Larosadelmare

Cartolina da Auschwitz.


Caro mondo ti scrivo vergognatodal campo della morte,nemmeno parafrasando Dante si può riuscire ad inventare"il lavoro rende liberi"un'agonia infernale da cuineanche chi sopravviveriuscirà ad essere vivo.È questo un viaggio per non dimenticarele torture della fame,gli affamati di dignità,il panico delle violenze,il terrore delle umiliazioni,le luride epidemie,inceneritori per nascondere la menzogna.Emozioni silentisono colpi nello stomaco, salgono fino alla gola,la rabbia si sfogain un pianto che non riesci a frenare,ma non devi fermarlo.Volti che immagini,in un ciuffo che rotola nel tempo,una valigia capovolta,un abito strappato, una scarpa rottae li vedi ancora lìsottomessi giornate in piedi, al freddo o sotto la pioggia,per quale motivo machiavellicodi chi lo ha fattoe di chi ha voltato lo sguardo in silenzio.Un viaggio per non dimenticaresolo baffetti e stivali militari,ma anche Stalin, Mao e Pol Pot,per non avere vuoti di memoriacome in Srebrenica o nel Congo,ovunque ci sia anche un solo martire,ovunque c'è una guerra.Puoi solo sperarecontro ogni utopiache le gocce d'amore in ogni cuoresalgano lente  inondando le menti,per non dimenticare di chiedersi"Se questo è un uomo"Eli.