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Fabrizio de Andrè – Creuza de mà

Post n°73 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da fonderiaromana

Fabrizio de Andrè – Creuza de mà : è da lì che tutto è cominciato…

Dedico il mio inizio musicale a Paint e al suo “obsoblog

sono in ritardo e ho avuto problemi con la posta però meglio tardi che mai

E’ una emozione…

E’ emozione

Questo disco è tutta una emozione, che parte dalla prima nota, dal primo suono e non si spegne più, ti resta dentro anche dopo l’ascolto. Ti rimangono le voci della gente, il dialetto genovese, le sonorità di strumenti inusuali. Resta la voce di Andrè, il suo raccontarsi e raccontarti, la sua poesia, la sua ricerca, la sua sensibilità a tratti sconvolgente.

Era il 1984, ma per me era sempre, per me è ogni giorno in cui lo ascolto o lo faccio ascoltare, per me è adesso che scrivo.

Che Fabrizio de Andrè sia stato una figura fondamentale, non lo dico io, lo dice tutta la sua favolosa eredità musicale e poetica, la sua grandezza non è stata, come successo ad altre figure artistiche, determinata dalla sua prematura morte. Ma in questo disco, dietro la copertina con la casa bianca, ho trovato tutto, ho trovato un passo avanti grandissimo al livello musicale rispetto ad i primi album e forse anche rispetto ai successivi lavori (anche se Anime Salve è lì ad un palmo di distanza), ho trovato una ricerca musicale senza precedenti accompagnata alla grandissima e consueta vena poetica, non più un “solo” un magistrale cantautore/cantastorie, ma un musicista completo, immerso completamente nella sua realtà, tra i vicoli della sua Genova, con la lingua della sua terra. Un suono originalissimo, un dialetto che si fa suono anch’esso per portare le storie del popolo, al popolo un’operazione geniale e semplice allo stesso tempo, complessa e delicata, poetica e prosaica: una sintesi emozionante di parole e suoni.

 

E’ una emozione

Un brivido sonoro ogni volta, un piacere continuo all’ascolto e durante la spontanea ricerca di comprensione e traduzione

 

Umbre de muri, muri de maine' dunde ne vegni, duve
l'e' ch'a ne': de'n scitu duve a luna se mustra nua e
neutte n'a' puntou u cultellu a gua;
e a munta l'ase gh'e' restou Diou, u Diau l'e' in pe e u s'e' gh'e' faetu
niu; ne sciurtimmu da u ma pe sciuga' e osse da u Dria,
a funtana di cumbi 'nta ca de pria.

Ombre di facce, facce di marinaio, da dove venite,
dov'e' che andate: da un posto dove la luna si mostra
nuda e la notte ci ha puntato il coltello alla gola e
a montare l'asino c'e' rimasto Dio, il Diavolo e' in cielo e
ci si e' fatto il nido.
Usciamo dal mare per asciugare le ossa dall'Andrea,
alla fontana dei colombi nella casa di pietra.

Parte così Creuza de mà, con i suoni del mercato di Genova, con il suono di una gaida (una specie di cornamusa in uso fra i pastori della Tracia) e con il canto dei marinai al ritorno dalla pesca del loro viaggio continuo, del loro rapporto col mare e termina con una figura viva e favolosa:

 

E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli,
emigranti della risata con i chiodi negli occhi. Finche' il
mattino crescera' da poterlo raccogliere, fratello dei garofani e delle ragazze.
Padrone della corda marcia d'acqua e di sale che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare.

 

Si passa poi per “Jamin-a” suggestiva descrizione di una prostituta dalla “lengua nfeuga” in una cornice musicale di strumenti di tradizione araba e greca.

Ci si perde in Sidun, un commovente canto funebre di una madre palestinese. Un retaggio della tragedia greca, fatto musica e parole.

Poi si ritorna a Genova tra storie di marinai (Sinan Capudan Pascià) , di esattori delle tasse (la Pittima), di prostitute in libera uscita domenicale (A Dumenega)

Piccole storie in una cornice avvolgente.

Si chiude (ma forse non si chiude mai) con “ Da me riva” con il saluto del marinaio che riparte e saluta la sua compagna. Riparte De Andrè lasciandoti in eredità davvero un campionario di figure e suoni sterminato.

 

 

"in mezzo al mare c'è un pesce palla, che quando vede le belle viene a galla; in fondo al mare c'è un pesce tondo che quando vede le brutte se ne va sul fondo"

 

 

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Commenti al Post:
mabell77
mabell77 il 25/10/06 alle 14:24 via WEB
un grande, niente da dire. talmente grande che se oggi fosse ancora tra noi, troverebbe sicuramente un posto sull'isola dei famosi.
 
paint_box
paint_box il 25/10/06 alle 17:42 via WEB
Bellissimo l'album... e bellissimo il commento! Grazie, anche da parte dell'obsoblog (?) :)
 
Medusa_dgl
Medusa_dgl il 27/10/06 alle 13:45 via WEB
Vero... album stupendo. De André mi ha accompagnata per tutta la vita, sin dall'infanzia (i miei genitori lo ascoltavano), e l'ho sempre amato!
 
paint_box
paint_box il 31/10/06 alle 18:01 via WEB
Ecco, mi fate tornare e poi -se mi va bene- latitate.... mmm...! ps: Fonderia allo Skylab!!!
 
 
fonderiaromana
fonderiaromana il 13/11/06 alle 09:28 via WEB
periodaccio di lavoro Paint....ma non molliamo! purtroppo era la Fonderia e non la Fonderia Romana, che è ben diverso!!!!
 
   
paint_box
paint_box il 13/11/06 alle 12:19 via WEB
il mio era un appello!!! :)
 
IlSupremoVictoR
IlSupremoVictoR il 02/11/06 alle 19:44 via WEB
Bhè ce ne sono di cose da imparare...tu leggi il commento e di certo non ti viene in mente che Laserman possa essere un fan della Rettore..e invece si!!! I misteri della vita ;) VictoR
 
 
fonderiaromana
fonderiaromana il 13/11/06 alle 09:28 via WEB
Ma la Rettore tutta la vita!!!! Era troppo avanti!!!
 
paint_box
paint_box il 07/11/06 alle 15:24 via WEB
ecco perchè leggendo i suoi post mi viene sempre in mente "splendido splendente"
 
 
mabell77
mabell77 il 08/11/06 alle 13:30 via WEB
anch'io penso sempre ad un bisturi molto tagliente. comunque il giro di basso di splendido splendente è splendido e splendente.
 
   
fonderiaromana
fonderiaromana il 13/11/06 alle 09:29 via WEB
Perchè Cobra? Lamette? Miss Rettore? forza su ammettiamolo la Rettore era un fenomeno...Mabell, Paint...basta co sti Pink Floyd..la Rettore era + avanti!
 
sham.rock
sham.rock il 08/11/06 alle 19:24 via WEB
ciaaaaaaoooooo..... salutino!
 
sar.a
sar.a il 08/12/06 alle 05:00 via WEB
Mi hai ricordato l'unico concerto che ho visto di de andrè in un paesino sperdutissimo del beneventano....aveva appena scrirro creuza de ma, che emozione sentirlo.Costava 5 mila lire. :o)
 
 
fonderiaromana
fonderiaromana il 13/12/06 alle 17:23 via WEB
anche io l'ho visto al teatro olimpico a Roma, un'emozione unica...costava un pò di +!!!!!
 
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