Creato da lasaggiainfelice il 04/06/2007
...qualcuno mi aiuti a capire le cose del mondo...
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Post n°52 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da lasaggiainfelice
Stamane mi sento un completo schifo... Il mio 2008 nn è cominciato affatto come prevedevo...o meglio...come speravo... Mi sono accorta che nulla muta se nn il tempo racchiuso in ore,giorni,minuti,anni... Mi sono accorta che l'egoismo riesce a penetrare ormai qualsiasi anima... Mi sono accorta che sono le persone che ami davvero che alla fine ti fanno sempre più male... Mi sono accorta di quanto io abbia ragione a definirmi una "sfacciata utopista"... Mi sono accorta di quanto il titolo del mio blog continui ad essere inerente alla mia tesi...con la differenza che nn sono l'unica (come invece credevo) ad aver paura di decidere, a nn avere le cosiddette palle... Mi sono accorta di quanto male crei questa società basata ormai fondamentalmente sul sesso e non più sull'amore... Mi sono accorta di quanto sia facile credere a lacrime versate per sincere scuse...frutto invece d'ipocrisia... Mi sono accorta di quanto sia squallido far sentire una donna come una puttana... Mi sono accorta (o forse è solo un'ulteriore conferma) di quanto le cose nn sono mai come sembrano... Mi sono accorta di quanto la gente riponga tutto in inutili speranze... Mi sono accorta che la vita non è niente...che siamo tutti animali pronti a scagliaci l'uno contro l'altra solo per smania di vincere... Mi sono accorta di quanto la falsa strafottenza possa donare tanto dolore... Vorrei poter chiudere gli occhi e risvegliarmi senza la capacità di capire le cose che ci circondano...vorrei annullare tutto quello che i miei occhi hanno visto e tutto quello che le mie orecchie hanno ascoltato...Via tutto...resettato...
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assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.
Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.
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