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Perché devono essere chiamati "pacifinti"

Post n°131 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da orion971

L'Unione è divisa (che strano) sul rifinanziamento della missione militare in Afghanistan. Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi sono contrari. Gli stessi che avevano fortemente protestato, con manifestazioni di piazza ed infuocati articoli grondanti di esecrazione per la guerra sui loro giornali, quando gli USA avevano attaccato l'Afghanistan in risposta agli attentati dell'11 settembre 2001, organizzati e partiti proprio da quel Paese.
Risultato di quella guerra è stata la fine del barbaro e medioevale regime dei Talebani, e l'inizio di un percorso di democrazia e di ricostruzione della società civile nel martoriato Paese.

A dire il vero, non era certo la prima di guerra che vedeva coinvolta quell'area: dal 1979 al 1989 l'Afghanistan aveva dovuto subire una lunga e sanguinosa guerra causata dall'occupazione sovietica. E' bene ricordare che l'invasione da parte dell'URSS, a differenza dell'azione militare USA, non era partita dal più sanguinoso attentato terroristico della storia, ma da una politica di pura espansione (per imperialismo, si potrebbe dire usando il vetusto linguaggio caro ad una certa sinistra nostrana). E la condotta di quella guerra da parte delle forze di occupazione sovietiche fu spietata: vennero commessi crimini di guerra di ogni genere e su vasta scala. Oltre alle testimonianze di Amnesty International, vi è da segnalare quella del Tribunale Permanente dei Popoli, che ha condotto inchieste su eccidi di massa e massacri compiuti sui villaggi sospettati di organizzare la resistenza: tremendi atti di barbarie furono compiuti ai danni della popolazione civile, senza distinzione tra uomini donne e bambini, e diversi tipi di gas tossici vennero usati contro gli abitanti. L’aviazione sovietica fece uso massiccio di napalm e fosforo, mentre l’esercito gettava sostanze tossiche nelle sorgenti d’acqua potabile, causando la morte delle persone e del bestiame. Fu compiuto un uso notevole anche delle mine antiuomo: 20 milioni ne furono sistemate soprattutto intorno alle zone di sicurezza delle truppe  sovietiche e delle fabbriche. Innumerevoli furono le donne afghane struprate dai soldati russi (una costante, questa, in tutte le guerre che li ha visti protagonisti). Infine, il terrore politico: il Khad, la polizia segreta afgana comunista, collaborazionista dei sovietici, controllava luoghi di detenzione aventi caratteristiche al di sotto di ogni standard per ciò che concerne l’igiene e gli spazi, con uso anche di celle sotterranee; un rapporto delle Nazioni Unite del 1986 accusa pesantemente il Khad, definendolo “macchina di tortura“. Secondo un censimento, sempre di quegli anni,  il numero totale dei prigionieri avrebbe oltrepassato le 100.000 persone. Il triste bilancio di questa guerra  fu l’alto numero dei morti, tra un milione e mezzo e due milioni, di cui il 90% di civili, e quello dei feriti, tra i 2 e i 4 milioni.

Dov'erano tutti questi "pacifisti" in quei lunghi dieci anni? Presto detto: la sera dell’invasione, si era riusciti a racimolare solo sette persone – davvero eroiche – per protestare sotto l’ambasciata sovietica. Sette persone. Poi il silenzio per tutti i dieci anni.
Ora, una volta appurato che non si tratta affatto di pacifismo ma di antiamericanismo, vorrei porre una domanda a questi signori. A parte i vostri sogni ideologici, la realtà è che adesso siamo li, giusto? E andando via tutti a gambe levate, che cosa sperate di ottenere? Il ritorno dei Talebani per fare un dispetto agli americani? Ma complimenti!!
Sarebbe bene che le persone serie riflettessero su che razza di gente abbiamo al governo.

 

 
Rispondi al commento:
orion971
orion971 il 27/01/07 alle 15:49 via WEB
Credo di poterti contraddire su tutto, punto per punto (che strano eh:-). Vediamo: "l'inizio di un percorso di democrazia e di ricostruzione della società civile nel martoriato Paese" è un dato di fatto, inopinabile. Certo, poi nessuno può essere tanto scemo da pensare che in un paio d'anni l'Afghanistan diventi come la Svizzera, ma in ogni caso rispetto al Medioevo dei Talebani dei passi avanti sono stati fatti e ci si sta muovendo nella direzione giusta, ancorché in un percorso difficilissimo e che definire "ad ostacoli" è un eufemismo. Sugli stupri dei soldati russi, credo che tu non sia molto informata (non è una colpa, per carità, se nessuno ne ha mai parlato, dal momento che non tutti devono per forza avere la curiosità e la voglia di andare a documentarsi per conto proprio). La specialità dei soldati russi è lo stupro DI MASSA: ci sono resoconti che ne parlano dagli anni della rivoluzione di ottobre e della guerra civile fino allo stupro delle donne tedesche nel 1945 e fino alla Cecenia di oggi. In particolare, nei territori tedeschi occupati dall'Armata Rossa furono stuprate non molte, ma tutte le donne che i soldati russi trovavano, dalle bambine di nove anni alle vecchie di settanta. Le vittime si contarono a milioni, e solo in minima parte il fenomeno si può ricondurre al desiderio di vendetta per le atrocità compiute dai tedeschi in Russia (che tuttavia non avevano registrato stupri di massa), dal momento che violenze (sebbene in forma minore) vennero compiute dai soldati dell'Armata Rossa anche sulle donne polacche e jugoslave nel corso dell'avanzata. Prova a cercare su Internet qualcosa, se ti va. In Afghanistan, oltre a questa attitudine un po' "naturale" allo stupro da parte dei russi, la violenza sulle donne era usata anche come forma di rappresaglia contro la resistenza (parola questa a te cara, presumo). Dovrebbe esserti evidente che questi stupri di massa NULLA hanno a che vedere con i singoli (e prontamente repressi) episodi di violenza commessi da alcuni soldati americani ai quali fai riferimento. Negli anni '80 ero molto molto giovane, sì, non posso darti torto:-) ma non a tal punto da non sapere che c'era una assoluta libertà di manifestare. A parte il fatto che negli ultimi anni della guerra sovietica in Afganistan le Brigate Rosse erano già state quasi completamente sconfitte e gli anni di piombo erano già passati da un pezzo, tutti sanno che anche negli anni più caldi si manifestava e si scendeva in piazza con una intensità che non ha mai più avuto eguali negli anni recenti. Questa è storia, ed essendo pure recente, tutti quelli che non sono proprio dei ragazzini possono confermarla senza problemi sulla base della propria esperienza personale. Le manifestazioni di piazza erano il SIMBOLO di quegli anni, e tu vieni a dire che si stava tutti a casa per paura degli agenti segreti e dei "rapimenti e le uccisioni di persone scomode"?! Cerca di vedere meno film e dare meno retta alle teorie complottiste da Comintern, dai:-) Sul punto finale, l'esportazione della democrazia, posso darti più che ragione: ci sono popoli che dimostrano di non meritare la democrazia ed il benessere. Ma in Afghansitan gli Usa non sarebbero mai andati se non ci fosse stato l'11 settembre, o anche solo i Talebani avessero consegnato Bin Laden come era stato loro richiesto. Questo non è esattamente un dettaglio.
 
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