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Cantico dei cantici 3

"Sul mio letto durante
le notti ho cercato
colui che la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
e andare in giro per la città;
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
la ronda nella città mi trovarono:
'Avete visto colui che
la mia anima ha amato?'
Le avevo appena oltrepassate
che trovai colui che la mia anima ha amato.
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
 nella casa di mia madre
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
o figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
né di destare [in me] l'amore
finché esso non vi sia incline"

- Salomone

 

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« Preghiera di uno che si è persoMessaggio #155 »

.....

Post n°154 pubblicato il 30 Aprile 2008 da laurabrowns

U

Un passo dopo l'altro, fino ad arrivargli vicino. E dirgli:
-non mi farai del male, vero?
Non le farà del male, vero?
-No.
No.
Allora Elisewin prese tra le mani il volto di quell'uomo,

e lo bacio'.
Nelle terre di Carewall, non smetterebbero mai di

raccontare questa storia. Se solo la conoscessero.

Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti

continuerebbero a raccontare di quei due e di un'intera

notte passata a restituirsi la vita, l'un l'altra, con le labbra

e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo

che ha visto troppo, uno dentro l'altra-ogni palmo della pelle

é un viaggio,di scoperta, di ritorno nella bocca di Adams a

sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a

dimenticarlo- nel grembo di quella notte stravolta, nera

burrasca, lapilli di schiuma nel buio, onde come cataste

franate, rumore, sonore folate, furiose di suono e velocità,

lanciate sul pelodel mare, nei nervi del mondo, oceano mare,

colosso che gronda, stravolto-sospiri, sospiri nella gola di

Elisewin-velluto che vola- sospiri ad ogni passo nuovo in quel

mondo che valicamonti mai visti e laghi di forme impensabili

- sul ventre di Adams il peso bianco di quella ragazzina che

dondola musiche mute- chi l'avrebbe mai detto che baciando

gli occhi di uomo si possa vedere cosi' lontano- accarezzando

le gambe di una ragazzina si possa correre cosi' veloce 

e fuggire-fuggire da tutto-vedere lontano- venivano dai due

piu' lontani estremi della vita, questo é stupefacente, da pensare

che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a

piedi l'universo, e invece nemmeno si erano dovuti cercare,

questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi,

riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo

sapevano, questo é il meraviglioso-questo continuerebbero

a raccontare , per sempre, nelle terre di Carewall, perché

nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza

per trovarsi,mai-lontani abbastanza-per trovarsi- lo erano quei

due,lontani, piu' di chiunque altro e adesso- grada la voce di

Elisewin, per i fiumi di storie che forzano la sua anima,

e piange Adams, sentendole scivolare via, quelle storie, alla

fine, finalmente, finite- forse il mondo é una ferita e qualcuno

la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano- e nemmeno

é amore, questo é stupefacente, ma é mani, e pelle, labbra,

stupore, sesso, sapore-tristezza, forse-perfino tristezza

-desiderio- quando lo racconteranno non diranno la parola

amoremille parole diranno, taceranno amore-tace tutto,

intorno,quando d'improvviso Elisewin sente la schiena

 spezzarsi e la mente sbiancare, stringe quell'uomo dentro,

gli afferra le manie ,vedi, non morirà.

 

 

 
 
 
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Amanti con mazzo di fiori Stampa artistica di Marc Chagall
 
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Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

"Ulisse" U. Saba

 

 
 
 

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