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"Nuovo Cinema… Iride”

Post n°6 pubblicato il 23 Febbraio 2008 da dueali2

di Luigi Pascali

Amo svisceratamente il cinema, qualunque genere purché ben fatto. Mi affascinano gli effetti speciali, anche se poi prediligo il cinema italiano, partendo dal neorealismo di De Sica, passando da Monicelli, dalla commedia italiana, con tanto di Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman, Vitti, Magnani, Melato, Loren, Mastroianni. Fino ai giorni nostri con Lo Cascio, Castellitto, Buy, Morante e tanti altri.
Parlando di cinema non posso evitare di pensare al luogo fisico dove questo miracolo di celluloide si consumava, quando ero bambino e poi adolescente, e tutte le volte che passo davanti a quelli che furono i cinema storici di San Cesario non posso trattenere un sussulto e un moto di stizza per la fine che hanno fatto il mitico Cinema “San Carlo”, in via Cepolla e l’altrettanto magico “Iride” in via Dante.
E’ automatico, naturale, accostare il capolavoro di Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, con gli episodi e le emozioni che in noi ragazzini suscitavano questi luoghi meravigliosi, dove la fantasia di noi bambini si tramutava in avventurosa realtà sullo schermo bianco, su cui venivano proiettate immagini graffiate da una pellicola passata già troppe volte nelle bobine di proiettori rabberciati, di cinema di periferia.
Il clima del San Carlo era sempre un po’ più austero, il proprietario-bigliettaio-controllore-maschera-tuttofare era severissimo, specialmente con i ragazzini, ai quali non permetteva assolutamente di disturbare la visione, pena ‘Na ‘zzeccata pe’ ricchie finu alla strata e addio film! E guai a raccontarlo a casa, sennò c’era lu restu te le mazzate, pe’ la figura: ”comu!... Lu fiju te quiddhru zzeccatu pe’ ricchie e cacciatu te lu cinema!” per un genitore (di allora) un’onta insopportabile! L’Iride consentiva maggiori scorribande, merito dell’enorme bontà te lu maresciallu e la sua gentile signora, con la quale si alternava alla cassa: non ho mai compreso il motivo, ma li chiamavamo Ronice e Ronicessa.
Non era necessario avere i soldi per il biglietto: se mancava qualcosa trasii lo stessu! Anche se ci si presentava cu’ la ‘ncartata te samienti te lu Santu nessuno obiettava che i soldini avresti potuto tenerli per il biglietto.
Dentro era una bolgia infernale di carte te caramelle, scorze te samienti, nuceddhre… che immancabilmente venivano gettate dalla galleria, sulle teste dei malcapitati della platea. E poi un fumo così denso, che il fascio delle immagini quasi faceva fatica ad attraversare.
Sistematicamente la pellicola si spezzava, oppure il fido Cesare si distraeva e non avanzava la carbonella del proiettore, quindi lo schermo si oscurava, allora giù fischi e un baccano infernale di invettive contro “lu ronice” naturalmente ritenuto responsabile di tutto.
Il film era molto partecipato. Sottolineature del pubblico quando il “cattivo” veniva ammazzato dal “buono”: “Eh, Butta lu velenu!” O acclamazioni entusiasmanti quando i “buoni” venivano in soccorso dei più deboli: “Sta rrianu li nesci!” , fornendo addirittura una colonna sonora vocale di supporto all’originale!
Il top fu raggiunto una sera, durante l’intervallo, quando alcuni giovani goliardi riuscirono a chiudere la finestrella attraverso la quale passavano le immagini, addirittura con una fetta di tufo e malta, con le ire del maresciallo e il prevedibile putiferio che ne seguì!
In questi luoghi magici ha conosciuto il cinema la mia generazione, qui ci si inebriava di Joselito, Marcellino pane e vino, qui intere famiglie si recavano a vedere Ben Hur o I dieci comandamenti come se ci si recasse in Chiesa, ad assistere ad una funzione religiosa, facendosi il segno della croce nelle scene più toccanti!... Qui abbiamo invidiato i muscoli di Maciste e Sansone … Qui ci siamo entusiasmati ed emulato Giuliano Gemma, in Django, qui imparavamo le sparatorie dei nostri giochi con Per un pugno di dollari, Ringo… Qui dove ora regnano la polvere e le ragnatele, o c’è un’attività commerciale!
Tutti coloro che amano il cinema vorrebbero stare al posto di Tornatore.
Anch’io, se potessi, girerei un film: “Nuovo Cinema Iride”.

 
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