Post n°1167 pubblicato il
09 Novembre 2011 da
odette.teresa1958
Alla scuola del bosco, come ogni mattina, tutti attendevano fremendo il principio delle lezioni.
I giovani animali erano tutti lì, aspettando con ansia e eccitazione il maestro: Dotto, il Gufo.
Finalmente l’insegnante arrivò. Si accomodò alla cattedra,e cominciò a fare l’appello.
In realtà conosceva benissimo tutti i suoi allievi, e notava subito se c’era un’assenza; ma leggendo i nomi sul registro, era solito avviare la giornata, come fosse un segnale di inizio della lezione.
-Giò il Cerbiatto.-
-Presente!-
-Dea la Leprotta.-
-Presente!-
-Gesualdo il Procione!-
-Presente!-
C’erano proprio tutti: il Castoro, la Lontra, il Lupacchiotto, la Volpe, il piccolo Ghiro, l’Orsacchiotto, lo Scoiattolo, la Civetta, la Puzzola.
Dotto il Gufo cominciò la sua lezione, ascoltato attentamente dagli astanti.
L’argomento del giorno riguardava l’Educazione e l’Insegnamento.
A un certo punto Dea, la Leprotta, alzò la mano e prese la parola:
-Signor Maestro, io da grande vorrei fare l’insegnante. Come si fa a fare imparare?-
-Il lavoro di chi educa, vale a dire quello dei maestri e dei genitori, è ben duro, ma per spiegartelo ti racconterò una storiella!- disse il maestro Dotto il Gufo. E continuò:
-C’era una volta una scuola nel bosco. Proprio come questa ma un po’ più grande.
Un giorno arrivò l’ispettore didattico. In quel momento gli insegnati erano tutti impegnati a far lezione. Lui aspettò quindi in sala professori l’arrivo di un maestro, per poter essere informato circa i metodi di insegnamento.
Mentre attendeva, il giardiniere della scuola aveva finito il suo lavoro.
L’addetto al giardino si era cambiato, ed entrò in sala insegnanti per bere un caffè:
-Buongiorno! disse l’ispettore scambiandolo per un maestro. L’orticoltore rispose con un inchino.
-Come sono bene educati questi professori.- penso tra sé e sé l’ispettore. Poi cominciò a interrogarlo.
-Come svolge il suo lavoro? - domandò l’ispettore.
-Innanzitutto preparo il terreno. - rispose il giardiniere.
-Bene! Bravissimo!Innanzitutto bisogna sempre preparare il terreno per far un buon lavoro! -
-Poi semino! - continuò il giardiniere - E quindi aspetto che germoglino i primi virgulti! Ergo, mi preoccupo di sostenere quanto sta crescendo, e cerco di estirpare quanto di negativo sta intorno! Ci metto tanto amore!-
Il colloquio finì qui. L’ispettore, tutto contento, se ne andò dal preside, ed entusiasta disse lui:
-In questa scuola avete degli insegnanti superbi! Hanno capito bene quali sono le proprie mansioni! -
Il racconto del maestro Dotto finì qui. Rimaneva soltanto da dare la spiegazione finale:
-Ecco ragazzi! Come avrete capito il mestiere dell’insegnante è proprio come quello del giardiniere. Ci vuole tanto amore, occorre aiutare la crescita e sorreggerla, annaffiare e curare!-
Educare è proprio come occuparsi delle piante. Bisogna sostenere colui che cresce. Introdurre in esso sani principi e valori, ma senza mai forzare, e nello stesso modo come da un seme di zucchina possono nascere solo le zucchine, non si può pretendere , da chi è portato per una attività, come per esempio la pittura, di far nascere un avvocato. Sarebbe come volere da un seme di zucca, un pomodoro.
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