E' giovane, ha verve, è simpatico, ed è un mito, talmente bravo da riuscire a conquistare una musicalmente impreparata come me: sto parlando di STEFANO BOLLANI, 33enne pianista jazz di fama internazionale. La rivelazione è avvenuta pochi giorni fa, al consueto Concerto Natalizio che Krizia organizza per amici e giornalisti presso il suo spazio milanese di via Manin. L'evento è molto esclusivo, si sa. Io sono lì come accopagnatrice del mio "gaio"e inserapabile amico SAM, presentatosi in impeccabile tabarro grigio fumo di Londra, camicia nera con gemelli vintage (da me personalmente abbottonati come la migliore delle migliettine) e pantaloni denim rosso scuro. Fa la sua figura :-) Comunque, all'entrata la mia prima impressione è tragica. Mentre lui, Sam, da buon PR inizia a declinare tutti i nomi del gotha nazionale e salottiero presente (Lina Sotis, Antonella Boralevi, Andrea Monti, Sibilla della Gherardesca, ecc.), io butto una rapida occhiata in giro. Capisco che non troverò nessun "tipo" interessante. E quantifico rapidamente la seguente osservazione: basta la prima fila di questo partèrre a superare l'età del Partenone: una galleria di cariatidi come non ne vedevo dall'ultima volta che sono stata sull'Acropoli! Naturalmente le signore sono tutte in dress code, lustrate e ingioiellate, in abito nero, mentre io mi mimetizzo in un vestitino grigio scuro marca ZARA. Va bè. Poi inizia il concerto: e qui tutto il resto scompare. Il trio jazz (Stefano Bollani piano, Ares Tavolazzi contrabbasso, Walter Paoli batteria ) è eccezionale. Ma suprattutto lui, Stefano Bollani. La sua bravura virtuosistica è trascinante, incredibile. Capisco perchè - come mi spiegheranno più tardi - è famoso in tutto il mondo! Sembra quasi che abbia quasi un rapporto fisico con il suo pianoforte. Le mani divorano la tastiera secondo tutte le gradazioni, dal solletico al morso fugace, all'affondo plateale. Credo che andrò a vederlo appena rientra in Italia perchè merita. Un musicista che piace a chi di musica non ne capisce niente secondo me è un genio (ps. accontentatevi della foto, è il meglio che sono riuscita a fare). Elze
IL CONCERTO DI KRIZIA
E' giovane, ha verve, è simpatico, ed è un mito, talmente bravo da riuscire a conquistare una musicalmente impreparata come me: sto parlando di STEFANO BOLLANI, 33enne pianista jazz di fama internazionale. La rivelazione è avvenuta pochi giorni fa, al consueto Concerto Natalizio che Krizia organizza per amici e giornalisti presso il suo spazio milanese di via Manin. L'evento è molto esclusivo, si sa. Io sono lì come accopagnatrice del mio "gaio"e inserapabile amico SAM, presentatosi in impeccabile tabarro grigio fumo di Londra, camicia nera con gemelli vintage (da me personalmente abbottonati come la migliore delle migliettine) e pantaloni denim rosso scuro. Fa la sua figura :-) Comunque, all'entrata la mia prima impressione è tragica. Mentre lui, Sam, da buon PR inizia a declinare tutti i nomi del gotha nazionale e salottiero presente (Lina Sotis, Antonella Boralevi, Andrea Monti, Sibilla della Gherardesca, ecc.), io butto una rapida occhiata in giro. Capisco che non troverò nessun "tipo" interessante. E quantifico rapidamente la seguente osservazione: basta la prima fila di questo partèrre a superare l'età del Partenone: una galleria di cariatidi come non ne vedevo dall'ultima volta che sono stata sull'Acropoli! Naturalmente le signore sono tutte in dress code, lustrate e ingioiellate, in abito nero, mentre io mi mimetizzo in un vestitino grigio scuro marca ZARA. Va bè. Poi inizia il concerto: e qui tutto il resto scompare. Il trio jazz (Stefano Bollani piano, Ares Tavolazzi contrabbasso, Walter Paoli batteria ) è eccezionale. Ma suprattutto lui, Stefano Bollani. La sua bravura virtuosistica è trascinante, incredibile. Capisco perchè - come mi spiegheranno più tardi - è famoso in tutto il mondo! Sembra quasi che abbia quasi un rapporto fisico con il suo pianoforte. Le mani divorano la tastiera secondo tutte le gradazioni, dal solletico al morso fugace, all'affondo plateale. Credo che andrò a vederlo appena rientra in Italia perchè merita. Un musicista che piace a chi di musica non ne capisce niente secondo me è un genio (ps. accontentatevi della foto, è il meglio che sono riuscita a fare). Elze