Il labirinto
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L'uomo che parlava ai morti
Giovannino era un uomo grande e grosso e forte di quelli che non hanno paura di nulla, neppure del diavolo. Faceva volentieri tutti quei mestieri che nessuno vuol fare, e intal modo faceva contenta molta gente.
Cosi' anche quando fu chiamato in comune per fare il sotterramorti, lui fu pronto a farlo senza indugio.
La prima settimana non ando' molto male, perche' non era morto nessuno e lui passava il tempo a pulire i viali del camposanto, a strappare le erbacce, a scopare e ripulire le croci. Si recava sotto negli ossari e con uno straccio puliva e lustrava le teste dei morti, puliva i denti con lo spazzolino e rimetteva insieme gli scheletri: insomma il tempo gli passava bene ed era un lavoro piacevole.
Un giorno che piovigginava e lui non sapeva proprio che cosa fare, gli venne in mente di alzare il coperchio di una tomba e di calarsi all'interno per vedere che cosa c'era.
I morti erano tranquilli, proprio morti.
Poi nel muro intravide una porta e l'apri' per vedere.
Non appena aperta la porta scorse una luce, un sole splendente: si vedevano dei giardini pieni di vari fiori e piante cariche di frutti d'ogni qualita'e vicino a lui c'era un albero con dei pomi rossi e belli:
"io ne ho colto uno e subito al posto del pomo raccolto ne e' cresciuto un altro..." raccontò.
Intanto vide i morti che passeggiavano, i ragazzi che giocavano, insomma era una scena che nessuno avrebbe creduta, se non l'avesse vista.
Ad un tratto vide un conoscente che era appena morto, lo riconobbe e tutto emozionato lo chiamò per nome, ma quello non rispose e continuò a camminare per la sua strada. Lo rincorse e quando gli fu vicino fece il gesto di prenderlo per una mano per fermarlo ma la mano non c'era!
Giovannino gli si parò davanti come per sbarrargli la strada: il morto aveva una faccia ne' rossa ne' pallida con un colore incerto e torbido, ma la bocca era sorridente e gli occhi sembravano quelli di una persona contenta. Pero' non parlava mentre poteva scrivere e scriveva per terra.
Egli scrisse per terra che la morte e' bella e che e' soltanto il corpo che muore mentre l'anima dei buoni vive anche sotto terra, vive bene ed e' contenta .
"Vivo meglio di te', e piu' contento; e cosi' passo l'eternita' come puoi constatare. E questa e' la vera vita". Cosi' aveva scritto per terra.
Giovannino usci' dalla tomba grandemente meravigliato ma contento per quello che aveva visto .
Ando' di corsa a cercare il prete per raccontare la sua avventura ma il prete non gli credette e lo fece passare per matto .
Anche la gente e le autorita' non gli credettero . Ma questo non ha importanza ... perche'.....la verita' e' sottoterra e restera' sempre dove è.
leggenda della Valle Brembana
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Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38