Creato da orion971 il 19/12/2005

Idee

Pensare con la propria testa non fa male

 

 

I geni della finanza italiana

Post n°115 pubblicato il 02 Novembre 2006 da orion971

La tragicommedia di un governo il cui Ministro della Giustizia, ad esempio, dopo avere messo in circolazione migliaia di pericolosi criminali invoca ora l'esercito per tutelare l'ordine pubblico a Napoli (non si commenta per pietà), viene seguita anche all'estero. 
Il Financial Times punta infatti il dito contro il nostro ministro dell'Economia: Tommaso Padoa Schioppa appare all'ultimo posto di una classifica sull'abilità dei ministri delle Finanze dei dodici Paesi di Eurolandia stilata dal quotidiano britannico. Il Financial Times ritiene che il ministro italiano ''ha incontrato difficoltà nel mettere in pratica quelle virtù di disciplina di bilancio che predicava quando era membro del board della Bce''. Padoa Schioppa, scrive il quotidiano britannico, ''ha scombussolato il mondo delle imprese e ha fatto ricorso a trucchi di bilancio"

Povero Padoa Schioppa...pare proprio vero che il suo capolavoro di Finanziaria è piaciuto solo ad un paio di blogger di Digiland......e meno male che non viene stilata anche la classifica dei vice-ministri, dato che il nostro, il vampiresco Vincenzo Visco, è lo stesso che si era inventato l'Irap, la più folle delle imposte che mai mente umana abbia potuto concepire. Una imposta che ha colpito tutto ciò che qualsiasi governo al mondo cerca invece di incentivare, come  il costo del lavoro e gli oneri finanziari necessari alle aziende per nascere e svilupparsi. Una imposta che ha il pregio di essere spesso pagata persino dalle imprese in perdita (!). Già come Ministro nel precedente governo Prodi, Visco aveva dimostrato di stare allo sviluppo economico come l'HIV sta al sistema immunitario......come premio, è stato richiamato anche nel nuovo esecutivo come vice-ministro. Errare è umano, ma perseverare....sarebbe diabolico se solo non fosse demenziale.

 
 
 

La validità della nostra Costituzione

Post n°114 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da orion971

In questi giorni che si commemora la rivoluzione d'Ungheria, mi è difficile non pensare al Presidente Napolitano. Ritorno sull'argomento, sebbene mi fossi già espresso in proposito, per una nuova riflessione.
Dunque, ricapitoliamo i fatti:

-  In Ungheria è al potere un solo partito, quello comunista, che reprime spietatamente ogni forma di dissenso. Tutti gli altri partiti sono fuorilegge ed i loro esponenti vengono incarcerati. Non esiste nessuna forma di libertà e come se non bastasse la popolazione versa nella miseria più totale.

- Scoppia una rivoluzione popolare che libera i prigionieri politici e reintroduce la libertà di espressione e la pluralità dei partiti.

- Interviene l'Unione Sovietica, potenza straniera che invade il Paese, lo occupa, schiaccia nel sangue la rivolta, cancella la democrazia nascente e riporta al potere il regime precedente. Da sottolineare il concetto di "occupazione straniera", che in futuro sarebbe diventato tanto caro ai comunisti nei casi di interventi militari USA. 

Dinanzi a tutto ciò, Napolitano segue il suo partito e sostiene il brutale, sanguinario intervento dell'URSS. Solo nel 1986 ammetterà pubblicamente di essersi sbagliato. Dunque, il nostro caro Presidente ha impiegato ben 30 anni per capire che, tra un popolo che chiedeva la democrazia e i carri armati che lo schiacciavano, era il primo ad essere nel giusto. 30 anni (trenta/00). Io me lo immagino immerso in anni e anni di riflessioni, studi profondi, notti insonni con la fronte madida di sudore per cercare di capire l'imperscrutabile.......

Anche io a questo punto faccio autocritica: i lettori di questo blog ricorderanno la mia campagna a favore della riforma costituzionale promossa dalla CDL. Ora ho capito che la nostra Costituzione è in realtà la migliore che ci sia, perché è talmente democratica che concede a tutti possibilità e speranze. Anche chi necessita di un elaboratore elettronico per fare 2+2 potrebbe un giorno diventare Presidente della Repubblica.

 
 
 

Il declassamento dell'Italia: chissà come mai....

Post n°113 pubblicato il 21 Ottobre 2006 da orion971

Dunque, le agenzie di rating Fitch e Standard & Poor's hanno declassato l'Italia. Ma di cosa ci si meraviglia se abbiamo un gruppo parlamentare, quello di Rifondazione comunista al Senato, che intitola la sede del proprio Ufficio di presidenza a Carlo Giuliani? Forse non è chiaro, ma si parla di una sala del Senato: probabilmente siamo al livello più basso toccato da questa incredibile maggioranza. Cosa potranno mai pensare all'estero di un Governo che criminalizza chi guadagna quattro soldi lavorando ed ha al suo interno una rilevante componente che eleva ad eroe Carlo Giuliani, esaltando la violenza contro le forze dell'ordine? Tra l'altro, qualcuno dovrebbe ricordare che l'apologia di reato costituisce anch'essa reato. E magari fare rispettare la legge.
Povere le nostre istituzioni.......chi le vedeva vilipese ai tempi di Cicciolina onorevole non sapeva cosa avrebbe riservato il futuro.

 
 
 

La solidarietà a spese degli altri

Post n°112 pubblicato il 18 Ottobre 2006 da orion971

immagine   Uno dei miei primi post riguardava le battaglie condotte dalle star della musica per la cancellazione dei debiti dei Paesi poveri. Sostenevo che, nonostante le apparenze, era una grandissima cavolata. Per un motivo molto semplice: il debitore che non onora i propri impegni si viene poi a trovare in una situazione in cui non avrà più accesso al credito, perché nessuno regala i soldi in questo mondo. Provare per credere: non pagate il mutuo della vostra casa, o anche solo il finanziamento della vostra auto, e poi tornate in banca a chiedere prestiti. E' difficile che vi dicano: "O caro fratello, sappiamo che non volevi mettercelo in quel posto, ti sei trovato in difficoltà e non sei riuscito a pagarci,  povero. Visto che tu in cuor tuo avresti voluto rimborsarci, i soldi te li diamo un'altra volta".
Solo i Don Benzi dell'economia e della finanza, tanto per richiamare il post precedente, possono ritenere valide le campagne di Bono & CO. Senza contare il fatto che, in mancanza di investimenti ed interventi strutturali, queste cancellazioni si traducono in costosi regali per i vari governi dediti all'arricchimento personale dei loro membri, alle guerre e ad affamare i propri popoli.
Naturalmente, quasi nessuno era d'accordo con me: come si fa ad essere talmente "cattivi" da non voler azzerare i debiti dei paesi poveri? E guai a dire qualcosa di non bellissimo su Bono e sugli U2: ricordo un blog del giorno dove chi non si inchinava dinanzi alla loro suprema generosità, o magari adombrava il sospetto che si facessero pubblicità a buon mercato, veniva subito zittito: "Ma tu non sai, come ti permetti!....Bono qui, Bono lì.."
Ma il tempo rende giustizia ed ecco che ora, proprio come le grandi imprese e i grandi ricconi, il caro vecchio Bono, da sempre in prima fila nella richiesta di cancellare quei debiti, sta trasferendo parte del suo impero milionario in Olanda per ragioni fiscali, come già fecero i Rolling Stones nel 1972. Nei Paesi bassi non vengono applicate tasse sulle royalties e la U2 Ltd, la società che amministra i diritti d'autore della band - il cui valore è stimato intorno 690 milioni di euro - ha trovato lì il suo paradiso fiscale.
Singolare notare come lo stesso presunto filantropo, non molto tempo fa, era tornato alla carica presso il governo irlandese con le sue pedanti richieste. E chi avrebbe dovuto pagare? Evidentemente non lui!!
E io che pensavo di non avere la sua stessa generosità e la sua nobiltà d'animo........

 
 
 

Giusto punire i clienti delle prostitute?

Post n°111 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da orion971

Il Ministro Amato vuole punire i clienti delle prostitute, proposta che ha trovato gli applausi di Don Benzi e di altri. A me sembra una grandissima stronzata, per un'infinità di motivi. 
L'assurdità è evidente, prima di tutto, se consideriamo che questi clienti sono stimati in circa dieci milioni: per un Paese che amministra la Giustizia a suon di indulti, pare quanto meno un controsenso decretare la reità di un così elevato numero di persone.
In un'ottica di questo genere, poi, la punibilità non può non essere estesa anche alla prostituta: non c'è nessuna logica al mondo secondo la quale è illecito acquistare un servizio ma è lecito  venderlo.
Perché si prende a pugni la logica, quindi? La proposta di Amato deriva da un duplice pregiudizio: da un lato c'è il cliente che viene visto come vizioso e sfruttatore, dall'altro c'è una povera sfruttata che è la prostituta. Un oggetto più che una donna. Ma siamo sicuri che sia sempre così?
In realtà, è vero che molti uomini vanno a prostitute quando hanno mogli e figli a casa che li aspettano, ma altri lo fanno perché hanno problemi e non riescono a trovare una donna. Domanda: a parte tagliarselo, cosa dovrebbero fare questi ultimi? E' meglio che vadano a puttane o che si mettano a seguire una ragazza in un vicolo buio? Dal lato delle prostitute, invece, sappiamo che molte lo fanno senza costrizione alcuna, perché non hanno inibizioni morali e guadagnano molti più soldi che facendo un lavoro normale. Tornando al punto di partenza: chi è il più debole tra le due parti, in questi casi?
In generale, poi, se una persona vuole liberamente offrire un servizio e un'altra lo vuole acquistare, perché lo Stato debba intromettersi e proibirlo è difficilmente comprensibile.
Venendo al punto più delicato, la questione delle prostitute di strada, quello che ho da dire è politicamente poco corretto. A sentire Don Benzi, sono tutte schiavizzate e attirate in questo Paese con l'inganno, ma proviamo ad andare oltre i luoghi comuni. Molte di queste ragazze, ad esempio, vengono dall'Albania, Paese i cui abitanti parlano tutti (o quasi) molto bene l'italiano. Come mai? Perché lì guardano la televisione italiana.....quindi? Viene il dubbio che bisogna essere un tantino ingenui per credere che queste vengono qui convinte di andare a fare le cameriere  o le studentesse.....da quasi vent'anni lo stesso ritornello. La realtà è che sono molto più sgamate di quello che si vorrebbe far credere e sanno benissimo cosa vengono a fare. Capisco che il buonismo va di moda, ma perché prendersi per il culo con Cenerentola e Cappuccetto rosso? Tra l'altro, mi è difficile immaginare che una donna per così dire "normale" possa fare un lavoro del genere completamente contro la propria volontà: o scappa o si ammazza. Certo, è probabile che molte di queste ragazze poi se ne pentano e vogliano tornare sui propri passi, ma è un discorso evidentemente diverso.
Tutte queste considerazioni, per carità, non tolgono che sia doveroso combattere lo sfruttamento . Ma qui c'è dell'altro che  fa ridere.... non trattandosi della mafia o di Al Quaeda, ma di un fenomeno che è completamente alla luce del sole, per arrestare gli sfruttatori basterebbe seguire le ragazze alla fine del turno di lavoro: li si coglierebbe con le mani nel sacco, niente di più semplice. Perché questo non viene fatto? Boh. Non sarebbe molto più facile e logico che pensare di punire dieci milioni di uomini? Niente di tutto ciò: ogni tanto accade invece che  viene annunciata con enfasi la chiusura di qualche sito web di donnine come se si trattasse di una brillante operazione di intelligence,  mentre  i medesimi annunci si trovano su tutti i principali quotidiani nazionali!
Solo chi vive fuori dal mondo può pensare di  proibire con le leggi il mestiere più vecchio del mondo: si può capire Don Benzi, molto meno il Ministro Amato. Paradossalmente, prendere atto della realtà,  regolarizzando il fenomeno  e quindi tassandolo, consentirebbe persino di evitare le manovre nella Finanziaria e probabilmente di ridurre le aliquote Irpef per tutti. Ma forse in Italia è pretendere troppo.....

 
 
 

"Delinquenti politici"

Post n°110 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da orion971

Chi non ricorda la levata di scudi del centro-sinistra quando, durante la campagna elettorale, la CDL disse pubblicamente che il programma dell'Unione poteva essere realizzato solo attraverso l'aumento delle tasse? Per chi ha la memoria corta: negarono all'unisono, e il top fu raggiunto da Romano Prodi, il quale arrivò addirittura a definire "delinquenza politica" le previsioni della CDL, invece di rispondere a chi chiedeva lumi sulle coperture.
Ecco ora che, subitissimo, la prima finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri prevede  aumenti di prelievo per i redditi a partire da 55.000 euro (non propriamente i Paperoni).
Beninteso, io non ho nulla contro il fatto che si aumentino le tasse per i redditi più alti e le si diminuiscano per quelli più bassi. Ma a due condizioni: la prima è che lo si dica chiaramente in campagna elettorale, la seconda che la redistribuzione della ricchezza sia effettiva. Sul primo punto è evidente che così non è stato. Vediamo il secondo......e  anche se questa maggioranza fa veramente gli interessi dei meno abbienti e dei lavoratori dipendenti.

- Si prevedono tagli per i trasferimenti agli enti locali. In sostanza, quello che la sinistra rimproverava al Governo Berlusconi nella scorsa legislatura. Si obiettava, in parte a ragione, che le modeste riduzioni dell'Irpef sarebbero state, nella migliore delle ipotesi, annullate dall'aumento delle addizionali e delle tariffe dei servizi locali, dell'ICI e via dicendo. Questione di somma algebrica. E' singolare notare come quelli che, nella scorsa legislatura, non facevano che ripetere questo concetto, sono ora gli stessi che si  masturbano per una manciata di euro di riduzione dell'Irpef. Se la matematica non è un'opinione quando al governo c'è Berlusconi, non dovrebbe poi diventarlo quando al suo posto c'è Prodi, giusto?
- Tassazione rendite finanziarie al 20%. Le "rendite finanziarie" non sono solo i guadagni milionari in Borsa, ma anche.........i BOT. Chi credete che "investa" nei BOT, i ricchi o i poveri? Per guadagni già ridotti ai minimi termini, ecco che il prelievo fiscale passerà dal 12,5 al 20%. Complimenti! Ricordo bene l'attuale Ministro dell'INgiustizia Mastella che, rispondendo alle domande su un eventuale aumento del prelievo sui BOT, così sbottava: "Ma i BOT so'ssacrifici, mica rendite. Figuriamoci se andiamo a tassare i sacrifici! Maché, scherziamo??"
- Obbligo di polizza assicurativa sulle case. In pratica, non basterebbe più quella condominiale. Per la cronaca, l'80% degli italiani è proprietario di casa, quindi anche molti che hanno votato l'Unione. E per quanto riguarda gli ormai pochi proletari in affitto, non è difficile immaginare che il balzello se lo ritroveranno  ricaricato pari pari sul costo della locazione. Le compagnie di assicurazione ringraziano, la gente un po' meno. Alla faccia del Governo che andava contro le lobby!
- Obbligo di destinare all'INPS il 65% del TFR maturando e non convogliato sui fondi pensione. Questo è un vero e proprio furto: il TFR, o liquidazione, era una delle poche certezze dei lavoratori dipendenti. Se prima lo si riceveva, congruamente rivalutato, ogni volta che si terminva un rapporto di lavoro, che fine farà nel tritacarne dell'INPS, storico inceneritore dei contributi accantonati? Verosimilmente, sarà impiegato per pagare le pensioni baby e quelle degli invalidi presunti, bellissimo! E poi? Qualcuno crede davvero che ritornerà "integro" al titolare, quando si sa che, con i contributi che oggi si versano all'INPS, si avrà una pensione pari al 35% dello stipendio attuale?
E non è finita: il tessuto economico italiano è costituito quasi esclusivamente da imprese sottocapitalizzate, quindi con un forte indebitamento e grosse difficoltà a far fronte ai propri impegni finanziari. Il TFR accantonato in azienda era in questo senso un aiuto: dal prossimo anno, evidentemente, la situazione finanziaria delle imprese italiane peggiorerà ulteriormente. E chi ne pagherà le conseguenze? Tutti, quindi ancora una volta i lavoratori dipendenti.

Dunque, abbiamo la risposta anche al secondo quesito. A questo punto  rimane quello principale: chi sono i delinquenti politici?

 
 
 

Perché non processarlo?

Post n°109 pubblicato il 29 Settembre 2006 da orion971

Dunque, dall'altro giorno anche l'attivista comunista Silvia Baraldini, condannata a 43 anni di carcere negli Usa nel 1983 per terrorismo, estradata in Italia nel 1999, è libera grazie all'indulto. Naturalmente, manifestazioni di giubilo nella sinistra estrema, la stessa che era andata a prenderla all'aeroporto come se fosse un'eroina. Non credo sia pericolosa, tuttavia mi sembra che in questo caso l'indulto non poteva essere concesso, dal momento che la condanna era stata inflitta da uno Stato straniero, anche se la pena veniva scontata in Italia, ed inoltre, tra i reati esclusi dal beneficio vi sono proprio quelli di terrorismo. Per non parlare del fatto che gli accordi con gli USA non comprendevano certo sconti di pena.
Dunque, il buon Mastella assume sempre più le caratteristiche di un Ministro della NON Giustizia. Pochi giorni prima, un giornalaio napoletano era stato ucciso da un balordo che aveva beneficiato proprio dell'indulto. E da quando questo provvedimento è stato varato, si è assistito ad uno stillicidio di episodi di criminalità commessi da chi avrebbe dovuto invece trovarsi dietro le sbarre.
Di norma, chiunque provoca la morte di una persona, volontariamente o anche solo colposamente, è chiamato a risponderne. Si può pensare alle disgrazie, tutt'altro che volute, oppure al carabiniere Placanica, il quale è stato sottoposto a processo per essersi trovato in una situazione di grave pericolo provocata da qualcuno che voleva a tutti i costi dimostrare al mondo quant'era intelligente. A questo punto, mi domando: chi invece freddamente, a tavolino, ha decretato la morte o il ferimento di diverse persone per concedere quest'indulto che era contrario al volere della stragrande maggioranza dei cittadini, deve passarla liscia? Perché, parliamoci chiaro: il Ministro Mastella sapeva benissimo che sarebbero successe cose di questo genere. Rientravano nella statistica. Semplicemente, proprio in quanto dati statistici asettici, si è ritenuto che la vita delle vittime dei beneficiari dell'indulto non valesse quanto la "necessità" di fare a pezzi il principio della certezza della pena. Perché il Ministro Mastella non deve essere chiamato a risponderne? E dico lui emblematicamente, perché la responsabilità è condivisa con tutti i parlamentari che hanno votato quella schifezza di provvedimento.

 
 
 

Eutanasia

Post n°108 pubblicato il 22 Settembre 2006 da orion971

«Caro presidente voglio l'eutanasia».
È quanto chiede Piergiorgio Welby, co-presidente dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, malato di distrofia muscolare, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella lettera inviata giovedì, Welby scrive: «la mia volontà, la mia richiesta che voglio porre nelle sedi politiche e giudiziarie è poter ottenere l'eutanasia. Vorrei che anche ai cittadini sia data la stessa oppurtunità che è concessa agli svizzeri, belgi, olandesi». Welby è tenuto in vita dalle macchine e lui stesso dice che «è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche
».
Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare progressiva, respira con l'ausilio di un ventilatore polmonare, si nutre di un alimento artificiale (Pulmocare), parla con l'ausilio di un computer dotato di software particolare. Fino a poco tempo fa, il suo principale contatto col mondo esterno era costituito da Internet: ora, con l'aggravarsi della malattia, anche quest'ultimo appiglio è venuto meno.

Gli si può dire di no?

 
 
 

La normalità della paura

Post n°107 pubblicato il 18 Settembre 2006 da orion971

Mi piacerebbe che ci si rendesse conto di come l'anormalità sia ormai diventata una ben triste normalità....

E' diventato normale avere paura di prendere un aereo o la metropolitana, così come l'essere sottoposti, negli aeroporti, a controlli che non venivano fatti nemmeno in tempo di guerra. E c'è sempre, tra di noi, chi è pieno di comprensione per chi fa saltare in aria un aereo o una metropolitana: la colpa è al limite di Bush. Persino la nozione del tempo e la cronologia degli eventi è diventata un'opinione...

E' diventato normale vedere in televisione che c'è ancora chi, nel terzo millennio, taglia le teste dei propri nemici: noi che siamo civili dobbiamo capire che, in fondo, è la loro cultura.. e poi sono provocati...

E' diventato normale chiedere scusa ai musulmani per qualsiasi cosa: loro possono tranquillamente bruciare chiese e simboli cristiani, pubblicare vignette offensive nei confronti del Cristianesimo come e quando lo ritengono opportuno. Va tutto bene. Noi siamo invece obbligati a chiedere scusa per delle semplici parole, oltre tutto non offensive, anzi. A proposito, vorrei chiedere a quelli che ancora credono nella favola dell'Islam moderato: dove sono le condanne da parte di questa entità astratta delle violenze e delle minacce di questi giorni? Una manifestazione di piazza contraria ai fatti ai quali stiamo assistendo o anche una semplice dichiarazione di un esponente di rilievo, chi me la indica? 

E' diventato normale che il Papa, massima autorità spirituale dell'Occidente, non sia libero di esprimere la propria opinione e che venga lasciato solo a subire un vergognoso, beduino linciaggio per avere teso una mano all'altra parte: dalle istituzioni europee, silenzio assordante.

E' diventato normale che una suora che si trova in un paese islamico per aiutare la popolazione locale venga assassinata: insomma, ci rendiamo conto che il Papa ha avuto l'arroganza di dire che la guerra santa è contro la religione? Un consiglio, cari religosi: ritiratevi da quei paesi. Non vi meritano. Ci sono tanti luoghi nel mondo dove è necessaria la vostra presenza perché si soffre, e nei quali c'è un livello di civiltà tale per il quale si ha gratitudine verso chi porta aiuto anzichè ammazzarlo perché infedele.

E' diventato normale un tale livello di obnubilamento mentale collettivo per cui, ad incitare all'odio, non sono quelli che predicano la guerra santa, che fanno stragi e sgozzano esseri umani.... ma una scrittrice che, semplicemente, ne parlava. Ed  è stato contro quella scrittrice che si è scatenata una parte considerevole del mondo occidentale.

E' diventato normale che un regista venga assassinato per avere fatto, nel suo Paese, un film che parla della condizione delle donne islamiche.

Abbiamo perso quello che era il nostro bene più prezioso e al quale si era giunti dopo secoli di lotte ed il sacrificio di innumerevoli vite umane: la libertà. Non siamo più liberi nemmeno di parlare in quella che dovrebbe essere casa nostra.

 
 
 

Alla faccia dell'Islam moderato

Post n°106 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orion971

Come non spendere due parole per Oriana Fallaci?
A me non era mai stata eccessivamente simpatica...sarà che istintivamente non stravedo per quelli che sfoggiano la Resistenza nelle loro biografie, a maggior ragione se all'epoca erano ragazzini come lei...E non apprezzavo molto certi toni che avevano caratterizzato le sue pubblicazioni degli ultimi anni...anche se, per dare la sveglia ad un'Europa dormiente, forse erano quelli necessari.
Quale che sia il giudizio che se ne vuole dare, bisogna riconoscere che si trattava di una donna straordinaria, con una intelligenza, una forza di volontà ed un coraggio fuori dal comune. Sì, perché non era possibile assumere le sue posizioni degli ultimi anni senza un grande coraggio: per le referenze, chiedere ad un certo Salman Rushdie.
Soprattutto, merita ammirazione la sua ribellione al pensiero unico del buonismo ipocrita: forse un caso unico nel panorama intellettuale italiano.  Il suo era un atteggiamento motivato dalla conoscenza, dal momento che aveva vissuto e viaggiato molto, toccando con mano guerre e realtà per noi molto lontane. Conosceva ciò di cui parlava, a differenza di quelli che la insultavano quando era viva e che continuano anche ora che è morta.
Riposi in pace.

Proprio in questi giorni le sue tesi trovano puntuale conferma, nel momento in cui il Papa cita delle sure del Corano per darne una lettura pacifica e ricordare che la guerra santa è nemica delle religioni. Parole che qualunque persona normale dovrebbe condividere, una mano tesa al famoso Islam moderato, che avrebbe avuto così occasione di affrancarsi dal fondamentalismo. Che cosa arriva in risposta? Ringraziamenti? Parole di condivisione? Macchè, si incazzano come bisce. E non è il solito paravento di Al Quaeda,  ma tutto il mondo islamico ad infuocarsi, dal Parlamento pachistano alla Turchia per la quale ci si affretta a spalancare le porte dell'Europa.  Pare davvero che il famoso "Islam moderato" esista solo nelle menti bacate dei perbenisti nostrani.

 
 
 

La par condicio delle stronzate

Post n°105 pubblicato il 06 Settembre 2006 da orion971

Meno male che l'estate sta finendo, visto che porta costantemente ad un incremento del tasso delle parole e delle azioni sfuggite al controllo dei cervelli: sarà il caldo..

Il Sindaco di Milano Letizia Moratti, centro-destra, ha proposto un ticket di ingresso nella città per le auto dei non residenti al fine di diminuire l'inquinamento. Servirà? A lavorare nel capoluogo lombardo viene una moltitudine di persone provenienti da Bergamo, Varese, Como, che si sciroppano tutti i giorni, tra autostrada, tangenziale e traffico cittadino, tre-quattro ore di macchina: se lo fanno è perché, evidentemente, non vedono alternative. Verosimilmente, non sarà quel paio di euro al giorno di ticket a fargli cambiare idea. Anche perché se l'alternativa è costituita dai mezzi pubblici, dal momento che questi sono già oggi sovraffollati, come farebbero con decine e decine di migliaia di passeggeri in più? E' singolare che prima di procedere con queste misure non si pensi di potenziare la rete dei trasporti pubblici. Il ragionamento scientifico è il seguente: a Londra il ticket esiste e funziona bene. Peccato solo che a Milano c'è una rete metropolitana che in confronto a quella della capitale inglese è un trenino da luna park..... All'italiana proprio....

Anche dall'altra parte i geni non mancano. Il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi è stato illuminato dall'intuizione che  per ridurre il numero degli incidenti  si dovrebbe abbassare il limite di velocità in autostrada da 130 a 120 Km orari. Cè da domandarsi se questo sia mai andato in giro... Pare non essersi accorto che i limiti di velocità nelle strade italiane sono già bassissimi perchè sono gli stessi da diverse decine di anni, quando i veicoli erano completamente diversi in termini di potenza e di sicurezza, così come le condizioni del traffico neanche lontanamente paragonabili a quelle odierne. Nessuno rispetta i limiti semplicemente perché sono assurdi, e in molte circostanze sarebbe anche pericoloso farlo. Fossero ragionevoli, la maggior parte delle persone probabilmente li rispetterebbe.
Se non erro, Bianchi è docente universitario. Speriamo che, la prossima volta, a fare il Ministro dei Trasporti ci mettano uno con la quinta elementare ma che abbia almeno la patente di guida.

 
 
 

La Sharia occidentale

Post n°104 pubblicato il 29 Agosto 2006 da orion971

Ha destato molta esecrazione l'inserzione a pagamento dell'UCOI con  la quale le azioni israeliane - da Sabra e Chatila del 1982 al Libano di oggi - vengono paragonate alle stragi naziste di Marzabotto e delle Fosse Ardeatine.
Il Ministro Amato si è subito scagliato contro perché il paragone in questione  violerebbe un sentimento fondante della democrazia italiana ed europea, vale a dire l'esecrazione per l'olocausto, evento unico ed irripetibile
. E' stata anche presentata una denuncia per "istigazione all'odio razziale".
Come sempre più spesso accade, in Europa si può vilipendere qualsiasi religione (islamica a parte, forse) ma non si può dire mezza parola sull'olocausto che possa essere interpretata come non conforme al politicamente corretto, pena lapidazione e taglio delle mani.
Mi fa sorridere questa completa irrazionalità che accompagna questo tema, emotivamente talmente forte da spingere le figure istituzionali a partire subito in quarta con gli anatemi verso gli "eretici". Perché altrimenti non si fa bella figura.
Sull'unicità storica dell'olocausto, dogma divenuto di moda negli ultimi anni, ci sarebbe molto da discutere; c'è piuttosto un'altra unicità ad esso ascrivibile, a mio avviso assai più oggettiva, che sta nel suo essere diventato un business gigantesco per scrittori (veri e presunti), registi, produttori cinematografici e tanti altri. Certamente non si vedrà mai uno Steven Spileberg fare un film sugli armeni o sul Ruanda, tanto per restare agli esempi più recenti, ma ciò non toglie che, nonostante il loro minore "appeal" mediatico, questi fatti ci sono stati.
Ma a parte questo, il paragone dell'inserzione incriminata non era affatto con l'olocausto ma con dei crimini di guerra, massacri di civili di cui, seppur con intensità e modalità differenti, si macchiano quasi tutte le parti belligeranti in tutti i conflitti: senz'altro non corretto, a mio avviso, ma quanti paragoni fuori luogo si  fanno continuamente? A chi non è mai capitato, tanto per fare un esempio, di sentirsi dare del "fascista" senza esserlo?
Da anni abbiamo  estremisti islamici in Europa che predicano l'odio religioso e la guerra santa senza che nessuno prenda provvedimenti: adesso arrivano le denunce per un semplice paragone del cazzo. Ridicolo


 
 
 

Armiamoci e partite: perché?

Post n°103 pubblicato il 26 Agosto 2006 da orion971

C'è qualcosa di surreale nella posizione del Governo Prodi sulla missione in Libano.
Non tanto per il fatto che a mandare i soldati in missione siano stavolta i pacifinti, visto che stavolta non si tratta di seguire gli USA ma di andare contro il loro principale alleato, quel satana israeliano responsabile di ogni misfatto. Piuttosto per questa smania di interventismo pressoché unica nella storia italiana, visto che, da secoli, sui campi di battaglia siamo gli ultimi ad arrivare e i primi ad andarcene. Il comune buonsenso vorrebbe che, prima di prendere impegni così importanti e delicati, ci si preoccupasse quantomeno di capire che cosa si va a fare. In questo caso, non solo non si capisce quali debbano essere le famose "regole d'ingaggio", ma sul punto più importante, vale a dire il disarmo di Hezbollah, non è stato  deciso da chi dovrà essere condotto. A dire il vero, oggi Kofi Annan ha dichiarato che questo compito verrà affidato all'esercito libanese. Piccolo particolare: è un esercito molto più debole delle milizie del Partito di Dio e che, non a caso, prima non aveva mai provato a farlo. Forse ci si rimette alla buona volontà degli Hezbollah stessi, visto che c'è anche chi, a sinistra, li ritiene degli innocui buontemponi? Chi può dirlo.. E poi, cosa significa "forza di interposizione"? Chiunque nella propria vita abbia anche solo giocato coi soldatini sa bene che è molto più agevole far rispettare una tregua ad un esercito regolare che ad una milizia  dedita alla guerriglia e sparsa sul territorio. Se da qualche parte verranno lanciati dei razzi contro gli israeliani e questi riprenderanno le ostilità, cosa faranno i quattro gatti dei soldati ONU?
Dinanzi a tutte queste incognite e rischi concreti, primo fra tutti quello di ritrovarsi nella spirale di un conflitto sanguinoso e dagli sviluppi tutt'altro che  prevedibili,  i governi europei hanno, chi più chi meno, fatto marcia indietro. Tutti tranne il nostro: perché? Perché Prodi deve fare contenta la sinistra radicale, che  non solo ha un peso determinante nel governo ma è anche molto radicata nel Paese.
Proprio ieri ho sentito per radio una trasmissione nella quale un ascoltatore ha telefonato dicendo che "gli hezbollah sono dei resistenti che difendono il loro paese dall'aggressione israeliana e sono da considerare parte dell'esercito libanese, e che se bisogna disarmare qualcuno, questi è Israele che detiene indebitamente armi nucleari."
In tutta Europa, siamo gli unici a voler andare di fretta e furia in quel pantano perché i dissociati come quell'ascoltatore da noi sono molto più numerosi che negli altri paesi. Altrove non si perde tempo ad ascoltarli, da noi invece, sebbene vengano definiti "folkloristici" dallo stesso Premier, dettano la linea del governo. E' un triste primato il nostro.
 

 
 
 

Dati di fatto

Post n°102 pubblicato il 22 Agosto 2006 da orion971

Dopo lo sconvolgente episodio di Hina, le cronache degli ultimi due giorni (non mesi) hanno registrato quanto segue:

-  Una ventenne austriaca ha perso la vita sull'autostrada del Brennero in uno scontro frontale con una vettura che procedeva in contromano (!) guidata da un peruviano ubriaco.
Mi domando: sarà forse un caso che io i peruviani li ho sempre visti in giro con bottiglie in mano? Bottiglie che poi, guarda caso, dopo il consumo rimangono spesso in giro (per terra).
-  Una donna di quarant'anni è stata violentata per oltre un'ora da un immigrato nordafricano in una zona centrale di Milano.
-  Una ragazza di diciassette anni è stata violentata a Chieiti nei bagni di un locale all'aperto da un giovane algerino.
- Una bambina di appena sei anni a Foggia ha subito un tentativo di rapimento da parte di due clandestini rumeni.
-  A Brescia è stato assassinato il pittore Aldo bresciani: fermato un giovane maghrebino.
-  Sempre a Brescia, una ragazza di appena 23 anni, Elena Lonati, è stata uccisa in una chiesa da un giovane cingalese.

Ora, dell'immigrazione si può pensare tutto ciò che si vuole, in positivo e in negativo. Ma tutti non possono che concordare su un dato di fatto:  ciò che accomuna le vicende delle sventurate persone sopra menzionate è l'avere incrociato degli stranieri che erano qui in Italia. Se quei signori non si fossero trovati in questo Paese, oggi avremmo quanto segue:

-  La ventenne austriaca sarebbe ancora viva.
- La quarantenne milanese stuprata a Milano avrebbe potuto continuare la propria vita serenamente, senza dover convivere per il resto dei suoi giorni con questa esperienza traumatizzante nell'anima.
-  Idem per la diciassettenne di Chieti.
- Discorso simile per la bambina di sei anni di Foggia, il cui futuro equilibrio psicologico  potrebbe essere messo in pericolo da quanto successo.
-  Il pittore Aldo Bresciani sarebbe ancora vivo.
- La povera Elena Lonati non sarebbe morta poco più che ventenne in quel modo. 

 Questo al di là delle profonde sottolineature come "certe cose le fanno anche gli italiani". Naturale, nessuno è tanto scemo da pensare il contrario, ma cosa c'entra con il destino di queste persone?

 
 
 

Parlano del crocefisso come se fosse la svastica. Ma è così offensivo?

Post n°101 pubblicato il 18 Agosto 2006 da orion971

In giro si legge: 
"Qui, cosa che trovo anche comica, non si vuol sentir parlare, giustamente, di una sura del corano appesa in un’aula scolastica, ma il crocifisso sì. E quelli che non sono cattolici?
Suvvia, che fastidio ci dà?..un po’ di tolleranza, perdio. Se vale un principio, e vale perché qui non c’è nessuna religione di stato, si applica sempre e non solo quando fa comodo
"

Prima di tutto, mi sembra un po' azzardato pretendere di attribuire ai simboli coranici la valenza che si dà al crocefisso. Forse, sarebbe opportuno ricordare che l'Italia (quella penisola che va dalle Alpi fin quasi alle coste africane) è un Paese storicamente cristiano e che - con tutto il rispetto per gli atei e le altre religoni - ha ancora oggi una popolazione per la stragrande maggioranza cattolica. Ma c'è di più: da noi il crocefisso è un simbolo non solo religoso, ma anche e soprattutto culturale, un retaggio che dura, a occhio e croce, da circa millesettecento anni, più o meno dall'Editto di Costantino. Un simbolo che sta a significare per tutti, credenti e non, pace, amore, fratellanza e rispetto del prossimo. E verso il quale non si può nutrire nessuna avversione che non sia motivata dall'odio e dall'integralismo religioso. Che è ciò che muove i musulmani che nel nostro Paese avanzano l'incredibile richiesta (pretesa) di toglierlo, dal momento che di certo non lo fanno per il tanto sbandierato (peraltro più che legittimo) principio della  laicità dello Stato. Siamo al paradosso che gli  illuminati "progressisti" nostrani finiscono per promuovere ed incitare l'intolleranza proprio in nome di una indefinita "tolleranza". Se uno non crede, dinanzi a questo simbolo potrà al limite restare indifferente, ma non c'è nessuna ragione per la quale debba pretenderne la rimozione. Che fastidio può dare e perché dovrebbe offendere? Non si capisce. Sarebbe come se, siccome ci sono  persone a cui non piacciono i negri,  si chiedesse a questi ultimi di non mostrarsi più in pubblico per non offendere l'altrui sensibilità. Siamo alla tragicommedia, ma i nostri "progressisti" sembrano non rendersene conto.

Sempre per restare in tema di tolleranza dei musulmani, pubblico l'indirizzo per assistere al dibattito (pochissimi minuti) in arabo, sottotitolato in ingese, tra la signora Wafa Sultan e due contraddittori. Il video è apparso su Al Jazeera.

Chi fosse interessato a saperne di più sulla signora Sultano (magari se è ancora viva), può leggere il breve testo che segue.

Wafa Sultan (Arabic: ???? ?????) (born 1958?, Baniyas, Syria) is a secular
Syrian-American psychiatrist who lives in Los Angeles, California. She has
become notable since the September 11, 2001 attacks for her participation in
Middle East political debates, with Arabic essays that circulated widely and
some television appearances on Al-Jazeera and CNN.
 
On February 21, 2006, she spoke from Los Angeles on Al Jazeera, where she
argued with the host and Dr. Ibrahim Al-Khouli about the Samuel Huntington
Clash of Civilizations theory, scolding Muslims for treating non-Muslims
differently and for not recognizing the accomplishments of non-Muslim
society, while using its wealth and technology. The video subtitled by MEMRI
circulated widely on weblogs and through e-mail.
 
The New York Times estimated that the video of her appearance was viewed at
least one million times as it spread via weblogs and e-mail. Her thesis,
described as witnessing "a battle between modernity and barbarism which
Islam will lose", has brought her telephone threats[1], but also praise from
reformers. Her comments, especially a pointed criticism that "no Jew has
blown himself up in a German restaurant", brought her an invitation to Tel
Aviv, Israel by the American Jewish Congress.
 
Sultan revealed to the Times that she is working on a book to be called The
Escaped Prisoner: When God Is a Monster, and says she was shocked into
secularism by the 1979 atrocities committed by the Muslim Brotherhood
against innocent Syrian people, including the machine-gun assassination of
her professor in her classroom in front of her eyes at the University of
Aleppo where she was a medical student. "They shot hundreds of bullets into
him, shouting, 'God is great!' " she said. "At that point, I lost my trust
in their god and began to question all our teachings. It was the turning
point of my life, and it has led me to this present point. I had to leave. I
had to look for another god."
 
Sultan and her husband David emigrated to the U.S. in 1989, and both are now
naturalized citizens.
 
Recently, she sat in on a free-speech discussion at the University of Southern California, organized by the Ayn Rand Institute with Yaron Brook and Daniel Pipes as speakers

 
 
 

Cittadinanza ai turisti stranieri in vacanza in Italia

Post n°100 pubblicato il 10 Agosto 2006 da orion971

Visto l'andazzo, perché no? Potrebbe essere un'ottima idea per rilanciare il turismo in Italia...

Cosa ne pensate del disegno di legge del Governo che riduce da dieci a cinque  gli anni di residenza nel nostro Paese necessari per poter richiedere la cittadinanza italiana, oltre ad una serie di altre cosette volte ad accelerare la trasformazione dell'Italia nella direzione della multietnicità e del multiculturalismo? Non ho voglia di scrivere papiri, quindi lascio la parola a chi la vuole prendere. Mi limito ad eccitarmi al pensiero che presto la nostra retrograda nazionale di calcio composta di soli bianchi assomiglierà a quella francese, che gli altrettanto retrogradi  cattolici dovranno presto fare i conti con i ben più liberali e libertari musulmani....e tante altre belle cosette.... 

 
 
 

L'indulto e i coglioni

Post n°99 pubblicato il 02 Agosto 2006 da orion971

"Non posso credere che ci siano così tanti coglioni che vanno contro i loro interessi votando la sinistra"
Chi non ricorda queste parole e il vespaio di polemiche che suscitarono?
Inevitabile che ritornino in mente in questi giorni, ora che si sentono molti elettori di sinistra delusi dal loro governo e arrabbiati per via dell'indulto.
Francamente, mi è un po' difficile capire queste reazioni: nel nebuloso programma dell'Unione, una delle poche cose che erano scritte a chiare lettere era proprio la riduzione delle maggioranze parlamentari necessarie per l'indulto. Indovinello: secondo voi come mai volevano ridurle? Perchè erano contrari e non volevano farlo?
Tra l'altro, signori cari, stiamo parlando della stessa coalizione che, due legislature fa, aveva tentato di abolire l'ergastolo e sostituirlo con una pena massima di trent'anni. Sì, avete capito bene: abolire l'ergastolo, pena di fatto già abolita nella stragrande maggioranza dei casi, dal momento che sono ben pochi quelli che scontano la condanna per intero. Ma a loro questo non bastava: nel loro progetto, anche i pochi che lo scontano (Riina e Provenzano, ad esempio) avrebbero dovuto passare ad un massimo di trent'anni di reclusione, mentre gli ergastolani che già ne scontavano trenta o nemmeno quelli grazie ai vari benefici di legge, ne avrebbero fatti a loro volta ancora meno. E così a cascata, inevitabilmente.
A questo punto, i casi sono due: o gli elettori di sinistra sono felicissimi di avere migliaia di delinquenti in giro, felicissimi di correre il rischio di essere rapinati, stuprati o magari uccisi in nome di un garantismo peloso (situazione da loro decretata il 9 aprile), oppure Berlusconi aveva ragione nel dire che votavano contro i loro interessi ed in tal caso gli si dovrebbero delle scuse.
A chi ricorda che l'indulto è stato possibile solo grazie al voto favorevole di Forza Italia, bisogna riconoscere che si tratta di una osservazione dal suo punto di vista doverosa; altrettanto doverosa è, tuttavia, la precisazione che  la precedente maggioranza, per via della ferma contrarietà di AN e della Lega, non avrebbe mai presentato una proposta del genere.
Comunque, tra tutti i legittimi allarmi, è doveroso anche  tranquillizzare laddove possibile: l'ergastolano socialmente più pericoloso, il novantatreenne Erich Priebke, non beneficerà dell'indulto né di nessun altro sconto o favore. Perchè questo garantismo peloso non ha solo come caratteristica di essere promosso e sostenuto da chi ritiene che gli eventuali "effetti collaterali" ricadranno solo sugli altri, ma anche quella di riguardare principalmente le categorie alla sinistra  ideologicamente care, come tossicodipendenti ed extra-comunitari. Chi invece, anche sotto forma di un quasi fantasma, incarna il nemico ideologico - nemico di un passato lontano e che non tornerà mai più - non merita nessuna pietà. Nemmeno dinanzi alla morte. Insomma, potrà capitare che nel prossimo futuro ve lo prendiate nel culo (in senso non figurato) e magari che finiate pure all'altro mondo, ma sappiate che l'antifascismo, inossidabile e perpetuo, è salvo!

 
 
 

Perle di saggezza

Post n°98 pubblicato il 31 Luglio 2006 da orion971

Eccomi di ritorno, dopo una settimana al mare. Oddio, chiamarlo mare è pure generoso, dal momento che si tratta della riviera adriatica: più che altro una industria turistica all'aperto. Era da un sacco di anni che non ci andavo, da quando facevo le vacanze coi genitori: quest'anno sono stato in pratica costretto a tornarci, sempre per motivi familiari, ma stavolta a ruoli invertiti. Pensare che una volta quella riviera mi sembrava persino bella e adesso, dopo avere girato un po' per il mondo, la trovo assurdamente insignificante...e soprattutto "nazionalpopolare" all'ennesima potenza.
Sono arrivati pure lì gli animatori, che pensavo ci fossero solo nei villaggi. Non c'è niente di più ridicolo di tutti quei babbioni che vanno a fare esercizi ginnici o balli a comando. Mi diverto a fotografarli. Chissà come mai però gli animatori non si avvicinano mai a me: deduco che la mia faccia non deve essere molto invitante....
Oltre agli immancabili che ci tengono a far sapere a tutta la spiaggia i cazzi propri sfoderando toni di voce pavarottiani, adesso sono arrivati pure i musicisti extra-comunitari: mentre sei lì che stai riposando arrivano questi a fare baccano  porgendo il bicchiere per l'offerta. Ma scusa: tu mi disturbi, anzi mi rompi i coglioni e io ti devo pure pagare per questo?? Ringrazia il cielo che non ti prendo a calci in culo!
Prima perla di saggezza: se non avete pargoli, andate da tutt'altra parte. No all'italiano medio!
In ogni caso, è incredibile come in quella regione, con un mare schifoso e senza paesaggi decenti, siano riusciti ad attirare turismo a queste quantità industriali. Se solo la gente del sud, con mari e bellezze naturali di ben altro livello, avesse avuto una radice quadrata dell'iniziativa e dell'imprenditorialità dei romagnoli, probabilmente non esisterebbe nessuna questione meridionale. Invece no, è più comodo dare la colpa ai Borboni ancora oggi.......

Per la seconda perla, devo tornare ai commenti del post precedente e alla morte di quel teppista (spero che nessuno si offenda per l'uso corretto della lingua italiana): è stato scritto che alle alte sfere non dovevano permettere che un carabiniere così giovane come Placanica si trovasse lì. Questa è una delle accuse mosse dalla sinistra al governo Berlusconi, ma il punto è il seguente: da sempre, i carabinieri e gli agenti giovani vengono destinati a quel genere di servizi. Credete forse che allo stadio (ben più pericoloso per via del numero di persone maggiore, delle gradinate e delle limitate vie di fuga) e alle dimostrazioni di piazza ci vadano le teste di cuoio?? Signori miei, ci sono sempre andati quelli di leva (quando c'erano) o comunque quelli più giovani. E loro stessi ne erano e ne sono felici: meglio essere lì che ad intervenire in una rapina a mano armata. Ed in ogni caso: avete mai visto un governo che si mette a scegliere gli uomini da mandare in servizio d'ordine?
La seconda perla è quindi:  mai, mai e poi mai dare retta a quello che dicono i comunisti. Quello che esce dalle loro bocche è frutto di falsità, luoghi comuni, inesattezze, bachi concettuali, dicerie a livello di comari di paese. Tutto facilmente smontabile documentandosi e spesso solo fermandosi a rifletterci. Se non conoscete l'argomento, sostenete di default il contrario di quello che dicono loro: la probabilità di sbagliarvi è infinitesimale. Del resto, avete visto cosa succede a dare loro retta e a mandarli al governo? Vi ritroverete con diverse migliaia di delinquenti abituali e professionali in circolazione anzichè in galera. Ma loro lo avevano detto chiaramente, era nel loro programma e quindi - per una volta - sono stati onesti: se aveste seguito il mio consiglio, oggi sareste (saremmo) più sicuri..... 

 
 
 

5 anni fa il il G8 di Genova

Post n°97 pubblicato il 20 Luglio 2006 da orion971

Oggi ricorre l'anniversario del G8 di Genova, durante il quale si verificarono gravi incidenti ed il giovane Carlo Giuliani rimase ucciso.

Ecco come vengono letti quei fatti, dalla sinistra e dal resto del mondo.

SX: La polizia ha picchiato selvaggiamente i pacifici manifestanti e tali violenze erano premeditate.
RdM: Tutti abbiamo visto i manifestanti mettere a ferro e a fuoco la città di Genova e lanciare bottiglie molotov e ogni genere di corpi contundenti contro le forze dell'ordine. Certo, la polizia ha poi sbagliato a fare quello che ha fatto nella scuola Diaz, ma il punto è che le violenze sono partite dai manifestanti. Se proprio qualcuno ha premeditato delle azioni violente, questi sono i vari Casarin, Agnoletto e Caruso, i quali per settimane hanno annunciato pubblicamente che avrebbero oltrepassato la famosa linea rossa: naturalmente questo era possibile solo con la violenza. Lo sapevano bene i signori in questione così come i manifestanti: Cappuccetto Rosso esiste solo nelle favole.

SX: Le violenze dei manifestanti - se ci sono state - sono da attribuire ad un ristretto gruppo di infiltrati che si chiamano Black Block. Tutti gli altri erano pacifici.
RdM: Qualcuno aveva mai sentito parlare di questi "black block" prima di quel G8? No. E qualcuno ne ha mai più sentito parlare dopo? No. Sembra proprio il classico esempio di bugia pietosa tirata fuori apposta per far credere ai trinariciuti che la loro parte è candida. Talmente ridicola che solo loro possono crederci. La violenza dei centri sociali esiste da molti anni e lo sanno anche i neonati; quelli che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Milano lo scorso 11 marzo, ad esempio, erano "black block"?

SX: La responsabilità di quanto successo è del governo Berlusconi!
RdM: Cosa avrebbe dovuto fare il governo Berlusconi? Mettere i manifestanti a contatto con gli otto leader più importanti del mondo e farli linciare? Sarebbe stato leggermente più grave delle famose corna fatte da Berlusconi nella foto..

SX: E' stato assassinato un ragazzo di ventitre anni. VERGOGNATEVI!
RdM: Non è stato "assassinato" nessun ragazzo. C'è stato un uomo, adulto e vaccinato, che liberamente ha scelto la strada della violenza. E chi imbocca quella strada è consapevole delle conseguenze. Carlo Giuliani aveva dinanzi a sè un carabiniere già ferito e sanguinante alla testa: evidentemente questo non gli  bastava, voleva di più. Spesso è il poliziotto a morire, a volte il malvivente. Capita. Piuttosto, in tema di vergogna, la maggior parte dei genitori in certi casi si chiuderebbero in un doloroso quanto decoroso silenzio, anzichè prendere spunto dalla tragedia del proprio figlio per costruirci una carriera politica.

SX: Vogliamo la verità sulla morte di Carlo Giuliani!!
RdM: quale verità? Ma ce li avete gli occhi per vedere?

Rimane una domanda: ma il tale SX è un adulto oppure un bambino?

 
 
 

La questione palestinese: tra infatuazione e razionalità 

Post n°96 pubblicato il 17 Luglio 2006 da orion971

La questione mediorientale è un vecchio amore della sinistra italiana: il popolo palestinese è stato da questa elevato ad icona della resistenza dei popoli poveri contro l'imperialismo cattivo, dando luogo ad un immaginario di luoghi comuni,  parzialità ed inesattezze che costituiscono il tipico terreno fertile per la sua propaganda.
Per una certa sinistra, i palestinesi sono sempre e solo vittime, mentre gli israeliani sempre e solo cattivi, oppressori e carnefici. Tutto il pietismo di cui sono meritevoli le vittime palestinesi scompare d'incanto quando a morire sono gli israeliani. Oppure, si concede anche a questi una compassione di facciata per poi subito precisare che "la colpa è del loro Stato e del loro governo".
I cosiddetti "pacifisti" arrivano persino a sostenere organizzazioni terroristiche come Hamas e la Jihad islamica, le quali hanno nelle loro carte costitutive il fine della distruzione dello Stato di Israele. Se  una piazza e un autobus israeliano saltano in aria, con donne e bambini fatti a pezzi, mica si sognano di condannare tali gesti con tutta la durezza che dovrebbe essere necessaria e spontanea. Macchè, per loro i palestinesi compiono simili azioni perchè talmente "disperati" da esservi spinti: non hanno nessuna colpa e nessuna responsabilità. In sostanza, prendendo spunto da parole non mie, dall'osservazione di questo genere di mentalità si può dedurre quanto segue: un leghista è, ad esempio, un reietto, un essere immondo e miserabile, mentre  un terrorista assassino è un oppresso che combatte per la libertà. E schierarsi con quest'ultimo signifca essere dei progressisti animati da valori umanitari.
Qualche tempo fa, avevo letto su un blog che "Israele è dal 1948 che aggredisce i vicini arabi": nel più tipico stile comunista, una menzogna ripetuta mille volte finisce per diventare la verità. Perchè dal 1948 in poi è successo esattamente il contrario. Ma chi glielo spiega ai giovani e meno giovani allevati nelle sedi dei partiti comunisti e nei centri cosiddetti "sociali"? Questi individui hanno una capacità di autoconvincersi di realtà "virtuali" che è difficilmente comprensibile senza l'ausilio della psichiatria: basta mettergli in bocca le parole "America" e "imperialismo" che le grate dei loro cervelli si chiudono e bloccano qualsiasi flusso di informazioni in entrata. Non dimentichiamo che molti di costoro sono addirittura convinti che l'11 settembre sia stato una montatura della CIA e del Mossad: è bastato che  qualcuno lo scrivesse su un paio di siti Internet e subito in tanti hanno fatto propria questa "tesi".
Quanto alla famosa questione dei territori occupati, essa è mal posta, perchè non solo Israele, in segno di pace, ha effettuato un parziale ritiro ottendendo in cambio solo attentati sanguinosi, ma la Storia ci insegna che, da che mondo è mondo, i confini degli Stati non sono stabiliti dalla natura nè sono immutabili. Difatti, essi si sono sempre definiti attraverso le guerre, e chi le guerre le perde - da qualche migliaio di anni a questa parte - cede territori al vincitore. Un caso emblematico,  vicino nel tempo e nello spazio, lo abbiamo nel cuore dell'Europa: la Germania odierna corrisponde a circa la metà di quello che era fino al 1919. Se oggi i tedeschi cacciati dai territori orientali - tra l'altro, trattati molto peggio di come lo furono e lo sono i palestinesi - iniziassero a fare attentati in Polonia, Russia e Repubblica ceca per riavere quanto hanno perduto, la sinistra radicale italiana li appoggerebbe? Per coerenza dovrebbe farlo, così come dovrebbe sostenere i pochi italiani rimasti in Istria e in Dalmazia qualora questi dovessero iniziare a far saltare in aria i civili sloveni e croati. Dovrebbe essere evidente, per qualsiasi persona dotata di buon senso, che certe rivendicazioni sono assurde. Nel caso in questione, i palestinesi dovrebbero smettere di pretendere tutto e cercare invece di addivenire a compromessi, esattamente come hanno fatto e fanno tutti i popoli di questo mondo, anche quelli  - e non sono pochi - che hanno patito o patiscono sofferenze di gran lunga maggiori delle loro.
Poi, bisogna anche essere onesti e ammettere che Israele - così come, più in generale, molti ebrei - tende per così dire a "sfruttare" la tragedia della seconda guerra mondiale per essere in qualche modo più "libero" di altri. E' come se vantasse un credito verso il mondo occidentale: questo è difficilmente negabile. Così come bisogna riconoscere che le sue reazioni sono spesso non proporzionate alle offese ricevute. Ma qui bisogna fermarsi: non si può confondere i ruoli tra aggredito ed aggressore. Soprattutto è irresponsabile soffiare sul fuoco e alimentare così le illusioni di un popolo, quello palestinese, con tendenza al fanatismo già di suo.
Ma non deve stupire che in Italia si faccia fatica a capire la situazione israeliana: mentre da quelle parti si colpiscono i terroristi, da noi si arrestano i servitori dello Stato che li combattono. Forse la ragione è la "troppa" pace di cui godiamo: se  si verificasse un sanguinoso attentato terroristico anche qui, probabilmente molti di quelli che hanno applaudito l'arresto di Marco Mancini se la prenderebbero con i servizi che non hanno protetto il paese, eventualmente anche ricorrendo a operazioni "non ortodosse". Per i più "duri", invece, sarebbe necessario che a cadere vittime di un attentato fossero loro personalmente: se perdessero qualche braccio e qualche gamba,  capirebbero finalmente che - mi si perdoni il francesismo - fare i froci col culo degli altri non è una buona cosa.

 
 
 

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