Creato da lascuolalsole il 15/11/2008

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cronache d'arte a cura di Angelo Reccagni

 

 

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PRANZO DI NATALE

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PRANZO DI NATALE di Angelo Reccagni

Elianon mangiava per vivere, ma viveva per mangiare. Il suo rapporto con il cibo,sin da quando era piccolo, rasentava la paranoia. Suo padre ricordava sempre unepisodio che era accaduto durante una gita di famiglia, quando si erano fermatiin una trattoria.

Lacameriera, nel raccogliere le ordinazioni , rivolgendosi ai genitori osòdomandare “ e per il bambino mezza razione … ? “.

Elia,nell’udire quelle parole sentì il proprio cuore accelerare i battiti, avvertì un aumento della pressione arteriosa e della relativa irrorazione dei vasi periferici ; il suo feroce dissenso alla richiesta della cameriera fu così ben espresso dal suo sguardo che la poveretta , balbettando e mostrando un leggero pallore, si affretto' a dire  “ passo subito in cucina per consegnare l’ordine di tre pasti completi” e corse via.

Ad esasperare ulteriormente questo suo peculiare rapporto con il cibo ci si mise anche anche la Seconda Guerra Mondiale. Quando sopraggiunse il giorno dell’Armistizio dell’8 Settembre del 1943, Elia era un ragazzone di vent’anni militare di istanza a Lodi , alla Caserma Felice Chiarle. Con la resa alle truppe tedesche,  fu obbligato a dover decidere se aderire alla Repubblica Sociale di Salò o farsi deportare in un lager tedesco ed  Elia optò per la seconda soluzione. Venne deportato  in una località della Bassa Sassonia, in un campo per internati militari italiani. Le condizioni di vita erano al limite della sopravvivenza : freddo, duro lavoro,violenze, soprusi continui e soprattutto la fame. Si ritrovò a rovistare fra i rifiuti delle guardie per mangiare bucce di patate ed a dover svolgere il difficile compito di dividere il pane quotidiano con i suoi compagni di baracca. Si trattava di tagliare una grossa pagnotta in parti uguali fra tutti i componenti del suo gruppo e questa responsabilità l’affidarono a lui.

Elia  nella vita era un valente muratore, uno che sapeva leggere i disegni, fare di calcolo e che possedeva  una mano ferma e precisa.

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