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Autore: Yasmin Crowther Descrizione: In una Londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all'esistenza di Maryam Mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a Teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia Sara aprono uno squarcio nell'apparente tranquillità della sua vita e del suo matrimonio. Rinnegata in gioventù dalla famiglia d'origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che è stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare così di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell'ignaro marito inglese. Sarà il piccolo paese in cui è cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che Maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. Nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, Sara segue la madre in Iran e scopre quale terribile prezzo Maryam ha dovuto pagare per la libertà. Commento: Il titolo può confondere il lettore. "La cucina color zafferano" non è un libro di cucina, narra invece una drammatica e appassionante storia familiare. E' un romanzo dolceamaro, il cui placido snodarsi evoca efficacemente paesaggi geografici e paesaggi dell'anima. Con un inizio un po' stentato ma un prosieguo più scorrevole, il libro ripercorre le vicende dell'iraniana Maryam, del suo doloroso passato nell'Iran ai tempi della rivoluzione, del suo altrettanto doloroso presente in Inghilterra e della sua decisione di tornare a ritrovarsi nella sua terra d'origine. Il libro affronta in maniera intima e straordinaria alcune dinamiche relazionali tra donne(madre e figlia), in un contesto di culture ed ambiente molto differenti. La storia non è banale ed è scritta in maniera tale da coinvolgere il lettore e le descrizioni riescono a rendere abbastanza vivide le situazioni e le ambientazioni descritte. Voto: 6½ |
Autore: Glenn Cooper Descrizione: Immagina di trovarti all'improvviso in un mondo simile al nostro, ma completamento diverso. Un mondo dove sono confinati tutti i malvagi vissuti sulla Terra dall'inizio dei tempi. Un mondo dove tu sei l'unico "vivo". Quel mondo è l'Inferno e tu hai un solo obiettivo: tornare a casa. Commento: Avevo deciso di non acquistare più libri di Glenn Cooper dopo aver letto "I custodi della Biblioteca". Non ho mantenuto la promessa. Ho preso questo libro perché era l'unico a prezzo contenuto offerto dal mercato in questo periodo. Non l'avessi mai fatto! "Dannati" è un libro deludente. L'idea era buona, ma alla fine si è rivelata la solita storia dell'eroe invincibile che deve salvare la sua bella donna. Guazzabuglio di guerre, battaglie e personaggi storici "dannati" descritti in modo improbabile. Sembra più un libro di avventura per ragazzi che un romanzo. Il finale poi è davvero discutibile e orribile, ma serve per far proseguire la storia. Nella vita di uno scrittore un brutto libro è un incidente possibile, che dovrebbe servire come stimolo per tornare ai vecchi splendori. Portare oltre questo "incidente narrativo" è inconcepibile. Infatti, è già in libreria "La porta delle tenebre", il seguito di questo romanzo. Mi è bastato leggere il primo per evitare il secondo. Basta libri di Glenn Cooper. Il motivo? Con "Dannati" credo che sia completata l'involuzione dello scrittore americano. Non riesco infatti a concepire che chi ha scritto i due libri della trilogia della Biblioteca sia lo stesso che ha partorito questo brutto romanzo. Di norma quando inizio la lettura di un libro non vedo l'ora di arrivare alla fine, ma questa cosa non si è verificata con "Dannati". L'ho terminato sotto l'ombrellone durante l'ora di chiusura della piscina. Da leggere solo per curiosità. Voto: 6- |
Autore: Valentina D'Urbano Descrizione: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare. Commento: "Il rumore dei tuoi passi" è il primo libro che leggo di Valentina D'Urbano e quasi certamente non sarà l'ultimo. L'opera della scrittrice romana ti entra dentro con una forza dirompente. Al centro della storia c'è un vincolo affettivo che va oltre le normali definizioni di amicizia o amore: i due protagonisti sono due anime legate in modo indissolubile. In sintesi, "Il rumore dei tuoi passi" è una storia profonda raccontata con toni duri. Leggendo il libro è come se sentissi tue queste vite, come se volessi fare qualcosa per aiutare, confortare, ma non puoi e allora non ti resta che ascoltare, in silenzio, la poesia che scorre nelle pagine. "La Fortezza" può essere identificato come una zona di periferia degradata di qualsiasi altra città. Ho apprezzato molto il libro della D'Urbano, forse perché in questa realtà periferica ci vivo da quando sono nato e so come vengono "trattate" le persone che abitano nei quartieri "difficili". "Il rumore dei tuoi passi" è uno di quei libri che ti lascia con la consapevolezza che la vita è dura, a tratti fa schifo, ma vale la pena di essere vissuta. Una storia che rimane e ti appassiona fino all'ultimo. Uno stile direi semplice adatto alla maggioranza dei lettori. La D'Urbano riesce a descrivere i due personaggi principali in modo fantastico, ti sembra di conoscerli da sempre, e vivi il loro rapporto come se fossi uno di loro. Conclusioni? E' un libro da leggere assolutamente. "Il rumore dei tuoi passi" è un libro con risvolti abbastanza tragici perché si affrontano tematiche delicate come la droga e la violenza sui minori, il tutto è ammantato da una prorompente voglia di voler amare e apprezzare gli altri che rendono questa storia meno cupa e spiazzante. Voto: 7+ |
Inviato da: elyrav
il 09/05/2017 alle 11:27
Inviato da: maxsof1
il 14/08/2015 alle 19:38
Inviato da: BibliotecaVirtualeM
il 09/08/2015 alle 10:46
Inviato da: maxsof1
il 01/04/2015 alle 17:29
Inviato da: gatta.sissi
il 25/03/2015 alle 14:37