Creato da lascuolalsole il 15/11/2008

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cronache d'arte a cura di Angelo Reccagni

 

 

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IL FULCRO DELLA GRAPHIC NOVEL HOTEL SALLY , OVVERO: LA STRAGE DI ROVETTA

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IL FULCRO DELLA GRAPHIC NOVEL HOTEL SALLY

OVVERO: LA STRAGE DI ROVETTA

 Sunto di un articolo pubblicato sull’ Eco di Bergamo

Rocco Zambelli , 92 anni , nell’Aprile del 1945 era il cappellano delle formazioni partigiane locali , in particolare stava con  la Brigata Camozzi di Giustizia e Libertà.

Rocco Zambelli  dice :I ragazzi della Tagliamento si erano arresi, avevano consegnato le armi, avevano legalmente diritto ad un giusto processo e  non meritavano di  finire fucilati in quel modo.

Io e Bepi Lanfranchi, Comandante della Brigata Camozzi ,eravamo contrari a quella orrenda decisione, che venne presa  dagli alleati inglesi ma non riuscìmmoad  opporci.

 Eravamo troppo deboli in Valle Seriana, la Brigata Camozzi contava solo una ventina di uomini,

Gli inglesi, che  erano arrivati con i paracadute, erano odiosi, noi non li potevamo vedere.

Loro si appropriavano di tutte le provviste che venivano lanciate con i paracadute e non le condividevano con noi che avevamo fame.

E poi c'è stata questa cosa dei ragazzi della Tagliamento ,gli inglesi ci intimarono di consegnare i ragazzi : "Consegnateli a noi che ci pensiamo noi" ci dissero e noi non siamo riusciti ad opporci

 Noi partigiani verieravamo per la legalita’ e non volevamo vendette, non volevamo uccidere, dicerto non in quel modo.

 La vicenda dellastrage di Rovetta rappresenta una delle pagine più oscure e tragiche del primissimo dopoguerra: quarantatre giovani militari della Repubblica Sociale diSalò, vennero uccisi contro il muro del cimitero del paese, era il 28 aprile1945.

Dopo quegli eventi venne aperto un processo giudiziario che si risolse con un nulla di fatto.

La vicenda venne rimossa, sotterrata, nascosta negli archivi polverosi e oscuri dell'inconscio collettivo. Una pagina troppo negativa.

I partigiani e la gente del posto , inizialmente , erano poco inclini a parlarne, ma attorno alla fine degli anni novanta, la vicenda venne tirata fuori.

Tutti si erano resi conto, che nasconderla,  non faceva bene ne’alla verità , ne’  alla causa per cui avevano combattuto e così, neglianni novanta, si ricominciò a parlarne, nonostante l’ansia per lo scandalo e per le eventuali  accuse di revisionismo

 Silenzi, disguidi ,fraintendimenti. Ma come erano andate realmente le cose?

Il 27 aprile del 1945 l'albergatore del Passo della Presolana, Franceschetti, accompagnò con la bandiera bianca un gruppo di soldati della Divisione Tagliamento a Rovetta. Erano militi di stanza al Passo della Presolana, guidati dal sottenente Roberto Panzanelli. La discesa da lPasso a Rovetta venne fatta con le armi in pugno.. Il gruppo arrivò a Rovetta alle 19.30 di quel 27 aprile, ci furono colloqui fra il giovane sottotenente Panzanelli,l’albergatore Franceschetti e il maggiore Pacifico del Cln locale il quale rassicurò all'ufficiale della Tagliamento che sarebbero stati presi in consegna come prigionieri di guerra.

 Ma alla mattina del28 aprile la situazione precipitò. Che cosa accadde? Furono i partigiani bergamaschi a decidere l'esecuzione? Oppure furono gli inglesi, rappresentati in particolare da  il Moicano? E perché questa decisione? Sul tema sono stati pubblicati negli ultimi mesi due volumi ,uno di Angelo Bendotti, direttore dell'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e uno di Grazia Spada, insegnante di italiano e storia, nipote diuno dei ragazzi uccisi quel giorno. Angelo Bendotti nel libro presenta un'intervista inedita al Moicano, al secolo Paolo Poduje, istriano al soldo dei servizi segreti britannici, intervista fatta poco prima che morisse. Nell'intervista Moicano si addossa completamente la responsabilità della decisione. Grazia Spada dopo avere analizzato i materiali esistenti anche negli archivi britannici ha dato un'altra spiegazione: la fucilazione venne voluta dalla Camozzi per ristabilire la sua egemonia militare nella zona.

Forse , la verità non la conosceremo mai


 
 
 
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