I giardini di Marzo

Ti porterei nel paese che ha sentito la tua risata argentina. Per un incantesimo ti farei tornare indietro a quando eri una ragazza bella della bellezza più vera. E a quando bastava davvero poco per stare con gli altri in allegria. Ti porterei a fare quel giro nella carrozzella a Roma che desideravi tanto. Ti darei il doppio dell'amore per colmare l'ingratitudine che pativi per qualcuno. Ti regalerei le amicizie che molti ti hanno negato per paure e timori inutili perché tu eri mille anni luce lontana da loro, loro così aridi d'amore. Capovolgerei Il mondo per vederti un solo attimo eterno. Mi manca la tua tristezza che nascondevi e il tuo sorriso caparbio che nessuno è riuscito mai a spegnere.

Tu dici che ami la pioggia ma quando piove apri l'ombrello... Tu dici che ami il sole ma quando splende cerchi l'ombra... Tu dici che ami il vento ma quando tira chiudi la porta. Per questo ho paura quando dici che mi ami...

W. Shakeaspeare

Intendi i miei sogni, sonda i moti del mio cuore, carpisci i miei segreti e scruta le mie mani...vedrai la mia anima...

Donna, un sorriso, uno sguardo, una parola, il silenzio pieno di pensieri. Donna, superba, semplice, complicata, allegra, malinconica...mille sfaccettature, mille sentimenti e sensazioni...un tumulto nel cuore che difficilmente un uomo può capire...donna, madre sempre anche quando non lo è...l'amore generoso e gratuito. Bello e difficile essere donna...

Mi hai raccontato che quando hai saputo del mio "arrivo" ti avevano suggerito, chissà perchè, che potevi anche interrompere il mio piccolo viaggio verso la vita...proprio a te, mamma che mai avresti eliminato un minuscolo essere indifeso...Tu che avevi tanta fede in Dio non avresti mai potuto togliere la vita che stava nascendo in te. Ho visto i colori della vita, le gioie, i dolori, le speranze, le delusioni, le amarezze, le amicizie, gli incontri, le piccole soddisfazioni e l'amore...soprattuto l'amore in qualunque forma esso sia, anche l'amore che non è mai stato o non è per le nostre miserie umane, che riempie l'intera esistenza. Il fiume grande della vita che avanza sempre e che un giorno, proprio perchè pieno di vita, non può più contenerla questa vita ed esploderà in una vita più grande. L'amore immenso, splendido, quello più vero me l'hai dato e me lo dai tu mamma...e se penso che nel giorno in cui tu mi hai messa al mondo non ci sei la malinconia m'invade, tu, proprio tu non ci sei...tu essenza stessa del mio esistere... <3

 Le tue mani mai ferme. Agili, forti, delicate, mani sempre aperte, sempre indaffarate. Col tempo le tue mani sono diventate più belle, più deboli, più stanche ma erano  lì pronte per cucinare, per riordinare, per cercare soluzioni, per dare amore...le tue mani pronte per sferruzzare la lana e le meraviglie che componevi. Le tue mani che pregavano sempre, che mi affidavano al Signore quando ero vicina a te...una sola carezza da quelle mani che ho stretto fino a che potevo vorrei ancora sentire...

E mi guardavi preoccupata forse... forse non più ornai perchè dove sei tu non c'è paura e non c'è timore...ricordo i tuoi occhi apprensivi, il voler sapere chissà cosa di me... ma soprattutto mi sovviene la tua angoscia al pensiero di lasciarmi...io ormai ti penso con lo sguardo di un amore infinito...

Il tuo sorriso bello, semplice come eri semplice tu, mamma. I tuoi occhi erano come due ciliegie dolci e morbide. La tua allegra risata squillante era così confortevole e metteva gli altri di buon umore. Eri semplice e bella. L'hai scontata la tua semplicità con un mondo complicato e difficile. E com'è duro il mondo senza te...

Un bambino di quattro anni fugge da solo e nel deserto da una guerra con una misera busta in mano. Quante cose orribili avrà visto questo piccolo uomo. Ha già vissuto tutte le brutture della vita insopportabili per chiunque. I ragazzi nostri, invece, frequentano la scuola con magliavoglia, quasisempre si alzano per fare un giro in classe più annoiati dellastannoì a riscaldare noiosamente la sedia. Hanno la scuola pubblica ( almeno fino a quando i nostri parassiti a Roma non la distruggeranno del tutto) sotto il naso per poter avere un futuro dignitoso ma del loro futuro non gliene frega un tubo. I loro libri rimangono nuovi. Il loro unico pensiero è il trucco per le ragazzine e lo smartphone per tutti. Però, per fortuna, viene lo psicologo ad aiutarli...(aiutare i ragazzi a salvarli, ma non più di tanto genitori incapaci). Intanto, un augurio ai piccoli sfuggiti alle guerre di trovare dei nuovi genitori magari senza psicologi= una mamma e un papà in gamba, capaci di dare tanto amore e protezione ai piccoli sfortunati.

Il pensiero è l'unica cosa veramente nostra. Col pensiero puoi fare tutto ciò che vuoi. Puoi riandare nel passato per ricordare persone care, fatti, episodi che sono rimasti nella mente e nel cuore. Col pensiero puoi persino andare nel futuro: solo con esso infatti puoi immaginare, puoi spingerti fin dove ti pare e "costruire" progetti o "vedere" situazioni che forse non andranno nemmeno in porto...immaginiamo il futuro senza neppure avere la certezza che ci saremo. Col pensiero si va oltre, oltre il cielo...oltre le stelle. Infine con la mente realizzi il tuo presente che è una continua lenta, oppure no, costruzione del futuro. Ogni momento andiamo verso quel futuro che immaginiamo così lontano...

Cammino piano in un viale silenzioso coperto di foglie. I miei passi mi seguono, non hanno più una direzione. I desideri sono finiti. I sogni terminati. Ha pagato chi mi ha fatto del male, si, hanno sofferto quelli che mi hanno voltato le spalle. Ho ricevuto solo scampoli d'amore...la vita è stata misera e non ho rimpianti perché su nessuno posso versare lacrime d'amore...

A te che non ci sei ma che aliti vicino a me. A te che mi hai tenuta tra le braccia ma che adesso mi circondi e vedi ogni mio passo insicuro perché insicura è la mia vita. A te vanno il mio pensiero, le mie emozioni, la mia rabbia, la mia malinconia, la certezza delle illusioni sfumate, dei piccoli semplici progetti allontanati dal male di chi invece di amarti con gratitudine non ha mai baciato le tue mani che davano amore...triste chi non è capace d'amare...

Io ho vissuto la mia gioventù negli anni ottanta. E prima ancora la fanciullezza e l' adolescenza le ho trascorse tranquillamente in famiglia, famiglia che mi faceva sentire sicura e protetta. I miei genitori frequentavano amicizie o colleghi di mio padre. E noi figli naturalmente trascorrevamo momenti di gioco o di svago coi rispettivi figli di queste famiglie provenienti, in genere, dalla provincia e approdati in città, una raggiante Catania, per il lavoro che all'epoca si trovava. Noi ragazzi eravamo ragazzi semplici, abituati a non navigare nel lusso che non c'era, educatissimi, studiosi e timidi. Le nostre uscite o divertimenti erano grandi pizzate, si rideva con poco o nulla, in gruppo si andava in discoteca oppure passeggiate a lungomare. I maschietti erano educati, bravi ragazzi, senza malizia. Eravamo amici. Forse per provenienza o per educazione o per caso o per tutte e tre le cose insieme, ritengo di essere stata fortunata perché mai, in quegli anni, mi è capitata un'azione di cafoneria allo stato puro, perché la maleducazione non era così di massa come oggi. Perché oggi mi aspetto che siano i più giovani quelli maleducati, sboccati, cafoni. Me l'aspetto di meno da una persona già cinquantenne. Anzi, non me l'aspetto per niente. Che povera illusa che sono. Pare, invece, che il virus dell'inciviltà abbia infettato un po' tutti, altroché. La "cavalleria" non esiste più da tempo, la gentilezza è cosa rara e l'involuzione procede a grandi passi. E così avviene che non puoi nemmeno scambiare due parole con certi uomini che, per loro inclinazione malata, pilotano la discussione sul sesso di cui sono letteralmente ossessionati. Si sentono Priapo in persona ( non si pongono nemmeno se possa interessare una cosa del genere, al contrario, danno per scontato che possa essere di importanza fondamentale ) e dicendo, infine e per giunta, che sei tu "che gli fai il pacco". Cit. Mentre è vero il contrario: non vedi l'ora di lanciarlo su Plutone. E anche l'insulto da parte del gentiluomo pare sia d'obbligo. Roba da rimanere allibite, esterefatte e sbigottite. Probabile non sia aggiornata ma il non aggiornamento è voluto, desiderato. Caspita se è voluto. Io...che sono rimasta < agli anni delle immense compagnie, agli anni in motorino sempre in due, agli anni del qualsiasi cosa fai, agli anni del tranquillo siam qui noi...> Fine

Amore...pronunciò per l'ultima volta e s'incamminò per altre vie. Girò l'angolo cambiando la sua vita e si sentì smarrita. Era certa che mai più avrebbe amato di un amore leggero, spensierato eppure tanto vero. Lui, per orgoglio o viltà, la lasciò andare...

I genitori devono essere la guida, la sicurezza, il punto d'appoggio e di riferimento ,la certezza della presenza anche quando non ci sono, sono le regole e l'esempio e sono il conforto. Essere genitori significa tutto questo. I ragazzi crescono bene se avvertono autorevolezza e affetto. Difficile? Sicuramente ma bisogna farlo a ogni costo. E nessuno pretende la perfezione. Talvolta basta stare accanto, anche nei richiami, al proprio figlio. Non si può essere Superman. Ne va la vita di chi si è messo al mondo e il mondo (o la vita) è sempre difficile.