Io sono folle, folle, folle d'amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto .
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione,
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
A. Merini
AREA PERSONALE
"Sul mio letto durante
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
'Avete visto colui che
Le avevo appena oltrepassate
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
finché esso non vi sia incline"
- Salomone
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« Preghiera di uno che si è perso | Messaggio #155 » |
Post n°154 pubblicato il 30 Aprile 2008 da laurabrowns
U Un passo dopo l'altro, fino ad arrivargli vicino. E dirgli: e lo bacio'. raccontare questa storia. Se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti continuerebbero a raccontare di quei due e di un'intera notte passata a restituirsi la vita, l'un l'altra, con le labbra e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo che ha visto troppo, uno dentro l'altra-ogni palmo della pelle é un viaggio,di scoperta, di ritorno nella bocca di Adams a sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a dimenticarlo- nel grembo di quella notte stravolta, nera burrasca, lapilli di schiuma nel buio, onde come cataste franate, rumore, sonore folate, furiose di suono e velocità, lanciate sul pelodel mare, nei nervi del mondo, oceano mare, colosso che gronda, stravolto-sospiri, sospiri nella gola di Elisewin-velluto che vola- sospiri ad ogni passo nuovo in quel mondo che valicamonti mai visti e laghi di forme impensabili - sul ventre di Adams il peso bianco di quella ragazzina che dondola musiche mute- chi l'avrebbe mai detto che baciando gli occhi di uomo si possa vedere cosi' lontano- accarezzando le gambe di una ragazzina si possa correre cosi' veloce e fuggire-fuggire da tutto-vedere lontano- venivano dai due piu' lontani estremi della vita, questo é stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo, e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo é il meraviglioso-questo continuerebbero a raccontare , per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza per trovarsi,mai-lontani abbastanza-per trovarsi- lo erano quei due,lontani, piu' di chiunque altro e adesso- grada la voce di Elisewin, per i fiumi di storie che forzano la sua anima, e piange Adams, sentendole scivolare via, quelle storie, alla fine, finalmente, finite- forse il mondo é una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano- e nemmeno é amore, questo é stupefacente, ma é mani, e pelle, labbra, stupore, sesso, sapore-tristezza, forse-perfino tristezza -desiderio- quando lo racconteranno non diranno la parola amoremille parole diranno, taceranno amore-tace tutto, intorno,quando d'improvviso Elisewin sente la schiena spezzarsi e la mente sbiancare, stringe quell'uomo dentro, gli afferra le manie ,vedi, non morirà.
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Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
"Ulisse" U. Saba