« TANGO DELLA LONTANANZAQuando mi lascerai »

A MOSCA!

Post n°11 pubblicato il 06 Novembre 2005 da cattivocomepochi
 

«A Mosca! A Mosca!», imploravano le tre malinconiche sorelle di Cechov. E Mosca ci appare, dopo un trasbordo notturno in un piccolo e scomodo autobus dalle finestre appannate, in tutta la sua contraddittoria grandezza. La piazzaRossa, deserta, a mezzanotte, restaurata di fresco con i suoi improbabili colori: il rosso mattone delle mura, i verdi, i celeste e gli arancioni delle sue cupole laccate, il bianco troppo candido delle sue chiese sormontate da luccicanti berretti stondati. Luci all'idrogeno sapientemente piazzate sottolineano il suo carattere teatrale, artificioso e dunque assolutamente sorprendente. Imbacuccati all'inverosimile, con il vento polare che ti sferza i pochi lembi di pelle rimasti scoperti (le guance, il mento, il lobo delle orecchie), ci muoviamo in questa piazza di cui non riesci a percepire i confini come dei piccoli automi: marionette futuriste dai gesti spezzati che sarebbero piaciuti a Mejerchol'd e a Majakovskij, che cercavano l'attore perfetto, spersonalizzato, senza anima né volontà proprie, completamente docile nella mano del regista. L'homo sovieticus, insomma, avanguardia e metafora della rivoluzione dell'uguaglianza, ma che a me fa venire drammaticamente in mente le lunghe file per il pane e le minacciose quanto inutili parate militari. Il fiume è ghiacciato e la città è piena di neve e vuota di vita. Vado a letto in una stanza calda come una sauna. Scosto la tenda, nessuna scena a colori dietro i vetri: solo palazzi grigi e tutti uguali, una fabbrica in lontananza con la tetra ciminiera che stupra il cielo e lo avvelena. Ho visto tanta povertà, tanta miseria, nelle mie scorribande intorno al mondo: le favelas brasiliane, i tuguri guatemaltechi, le baracche di fango e lamiera dei palestinesi, il cimitero del Cairo trasformato in un verminaio umano. Ma la povertà nel gelo è un'altra cosa: quel freddo aspro implacabile che giorno dopo giorno, ora dopo ora, ti corrode fuori e ti brucia l'anima dentro... E maledico il sonno riparatore che è in ritardo, non arriva e che, ormai ne sono certo, stanotte non arriverà più...

6 febbraio 2005

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Commenti al Post:
piccobrividoso
piccobrividoso il 18/05/08 alle 13:50 via WEB
Malinconico e vero questo tuo racconto. Fa riflettere. Mi ricorda un libro indimenticabile che ho letto tanto tempo fa. Ciao
(Rispondi)
cattivocomepochi
cattivocomepochi il 18/05/08 alle 23:59 via WEB
La malinconia è come una mia sorella siamese... A volte la odio, ma se provano a separarci ci rimettiamo le penne entrambi! Ma ora sono così curioso di sapere qual è il libro indimenticabile...
(Rispondi)
 
piccobrividoso
piccobrividoso il 19/05/08 alle 20:53 via WEB
Ciao!Il romanzo è Gorky Park:)
(Rispondi)
cattivocomepochi
cattivocomepochi il 20/05/08 alle 11:39 via WEB
Beh, mica male... Lo prendo come un brividoso augurio! Sentiti omaggi!
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog preferiti

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

MoraeVanigliaMangiami_La_Menteannavera0cattivocomepochiiride.nocciolatuttoquellochevuole2Come.Di.pioggiahora9berthajorkinsrosasenzaspine_1per_caso_passavoblanche.fTraiettorie_Mentaligiulix777il_baciodiEva
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963