« Le otto tartarughe d'oroLa sposa dal cielo »

Le sette montagne d'oro

Post n°583 pubblicato il 31 Agosto 2011 da odette.teresa1958

Una volta ad un giovane cadde dell’acqua dalla finestra proprio quando passava una strega, e la bagnò tutta. La strega, molto cattiva, si rivolse al giovane e gli disse: “Se non trovi le sette montagne d’oro, non troverai una fidanza bella come piace a te!”. Così dispiaciuto, il giovane andò dal padre e gli raccontò quanto gli era capitato, e questo gli disse di non dar retta ad una strega, poiché era bello e ricco e ne avrebbe incontrate tante di donne. Tuttavia il giovane convinse il padre a dargli un cavallo della scuderia, una borsa piena di soldi e partì. Camminò e camminò per parecchi giorni quando una mattina, al sorgere del sole, vide un luccichio sopra i monti, ed era così bello che decise di andare a vedere cosa fosse. Lungo il pendio della montagna si trovava una cascina con una vecchia, e il giovane le domandò se aveva mai visto le sette montagne d’oro. La furba vecchina sapeva che sulla montagna c’era una bella fata dai capelli tutti d’oro, ma rispose che non ne sapeva niente, poi gli disse che lei aveva una figliola molto bella, e gli chiese di sposarla anziché cercare altre avventure. Il giovane rispose di no, e che era deciso ad andare all’avventura, quindi mangiò ed andò a dormire presso questa vecchia, che era la strega. All’alba, il ragazzo era deciso ad andare a vedere il sorgere del sole per scoprire cosa fosse quel luccichio, ma la furba vecchia, che si era alzata molto presto, gli preparò un caffè con una polvere che lo avrebbe fatto addormentare.

Giunto infatti alla montagna, il giovane cadde addormentato e non vide la fata che gli si era avvicinata per svegliarlo. Quando lui aprì gli occhi, la fata non c’era più. Tornato alla casetta, la vecchina gli chiese cosa aveva visto, e lui rispose che non aveva visto niente. Allora la vecchia colse la palla al balzo: “Te l’ho detto io, figlio mio, che non c’era niente da vedere. La vuoi mia figlia per sposa?” e di nuovo il giovane rifiutò. La sera di nuvo mangiò e andò a letto, e al mattino di nuovo la vecchia gli portò il caffè come il giorno prima, ma lui non lo voleva, perché cominciava a sospettare che ci avesse messo qualche stregoneria dentro. Però la donna insistette e alla fine lo convinse: così accadde tutto come il giorno precedente. La sera ritornò giù alla casetta senza aver visto la bella fata, ma pensò che il giorno dopo non avrebbe preso niente dalla vecchia.

La mattina dopo, il ragazzo si alzò molto presto, ma la vecchia era già lì, seduta vicino al fuoco e gli disse: “Torna pure a letto, ti sveglierò io!” “No, voglio andare ora!” “Aspetta almeno che ti faccia il caffè!” “Non voglio il caffè”rispose il giovane, ma la vecchina insistette tanto e ci versò una dose anche maggiore di sonnifero. Così di nuovo, giunto sulla montagna, egli cadde in un sonno profondo e non sentì arrivare la fata. Mentre dormiva, la fata indispettita gli disse: “Se adesso vuoi vedermi devi andare al palazzo della fata Alcina!” Per fortuna un pastore, che era lì col gregge, ed aveva visto tutta la scena, al risveglio gli riportò quanto aveva sentito dalla fata. Ringraziando il pastore, il giovane tornò alla casetta della vecchia per prendere il cavallo e se ne andò.

Camminò e camminò da una montagna all’altra, e la borsa dei soldi stava per svuotarsi. Intanto sentì tre persone litigare: erano tre ladri che si dividevano degli oggetti rubati, tra cui una borsa, che più soldi levi, e più ce ne ritrovi, un cappotto che chi lo indossa vede ma non è veduto, e un paio di stivali che correvano come la mente dell’uomo. Come videro il giovane gli dissero: “Tu che sei bravo, ci devi dividere questa roba, perché noi litighiamo e non sappiamo come fare!” “Fatemeli vedere e provare se veramente funzionano!” Per prima provò la borsa dei soldi, e quella si riempì di nuovo. Poi provò gli stivali e in un attimo salì su una montagna, infine provò il cappotto e chiese ai ladri: “Mi vedete?” “Sì!” “Ora non mi vedete più!”, perché si era infilato il cappotto e gli stivali e se ne era andato con la borsa, lasciando loro solo il cavallo. “Noi siamo ladri,” disse uno di essi, “ma quello è più ladro di noi!”

Così ben fornito, ora il giovane giunse in una casetta, sotto una montagna, dove trovò una vecchia alla quale chiese notizie del palazzo della fata Alcina. “Oh, dove sei capitato! Io sono la mamma dei venti, e i miei figli, quando sentono delle persone, diventano cattivi!” Dopo pochi minuti si sentì soffiare lo Scirocco che arrivava, il vento più leggero. Appena entrò in casa: “Miccio, miccio, che puzza di cristianuccio!” “Calmati, figliolo, c’è qui un bravo giovane che cerca il palazzo della fata Alcina!” “Io,” rispose il vento, “non so dov’è il palazzo della fata Alcina.” Dopo pochi minuti arrivò l’altro vento e: “Miccio, miccio, che puzza di cristianuccio!” Anche a questo la madre riferì del giovane che cercava il palazzo della fata Alcina. “Si che lo so, siccome ho un compare falegname che non aveva lavoro, a forza di soffiare io ho fatto sbattere le persiane del palazzo della fata Alcina che si sono rotte, così lei ha chiamato il mio compare per aggiustarle. Vieni, comincia a camminare che ti accompagno”. Poiché il ragazzo aveva gli stivali magici, per quanto la Tramontana corresse, lui gli stava dietro e, anzi, arrivò prima del vento al punto che gli aveva indicato. “Come, sei già arrivato”, disse sorpreso Tramontana, quindi gli indicò il palazzo e lo salutò dicendogli: “Io non posso venire con te, perché se mi vede la fata mi ammazza, per tutte quelle persiane che ho rotto!”

Alla porta del palazzo le guardie non lasciavano entrare gli estranei, allora il ragazzo s’infilò il cappotto e, diventato invisibile, entrò e si mise a girare tutte le stanze fino alla camera dove era a dormire la fata. Nascosto dietro la porta della camera, sempre col cappotto addosso, attese che la fata si risvegliasse e chiamasse la cameriera per ordinare il caffè, come tutte le mattine. Come il caffè fu posato sul comodino, svelto il giovane se lo bevve e lasciò la tazzina sporca e vuota. Allora la fata chiamò la serva e la rimproverò: “Questa mattina mi porti la tazzina sporca?” “Ma signorina, io ce l’ho messo il caffè!”

Quindi la ragazza tornò in cucina e ne preparò un altro, lo versò in una tazzina e lo ripose sul comodino. Quello, svelto svelto, se lo ribevve. Ancora più arrabbiata, la fata gridò: “Ma che fai stamattina? I giochetti? Mi riporti ancora la tazzina sporca?” Servito il terzo caffè, questa volta il giovane non ne volle più e si tolse il cappotto, presentandosi alla fata. Poiché era un bel giovane e lei una bella signorina, si sposarono.

torna su

Note di copyright:
l'immagine presente in questa pagina appartiene al sito http://www.artekjara.it/
di Chiara e Alberto, distribuita sotto licenza Creative Commons:

banner licenza

A tal proposito, si ricorda che questo è un sito no-profit (non commerciale).

Valid HTML 4.01 Strict Valid CSS!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

giovirocSOCRATE85comagiusdott.marino.parodisgnudidavidamoreeva0012lutorrelliDUCEtipregotornacrescenzopinadiamond770cdilas0RosaDiMaggioSpinosamaurinofitnessAppaliumador
 

Ultimi commenti

Ciao, serena serata
Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
 
Ciao per passare le tue vacanze vi consigliamo Lampedusa...
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
 
Buon pomeriggio.Tiziana
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
 
i gatti sono proprio così.:)
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
 
questi versi sono tanto struggenti quanto veritieri. Ciao e...
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963