Creato da lelivrenoir il 20/08/2011
frammentidistoria

 

imagesCAXGQD8R

 

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

 

« .

.

Post n°6 pubblicato il 02 Settembre 2011 da lelivrenoir

 

Libertà per il Tibet , democrazia per la Cina!

La storia, anche recente, della nostra vecchia Europa ci insegna che non è immolandosi sull’altare dell’ideologia della nonviolenza che si possono abbattere i regimi totalitari.

La forza della ragione degli oppressi non ha mai , da sola , prevalso sulla ragione della forza degli oppressori.

Solo il coraggio e l’abnegazione dei patrioti in rivolta , decisi a battersi con ogni mezzo contro ogni forma di oppressione , ha portato la pace e la giustizia in un continente per secoli martoriato da spietate tirannie.

Il nazifascismo fu sconfitto soltanto dalle armate Alleate e dall’insurrezione popolare,  dallo sforzo bellico anglo-americano.
I popoli dei Balcani si sono liberati dell’eredità titina solo dopo aver drammaticamente riaffermato la propria identità nazionale in uno scontro doloroso.
Il già barcollante impero sovietico è crollato dopo un lungo , a tratti violento, conflitto iniziato nella lontana provincia polacca e poi estesosi a tutti i domini.
E i giovani berlinesi hanno potuto gioire danzando sui resti del muro solo grazie al sacrificio di quanti hanno saputo resistere , forti anche del sostegno dei paesi liberi, alla violenza degli apparati repressivi .

In Cina nessuno può quindi illudersi , come invece si illusero gli eroici studenti che assediarono la Città Proibita , che una dittatura possa autoriformarsi e tollerare una qualche forma di transizione verso la democrazia.
In Tibet nessuno si illuda che i teorici del “centralismo democratico” possano mai tollerare anche solo un simulacro di autonomia amministrativa .
La lotta di liberazione sarà di lunga durata in quanto gli autocrati di Pechino hanno fatto tesoro dell’esperienza sovietica e non ripeteranno certo gli “errori” commessi dal PCUS .
Una speciale commissione composta da brillanti ricercatori delle migliori università cinesi ha analizzato le ragioni del crollo sovietico e proposto ai gerarchi l’adozione di efficaci misure preventive ; misure rivelatesi poi tanto efficaci da prolungare l’agonia del regime e dare nuovo slancio allo” sviluppo “del paese.
Il controllo sociale si è esteso,la già flebile opposizione politica è stata annichilita, i lavoratori intimiditi dai licenziamenti di massa , i contadini deportati.

La Cina è così diventata una superpotenza destinata , con gli attuali ritmi di crescita economica e demografica , a dominare il mondo imponendo i suoi “valori orientali”di confuciana memoria.
E lo farà in ragione della sua forza economica , politica e finanziaria.
Già oggi i dirigenti di Pechino ,dosando sapientemente seduzione commerciale e minaccia militare , sono in grado di condizionare pesantemente le decisioni dei singoli Governi e degli Organismi Internazionali.
Dopo l’ennesima farsa andata in scena alla Commissione Diritti Umani dell’ONU persino gli Stati Uniti sembrano farsi più cauti nel contrastare la volontà egemonica di Pechino.
E’ di qualche settimana fa la notizia che la richiesta del sindacato americano di imporre qualche regola all’import di prodotti “made in gulag” è stata respinta dalla Casa Bianca per non intaccare i profitti di quelle multinazionali che , operando da molti anni in Cina, finanziano la campagna elettorale del Presidente .

La Cina è la nuova e rampante potenza coloniale che ha già ripreso ( senza colpo ferire!) il controllo di Hong Kong e Macao e si appresta a riconquistare con la ragione della forza la “provincia ribelle” di Taiwan.
Mantiene artificiosamente in vita dispute territoriali con l’India ed il Bhutan , alimenta la guerriglia maoista in Nepal, fornisce ( via Pakistan ) tecnologia nucleare alla Corea del Nord , collabora con il regime laotiano , sostiene la dittatura birmana.
E in un mondo in cui non è più necessario occupare fisicamente un territorio per imporre il proprio dominio cerca , grazie anche alla sua ricca e potente diaspora , di diventare il motore dello sviluppo di tutti i paesi dell’area per renderli dipendenti dalle sue politiche economiche.

Di fronte a tutto questo il patetico appello al dialogo ed il diffuso autolesionismo dei dirigenti tibetani rafforza soltanto la volontà di potenza dei colonizzatori.
Alimentare la cultura della rassegnazione porterà solo a futuri , ancor più sanguinosi, conflitti la cui responsabilità ricadrà su tutti noi.
Dobbiamo invece contribuire alla creazione di una grande alleanza tra tutti quelli che si battono contro il regime e dare speranza a quanti , umiliati e oppressi , non hanno ancora trovato il coraggio di ribellarsi.
Prima che sia troppo tardi !

Claudio Tecchio

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lastoriaeifatti/trackback.php?msg=10574672

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
manuela1966
manuela1966 il 08/12/11 alle 18:34 via WEB
Grazie della visita. Dolce serata dell'Immacolata.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

 

foibe1

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

MAGNETHIKAardizzoia.nataliamarco.turatibvbtendekaro5qmrandrea.bruno1988navighetortempoVittorio_The_Dreamervladi_2009Less.is.morelelivrenoiranimad.argentovalnik1
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

per non dimenticare

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963