ed emergere non sempre è facile!non tutti coloro vittime del precaritao sono"lavoratori di un certo tipo"...purtroppo non tutti...e non mi va nemmeno di scendere in quei discorsi che ormai sanno di banalità come le racccomandazioni,ma che rimangono comunque sempre troppo attuali.ecco io dico solo che generalizzare in un problema che è davvero una piaga sia sbagliato.anche perchè le famiglie non le rovina un di.co...le famiglie le rovina una legge sul mercato del lavoro che se non comincia a tendere nuovamente alla flessibilità,più che alla precarietà,sarà la causa principale della paura,del terrore e dell'impossibilità di metter su famiglia...altro poi che i discorsi sui sacri valori!!saluti biscotto82
 
     
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Anonimo il 29/03/08 alle 14:27 via WEB
La flessibilità è un atteggiamento mentale prima che pratico. La precarietà è uno stato di fatto, temporaneo o meno. Eppure, in certi casi, tendono a sovrapporsi: hai mai pensato che ogni lavoratore autonomo è di fatto un "precario"? E quando parlo di autonomo parlo del professionista, del piccolo o grande imprenditore, del negoziante ecc ecc. Il piccolo e vituperato commerciante totalmente alla mercè del mercato e senza alcuna garanzia, non è forse il più precario di tutti rischiando anche il suo seppur piccolo investimento iniziale? Il precario in un call center ha un contratto che gli garantisce uno stipendio (piccolissimo) per tot tempo..un piccolo commerciante non ha garanzia di guadagno neppure per un mese..si può dire che deve sottostare ad una gavetta che può durare anche per qualche anno..e non mi sembra che viva nel terrore e nell'impossibilità di mettere su famiglia..semmai evita di fare il passo più lungo della gamba. E questa è solo una normalissima regola di buon senso. Un solo esempio: è prescritto dal dottore che un giovane precario debba investire il suo primo magro stipendio per andare a vivere da solo? VdM
 
     
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Anonimo il 31/03/08 alle 12:00 via WEB
no non è scritto da nessuna parte,infatti io sto ancora a casa con mamma perchè non posso permettermi altro...perchè per poter venire a lavorare ho dovuto comprare la macchina!il discorso sui liberi professionisti non fa una piega..ma questo non giustifica l'abuso che le aziende fanno dei contratti a tempo per risparmiare sulle tasse!è questo il punto..io parlo dell'abuso..e credimi ce ne sta fin troppo!biscotto82
 
     
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Anonimo il 29/03/08 alle 23:24 via WEB
Sono d'accordo sul fatto che non bisogna generalizzare, infatti io non a caso ho parlato di molti precari, non dei precari tout court. Lo stesso però vale dall'altra parte: è molto sbagliato vedere il precariato unicamente come una forma di sfruttamento di tanti lavoratori, che se solo i datori fossero più buoni sarebbero tutti assunti a tempo indeterminato, felici e contenti. Tu sottolinei un aspetto del fenomeno, che certamente esiste; io invece ho voluto porre l'accento su un altro aspetto del quale non si parla mai. E' molto più facile dire "poverini i precari, perché non vengono regolarizzati" che andare oltre dicendo quello che ho scritto io. Vedi, io alle superiori ho fatto ragioneria e alla fine della quinta sai quanti eravamo a sapere la materia fondamentale, cioè ragioneria? 4 o 5 su una classe di 25 ragazzi. Gli altri erano completamente analfabeti della materia, non ne conoscevano neppure l'abc. Ma non per modo di dire: era veramente così. Eppure si sono diplomati tutti come "ragionieri" portando alla maturità diritto e italiano. Almeno quelle materie le sapevano bene? Macché: oltre a essere digiuni di letteratura, diritto pubblico e privato molti scrivevano i temi come io non scriveno neppure alle elementari. Questo nel'90, quando la scuola era messa male ma la percentuale dei promossi era meno alta di oggi. Figurati oggi cosa non deve essere. Qualcuno di quelli è andato a fare il magazziniere: vuoi che le loro madri non avranno detto: "ma come, mio figlio è diplomato ragioniere e fa l'operaio". E così i conoscenti, le statistiche sull'occupazione giovanile e via dicendo. Peccato che nessuno tiene conto che in realtà quel pezzettino di carta è solo un pezzettino di carta senza nessuna attinenza con la professionalità della persona. All'università, per dirne una, mi è capitato di assistere all'esame di storia contemporanea di una ragazza che prima ha confuso Bismarck con Hitler, poi alla domanda mi parli del fascismo, tutto quello che ha risposto è che Mussolini fondò il Popolo di'Italia, poi i fasci, poi fece la Marcia su Roma e prese il potere. Il prof. le diede 18. A suon di esami fatti così la tipa si sarà pure laureata, ma a te domando: a che serve una laurea così? Magari sarà finita in un call center, e vuoi che tutti quelli che la conoscono non diranno come quello che ha scritto qui sotto: "poverina, è laureata e prende 400 euro al mese?" E come lei ce ne sono tantissimi. Tutta gente che nella scuola di una volta non sarebbe arrivata neanche alla terza media. Che se fossero stati fermati prima sarebbero a fare gli operai, oppure gli elettricisti, gli imbianchini, i piastrellisti e lavorerebbero stabilmente guadagnando di più, perché quello è il loro posto fisiologico nella società. E non ci sarebbe bisogno nemmeno degli immigrati. Orion
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/03/08 alle 23:29 via WEB
Poi ci sono anche quelli che si laureano in scienza della comunicazione, oppure in filosofia ma non vogliono insegnare, oppure in tutti quei corsi assurdi che sono proliferati negli ultimi anni nelle università italiane. Sai, ci vuole anche un po' di cervello nello scegliere la facoltà giusta. Viceversa, il laureato con buoni voti e con una preparazione effettiva in economia o ingegneria molto difficilmente avrà problemi di occupazione. In ogni caso, in questi come in quelli che ho descritto prima, è sempre molto più facile prendersela con gli altri e sentirsi dire "poverino" che farsi un esame di coscienza. Orion
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/03/08 alle 16:16 via WEB
Ho trovato un genio! Ma le pensi da solo/a ste minch****e? Sono felice! Ho cercato blog di destra, perchè l'autoreferenzialità (se non sai il significato dopo te lo spiego) dopo un po' stanca. Ed eccomi qua... E' sempre molto divertente osservare esemplari di italiani medi che si ingoiano ste belinate. Ti auguro di cuore che ciò che predichi si avveri per te: precariato, licenziamento in tronco, elasticità, flessibilità, INPS E ferie non pagati, ricoveri ospedalieri milionari Uahhhhhhhhhhhhhhhhh Mi sto rotolando dal ridere, e sti assicuro che ho una stazza adatta a farlo! You make my day! La Donna Cannone
 
 
orion971
orion971 il 29/03/08 alle 01:15 via WEB
Veramente l'italiano medio è quello che si beve i luoghi comuni che il mio post ha confutato. A parte questo, cosa credi, che mi metta a risponderti augurandoti a mia volta qualcosa di poco piacevole? Ma va là sciocchina, il livello del tuo commento testimonia che madre natura è già stata alquanto ingenerosa con te, quindi non mi sembra il caso di infierire. Ti auguro piuttosto di trovare una scuola serale che riesca ad insegnarti quello in cui la scuola elementare ha evidentemente fallito con te, cioè che saper leggere un testo significa anche capirlo. Comunque se vuoi tornare non preoccuparti: la prossima volta cercherò di esprimere concetti più elementari in modo che anche per te capire non sia così difficile.
 
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Anonimo il 28/03/08 alle 16:30 via WEB
Senti, ho pensato di linkarti, anche i miei amici virtuali devono godersi questo spasso. Ciao, mi trovi su http://blog2piazze.blogspot.com/ La Donna Cannone
 
 
orion971
orion971 il 29/03/08 alle 01:20 via WEB
Ti ringrazio molto della pubblicità gratuita, visto che avere dei lettori fa piacere ad ogni blogger. Sono però spiacente di non potere contraccambiare la cortesia, visto che, lavorando, non ho tutto il tempo che hai tu per cazzeggiare in giro per i blog e quel poco che ho da dedicare a questo passatempo lo uso per fare visita ai blog intelligenti.
 
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Anonimo il 29/03/08 alle 09:23 via WEB
Chiedilo ai laureati che per 400 euro al mese vanno a fare lavori di pulizia o di dura manovalanza. Penso che solo uno di loro valga molto di più di tutta la classe politica che ci ha ridotto in questo stato. Deduco comunque dai tuoi deliri antidiluviani che non hai mai studiato in vita tua.
 
 
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 29/03/08 alle 13:11 via WEB
Normalmente si studia, oltre che per amore di cultura, per migliorare le proprie chances in vista di una miglior situazione socio/lavorativa/economica: peraltro un titolo di studio fornisce un'opportunità e basta..la certezza dipende anche e soprattutto dalle qualità soggettive dell'individuo. A cominciare dall'intelligenza e dalla volontà..due cosucce che una laurea non conferisce automaticamente..
 
   
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Anonimo il 29/03/08 alle 23:37 via WEB
Ehi, ma cos'è vuoi diventare santo subito? Una volta mi dicevi che non avevi tutta la mia pazienza nel discutere con certi soggetti e adesso rispondi pure a uno così?:-) Orion
 
     
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Anonimo il 30/03/08 alle 21:47 via WEB
Vero..ma evidentemente ho sottovalutato la mia pazienza: e poichè mi sono scoperto l'aureola in capo, debbo pure fare del mio meglio per meritarmela, non credi? Anche l'aureola è precaria..e siccome mi sta tanto bene sulle ex-bionde chiome, vorrei proprio tenermela.. :-))
 
 
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Anonimo il 29/03/08 alle 23:33 via WEB
Sì, è vero: con gli studi mi sono fermato al primo quadrimestre del primo anno di scuola materna. E mi spiace per te, ma nonostante questo guadagno pure un sacco di soldi:-)
 
   
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Anonimo il 30/03/08 alle 21:51 via WEB
Ti spiace per me??? Bimbo/a, credo che abbia capito ben poco..sono felicissimo per te se guadagni un sacco di soldi (senza rubarli)..anche se ti fossi fermato/a alla materna..l'ho sempre detto che è meglio un buon lavoratore manuale che un cattivo laureato per forza.. :-)
 
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Anonimo il 29/03/08 alle 09:26 via WEB
Soprattutto: non nominare il nome di Berlinguer invano.
 
 
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 29/03/08 alle 13:13 via WEB
Perbacco! Sapevo che è peccato nominare invano l'Altissimo..non me lo aspettavo proprio che Berlinguer avesse qualche contiguità con la santità..
 
   
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Anonimo il 29/03/08 alle 23:47 via WEB
Su Berlinguer posso dire una cosa sola. Ho sentito una volta in tv Fassino esaltarne le straordinarie qualità politiche perchè, pensa, "già all'inizio degli anni ottanta aveva intuito (!) che la spinta propulsiva della Rivoluzione di Ottobre si era ormai esaurita"!! Considerato che io quando sono iniziati gli anni ottanta non avevo compiuto i nove anni e l'URSS già allora mi faceva ribrezzo, i casi sono due: o io ero un bambino prodigio della politica o lui era un tantino-ino-ino ritardato. Putroppo per entrambi, temo che la seconda sia la più probabile:-) Orion
 
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Anonimo il 30/03/08 alle 18:45 via WEB
in tutto questo discorso sulla precarietà del lavoro e quindi della vita, ti sei dimenticato di analizzare l'altra parte, ovvero i datori di lavoro. a sentir te il precario è tale perchè non fa nulla per non esserlo e non ti viene in mente che, specie nelle piccole imprese immuni dall'art.18, i datori di lavoro approfittano di questi contratti ipereconomici per le loro tasche. e lo fanno applicando il co.pro a ogni genere di figura, anche agli ingegneri laureati bene, per dirne una. e so quel che dico. è in atto uno sfruttamento del lavoro, e a me non sta bene sentir dire: non ti piace il tuo contratto? cercati un altro posto! e perchè mai? mi sembra il minimo vedersi riconosciuto il lavoro che si fa, per esempio il magazziniere. uno lavora otto ore e passa al giorno per poter vivere tranquillamente e non per avere l'ansia di non pigliarsi manco un'influenza perchè il contratto non prevede la malattia. ah già, nemmeno i piccoli commercianti hanno la malattia, ma qualcosa in più rispetto al nostro magazziniere hanno: il capitale, per piccolo che sia. non si comincia un'attività in proprio con zero centesimi e per avere finanziamenti devi dare garanzie. probabilmete ci sono migliaia di magazzinieri che vorrebbero gestire un magazzino loro, o migliaia di commesse di libreria che vorrebbero avere una libreria loro. quel che non comprendi, scusa se te lo dico così, è che le persone dovrebbero essere felici di lavorare, senza stare a chiedersi più di tanto: quanto valgo? e chissà chi lo stabilisce, non certo l'imprenditore che approfitta dei co.pro per pagare meno i lavoratori, e che magari nel frattempo fa fatture fasulle per accomodare la contabilità. anche qui, so quel che dico.rosalux
 
 
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Anonimo il 30/03/08 alle 18:52 via WEB
ps: berlinguer era il segretario di un partito che aveva portato oltre il trentapercento di consensi, avendo la chiesa contro e senza essere proprietario di televisioni. se questo è un ritardato...
 
   
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Anonimo il 31/03/08 alle 23:16 via WEB
Berlinguer era bravo perché è arrivato al 30% dei consensi? Beh, veramente era arrivato alla segreteria del PCI quando questo era già il più forte partito comunista occidentale. Diciamo che lo ha mantenuto tale. E diciamo anche che se l'abilità o l'intelligenza politica si misura nei consensi acquisiti, il tizio che ha governato dal 1922 al 1943 era arrivato molto ma molto oltre il 30%, partendo però da zero. E ancora meglio ha fatto l'altro tizio che partendo dai dormitoi pubblici di Vienna è arrivato credo al 95% dei consensi + o -. E non mi pare che quei due avessero le televisioni dalla loro.
 
     
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Anonimo il 08/04/08 alle 20:17 via WEB
certo che tu te ne intendi di paragoni... rosalux
 
     
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Anonimo il 09/04/08 alle 18:37 via WEB
Non sono paragoni. Sono i risultati dell'applicazione del tuo metro di giudizio
 
 
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Anonimo il 30/03/08 alle 21:52 via WEB
Nelle piccole imprese non esiste generalmente il precario per un ottimo motivo: non essendo applicato lo statuto dei lavoratori, il datore di lavoro è liberissimo di licenziare i lavativi..peraltro di lavativi in queste piccole imprese non ce ne sono perchè chi ci lavora è consapevole di non avere le garanzie che il sindacato garantisce nelle grandi aziende..o più semplicemente lavora perchè sa che il diritto allo stipendio consegue al dovere di lavorare seriamente. Non voglio generalizzare, ma il ricorso massiccio ai vari contratti atipici da parte di tante aziende discende direttamente da un mercato del lavoro ingessato da uno statuto dei lavoratori rigido e - in certi casi - semplicemente demenziale. La tutela del lavoratore la si ottiene prima facendo il proprio dovere, poi semmai ricorrendo al sindacato..non propriamente come quei lavoratori di quest'estate che sono stati difesi a spada tratta dal sindacato per aver passato le ore di lavoro pescando o prendendo la tintarella.. Ti rammento peraltro che non solo il libero professionista o il commerciante non hanno tutele: anche una commessa di libreria può restare a casa da un giorno all'altro..a meno che la libreria non occupi un tot di personale..commesse, impiegati/e di piccoli uffici, baristi, camerieri, ecc, sono tutti precari anche loro forse, solo perchè non hanno un contratto a tempo indeterminato? Ti rendi conto che le tutele che invocate, oggi le hanno solo gli statali e i dipendenti di grandi aziende? E la maggioranza degli altri lavoratori, sono in mezzo ad una strada aspettando il "posto fisso"? Sempre senza generalizzare, vuoi provare a riflettere sul fatto che l'odiato datore di lavoro non è propriamente un utile fesso da prendere in giro con la non licenziabilità del lavoratore? Do ut des.. La mia infermiera/segretaria non ha nessuna tutela sindacale..però lavora con me da quindici anni..e non ha bisogno di chiedermi aumenti contrattuali perchè lo stipendio glielo aumento spontaneamente a cadenza ciclica..perchè un'altra infermiera/segretaria così non è facile trovarla.. PS: la mia infermiera ha 41 anni, sposata con un dipendente in una aziendina con meno di 15 dipendenti..pensa un po' che - pur essendo "precarissimi" entrambi - si sono comprati (col mutuo) la casa e già che c'erano hanno messo al mondo due bambini.. Grossomodo come milioni di altre persone senza tutele sindacali ma con tanta voglia di lavorare. Non l'ha prescritto Marx e tantomeno il Padreterno che ognuno possa fare il lavoro dei suoi sogni, avere un mega stipendio appena assunto, e soprattutto essere illicenziabile..Solve et repete (dicevano i latini)..ovvero prima fai la tua parte e poi semmai chiedi.. VdM
 
   
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Anonimo il 31/03/08 alle 21:07 via WEB
guarda stefano che hai detto una stupidaggine. sono proprio le piccole imprese ad abusare dei contratti co.pro, perchè permettono di avere lavoratori a tempo quando ce n'è più bisogno e perchè, ripeto, risparmiano tantissimo sul costo del lavoro. per esempio, nel nostro magazzino ci sono due magazzinieri a co.pro e il capo già sta cercando per giugno, quando si intensificherà il lavoro per via dei libri scolastici. e ti assicuto che i deu magazzinieri "fissi", diciamo così, il loro lavoro lo fanno e bene, quindi stando a quel che dici tu meriterebbero un contratto diverso che gli garantisse le ferie pagate ad agosto. personalmente mi sento in colpa a sapere che loro, che faticano più di me, ad agosto prendono una settimana di paga e io il mese intero. ma al capo conviene tenerli così, non è uno che pensa agli incentivi per chi lavora per lui e ho paura che non sia un caso raro. mi fa piacere che la tua infermeria/segretaria e suo marito si siano fatti casa e famiglia, ma sai bene che per avere un mutuo dalla banca devi mostrare busta paga sicura, evidentemente loro ce l'hanno, mentre uno con un co.pro non ha nessuna speranza. forse dovrei io per prima fare ammenda, perchè pare che parlo sempre male dei datori di lavoro, so che esistono imprenditori onesti e rispettosi del lavoro che danno e ricevono, ma non posso credere che siano gli unici ad aver trovato gente che lavora. rosalux
 
     
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Anonimo il 31/03/08 alle 23:38 via WEB
Diciamo che c'è del vero in quello che state dicendo entrambi. Ad onor del vero, la differenza tra le imprese soggette all'art. 18 e quelle non soggette non è la libertà o la non libertà di licenziare ma l'obbligo di reintegra o meno in caso di licenzamento senza giusta causa o giustificato motivo. A parte questo aspetto, licenziare un dipendente significa sempre andare in causa e spendere soldi indipentemente dall'art. 18. Questo fa sì che assumere un dipendente a tempo indeterminato sia sempre poco conveniente, mentre lo sono i contratti flessibili, anche nelle imprese fino a 15 dipendenti. Queste ultime, poi, fanno un uteriore ricorso a questi contratti quando arrivano ad avere 12 o 13 dipendenti e cercano di stare al di sotto della fatidica soglia. Orion
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 01/04/08 alle 01:04 via WEB
Beh orion..se ogni volta che un lavoratore viene licenziato si andasse in causa..l'italia sarebbe un solo mega-processo..:-)
 
     
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Anonimo il 01/04/08 alle 18:22 via WEB
Se il datore di lavoro vuole evitare la causa deve transare pagando, sia con l'art. 18 sia senza. Ed è quello che si fa nella maggior parte dei casi. Ma se non c'è un accordo di questo tipo il dipendente intenta la causa nel 100% dei casi, garantito. E la vince anche, salvo alcuni casi, peraltro rari, di licenziamento per giusta causa. La libertà assoluta di licenziare non esiste in nessun caso. L'unica differenza è che l'impresa, se soggetta all'art. 18, è costretta, oltre che a risarcire il danno, a reintegrare il dipendente se il licenziamento non derivava da giusta causa o giustificato motivo. La ratio che esclude l'art. 18 per le piccole imprese sta nel fatto che in queste si presume che l'elemento di fiducia personale che lega le due parti sia più forte che in quella grande, al punto che se viene a mancare cessa il presupposto fondamentale del rapporto di lavoro stesso. Orion
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 01/04/08 alle 01:02 via WEB
cara Manola, le pretese stupidaggini forse sono solo esperienze diverse di diverse situazioni in diversi luoghi..qui, anche solo nella bergamasca, i contratti atipici vengono nella maggior parte dei casi confermati in indeterminati..non sono informato sulla situazione umbra, ma quella locale credo di conoscerla..e ti assicuro che i bergamaschi non hanno le antennine verdi né sono tutti santi e buoni.. Altro discorso è semmai quello della domanda e dell'offerta per certe posizioni lavorative..è chiaro che se c'è posto per cento laureati e si presentano in mille, novecento devono ripiegare su lavori meno gratificanti o sicuri..ma in questo la flessibilità non ha alcuna colpa..se di colpa si vuol parlare, forse bisognerebbe dire che troppi giovani scelgono la loro strada senza valutarne la percorribilità.. Solo un esempio: qui a bergamo alla bas (nettezza urbana) su dieci lavoratori indeterminati sette sono neri..in compenso ci sono tanti ragazzi bianchi laureati in lettere/filosofia/legge/sociologia che campano con lavoretti (questi sì) del tutto precari..e non perchè manchino le offerte di lavoro ma perchè tanti giovani virgulti non vogliono sporcarsi le manine sante..ergo meglio la poltroncina sottopagata in un call center piuttosto che fare un lavoro manuale e ben pagato..
 
 
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Anonimo il 31/03/08 alle 23:28 via WEB
"Le persone dovrebbero essere felici di lavorare, senza stare a chiedersi più di tanto: quanto valgo". Sì, certo, le persone avrebbero anche il diritto alla felicità, a prescindere dal lavoro, ma purtroppo la felicità nessuno la regala nella vita e bisogna conquistarsela. So benissimo che esistono molti datori di lavoro che se ne approfittano, soprattutto con i lavoratori meno qualificati, ma quello che ho voluto sottolineare è che nel contesto di oggi i posti disponibili per certe categorie di lavori (quelli che un tempo si chiamavano di concetto, più o meno elevato) sono molto pochi rispetto a coloro i quali ritengono di avere i titoli per potervi accedere, e questo fa sì che molti si ritrovano precari in posizioni lavorative spesso molto diverse dalle loro aspettative. E' a questo squilibrio tra domanda e offerta che mi riferivo.
 
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Anonimo il 01/04/08 alle 11:58 via WEB
Eilààààà, eccomi qua. sono tornata. Siccome alle serali ci insegno, sono lieta, per questa volta, di stare sulla sediolina e sentire la tua lezione. Allora....? Su cosa mi informi oggi?
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 18:27 via WEB
Se davvero insegni alle serali è la riprova dello stato penoso in cui versa la scuola italiana. Quello che ti si potrebbe insegnare è come comportarsi in un blog: prova a leggere i commenti degli altri e dimmi se noti qualche differenza rispetto ai tuoi... Ce la puoi fare!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/04/08 alle 16:17 via WEB
Cosa vuoi che ti dica? Trovo esilarante quello che hai scritto, te l'ho già detto. Ti ho anche chiesto di darmi qualche informazione utile dall'alto della tua intelligenza. Non giudico all'altezza di essere commentato in modo articolato lo sproloquio che hai scritto. Del resto, siamo in ipotetica democrazia. Torneò e quando troverò un post che merita una discussione, volentieri mi ci soffermerò. Ero proprio passata a vedere se ci fossero novità
 
     
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 13:01 via WEB
Mi sembra chiaro che la materia che insegni non è l'italiano, visto che non conosci il segnificato di una parola semplice come sproloquio, evidentemente. A meno che non hai letto un altro blog e hai commentato qui per sbaglio. A una certa età possono capitare certe cose.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 23:59 via WEB
Questo post è stato aggregato su NonSoloZapatero.it, l'aggregatore del web sociale e socialista.
 
 
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 12:53 via WEB
E che cosa ho vinto?
 
fedy87f
fedy87f il 02/04/08 alle 11:40 via WEB
Ehi orion...non ho tempo di leggere e commentare seriamente, passavo solo di qui alla ricerca del tuo blog e grazie a Dio l'ho ritrovato, dopo millenni. Come mi manca questa community...sob!
 
 
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 13:03 via WEB
Ma buongiorno!! Quanto tempo! Cosa ti impedisce di frequentare questa community? Sei andata ad abitare lontano?:-)
 
armail
armail il 02/04/08 alle 15:09 via WEB
ciao Orion, complimenti per il post, ben scritto come al solito! Io lascerei perdere i commenti della ripetente della scuola serale. E' una di quelle che, essendo autoreferenziale fino alle midolla, alla mattina cerca di darsi una pacca sulla spalla guardandosi allo specchio, ma non ci riesce. E non è l'unico aspetto della realtà di cui le sfugge il funzionamento...
 
 
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 13:07 via WEB
Ciao Armail, grazie. I soggetti come la ripetente delle scuole serali mi divertono. Del resto scrivo spesso provocatoriamente perché mi piace quando i pesci abboccano. E comunque nel momento in cui mi stanco ci metto poco a togliere la possibilità di commentare a chi è al di fuori di Libero o a usare la lista nera.
 
   
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 03/04/08 alle 16:41 via WEB
..se ti piacciono i ripetenti, ti raccomando caldamente una visita al blog del cristiano di sinistra: è il primo cristiano che conosco che ignora anche i fondamenti della cristianità pur di scrivere sciocchezze sulla collocazione politica dell'Altissimo.. :-))
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 03/04/08 alle 17:09 via WEB
ci siamo già presentati vecchio, tranquillo, e non ci siamo scannati, anzi, abbiamo discusso amabilmente, perchè orion non offende... anzi si parla veramente con la ragione... per quanto riguarda l'altissimo, si vede che non sei toscano... se no capiresti la battuta... :-)
 
     
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 21:06 via WEB
Beh, in effetti quella del Dio di sinistra è un "tantino" tirata per i capelli... Cmq visto che non sono toscano neanche io, me la spieghi la battuta?:-)
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 03/04/08 alle 21:43 via WEB
Un "tantino tirata per i capelli" a voler essere generosi..considerato che anche i poppanti imparano con il primo latte che l'Altissimo è Uno e Trino..ovvero Padre, Figlio e Spirito Santo. E se Gesù siede alla destra del Padre, lo Spirito Santo dove lo vogliamo mettere? A sinistra (nel qual caso sarebbe lui di sinistra, semmai) a destra di Gesù, sopra, sotto, davanti o dietro? Mi sa che, "tirate per i capelli" a parte si stava meglio quando "si scherzava coi fanti e si lasciavano stare i santi".. :-)
 
     
orion971
orion971 il 03/04/08 alle 22:15 via WEB
Infatti sono notoriamente molto generoso:-)
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 04/04/08 alle 08:30 via WEB
beh. è solo un innocente battuta, perchè anche i poppanti sanno benissimo che non si può mescolare la fede e la politica, e nei miei blog ho sempre cercato di farlo... Se invece vogliamo parlare del gesù storico, beh, quello sì che era contro il capitalismo, econtro la proprietà privata,... ma sempre senza schierarsi politicamente... infatti in politica, a quelli come me, tocca sempre votare il meno peggio... non mi piace berlusconi, non mi è piaciuto prodi... tutto qua. P.S. quanto alle radici toscane, non è colpa mia, sto fatto che dio è di sinistra lo'ho sempre sentita dì dalle mie parti... ma è chiaro :-) in un covo di comunisti è normale! :-))) in un posto dove da quando c'è il centro sinistra, la sinistra e il centro destra... i primi due partiti sono sempre stati il centro sinistra e la sinistra,... i lcentro destra con berlusconi è sempre arrivato terzo... :-)
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 04/04/08 alle 08:31 via WEB
uh vecchio, bravo vedo che anche te impari le frasi!! eheheheh complimenti, magari poi ripassati pure tu il significato :-)
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 04/04/08 alle 19:47 via WEB
Beh, caro autosupposto cristiano di sinistra, se avessi pensato un nanosecondo prima di scrivere, forse ti saresti risparmiato un'ovvietà sconcertante: per soli e banalissimi motivi anagrafici, le "frasi" e relativo significato le ho imparate quando tu eri solo un desiderio nella mente dei tuoi genitori.. Molti molti anni orsono, i ragazzi si sentivano ripetere una frase: "quando gli adulti parlano i ragazzi tacciono..almeno imparano qualcosa." Da troppi anni tale frase è diventata demodé e politicamente scorretta: gli effetti si vedono.
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 07/04/08 alle 09:34 via WEB
caro supposto... ( meglio supposto che supposta :-)) se tu ti rendessi conto in che mondo stiamo scrivendo, capiresti di come tutto questo sia un enorme matrix, in cui però spesso sono le coscienze che vengono fuori, le idee i pensieri... perciò mi fa sorridere la tua banalità sull'età! da cosa deduci la mia??? da ciò che scrivo sul profilo? e se lo avessi fatto perchè 32..tra poco 33 fossero un età particolare? :-) la gente che ci scrive 98 anni?? pensi che sia davvero 98enne? e tu ne hai 55? è importante l'età? qui dentro conta solo ciò che si dice,... io in quel che dico ci intravedo riflessione e logica e te ne rendo atto, anche in quello che dici te... e quindi? abbiamo la stessa età? mah! quando gli adulti parlano i ragazzi tacciono, verissimo... però mi ricordo anche che quando avevo 15 anni facevo di tutto per scimmiottare i grandi e sembrare grande! mah! fosse così anche qui dentro? chi lo sà... quelli che dicono: io sono grande e maturo forse denotano immaturità? forse la maturità sta in ciò che si dice, no?! io penso di si... a me piace parlare, con orion e con altri, purchè si possa parlare... con te si può parlare?! :-)
 
     
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Anonimo il 07/04/08 alle 16:58 via WEB
Caro supposto cristiano, questa volta hai ragione: io parlo (scrivo) pensando che qui dentro (matrix o meno) ci siano persone mature che non hanno bisogno di giocare a fare i grandi..e spesso sbaglio. Perchè la maturità non dipende dall'età anagrafica né dagli studi o dall'attività..ma di certo raccontare frottole gratuite sull'età o sull'attività denota una grave immaturità, a qualunque età. Hai ragione, e non lo dico con ironia: è un mio difetto credere che se uno fa un'affermazione ci creda davvero..ovviamente qui nel mondo virtuale dei blog. Non è importante l'età, è importante che uno scambio di idee parta col piede giusto. Quando si raccontano frottole anche su cose semplici vuol dire che l'immaturità regna sovrana.. PS: non credo che la maturità di una persona risieda nelle sue parole, semmai nella sua testa..le parole sono solo l'esteriorizzazione del contenuto della testa, non credi? Per la tua domanda: si, con me si può parlare liberamente..solo rinunciando alle frottole consapevoli e ai "si dice" indimostrabili. Non è politically correct? Pas mal, ci sono migliaia di altri utenti con cui parlare e meno esigenti.. :)
 
     
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Anonimo il 07/04/08 alle 16:59 via WEB
Sono VdM
 
     
cristianodisinistra
cristianodisinistra il 07/04/08 alle 17:08 via WEB
ahahahah sei caduto nell'anonimato pure te vedo!?!?!? eheheh per il resto caro vecchio, che ti posso dire, anche io spero sempre di avere a che fare con persone mature, ma certe volte non mi capita... certo, il ripetere ostentatamente: "io sono grande e maturo voi siete giovani sciocchi" non mi pare certo un concetto maturo :-) io non racconto mai frottole tu invece? boh... io sono per lo scambio di idee, basta che qualcuno non voglia mettersi sul piedistallo dell'età dicendo agli altri che se i grandi parlano, i piccoli devonostare zitti. Quello che volevo farti capire nella precedente risposta è proprio questo... come faccio a sapere che tu hai 55 anni? certo tu lo dici, dici di essere maturo ecc... ma su internet tutte queste cose non hanno importanza ha valore ciò che si scrive, ciò che si dice, le idee... quelle e solo quelle restano ( certo le parole che sono l'esteriorizzazione del contenuto della testa) le idee restano... che tu abbia 55, 98, 33... che conta? a me per certe picche e piccole offese sembri un ragazzino... ma certo posso sbagliarmi... per finire, io non me la prendo se non mi vuoi parlare più... Anzi :-) del resto era una semplice disquisizione tra persone mature...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 17:33 via WEB
il bacuccodelmare è troppo simpatico.fa diventare effervescente il blog con battute e rime del cazzo.che oratore!!
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 04/04/08 alle 19:40 via WEB
Non so se il "bacuccodelmare" sia simpatico o abbia eccelse qualità oratorie: di sicuro il "bacuccodelmare", quando vuole scrivere delle scempiaggini, non si nasconde dietro un infantile anonimato.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/04/08 alle 13:40 via WEB
Salve bacuccodelmare, mi chiamo Luigi.Va bene così?le tue eccelse qualità oratorie fanno piangere i tulipani
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/04/08 alle 17:03 via WEB
E' possibile che io faccia piangere i tulipani, luigi o pierino che sia..di certo il tuo eloquio non corre tale rischio: un tulipano s'interessa di cose cose ben più interessanti delle tue scempiaggini. VdM
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/04/08 alle 13:03 via WEB
il baccuccodelmare di per sè spara scempiaggini a mai finire.un fiume in piena
 
maralilli
maralilli il 08/04/08 alle 13:08 via WEB
ripasso + tardi,ciao,lilli
 
ecogipa
ecogipa il 08/04/08 alle 18:39 via WEB
meglio precari che dissocupati.ciao
 
 
biscotto82
biscotto82 il 09/04/08 alle 09:49 via WEB
classica stronzata e segno evidente di chi non coglie proprio il problema alla radice.
 
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