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Lo specchio che non voleva capire

Post n°1182 pubblicato il 11 Novembre 2011 da odette.teresa1958

La luce bianca della luna inondava la notte nera. Illuminava il silenzio che si accompagnava al buio. Solo i rumori della natura erano udibili.
Nella baita solitaria e vuota, uno specchio raccoglieva le immobili immagini che lo circondavano. Era mercoledì ed, essendo la casa disabitata durante la settimana, l’unica cosa che quello specchio poteva riflettere erano oggetti.
“Che solitudine” pensava lo specchio……già perché oltre che le immagini, lui rifletteva anche nella sua mente. “Che noia”, continuava tra sé e sé.
Era uno specchio ambizioso poiché nonostante fosse un oggetto, a furia di stare con gli esseri umani, quando rimaneva solo con gli altri suoi simili, non si sentiva a posto con se stesso. Forse cominciava a sentirsi un po’ umano anche lui.
“Non vedo l’ora che arrivi sabato” continuava “quando Alice si rispecchierà dentro di me e sorriderà guardandosi….il merito in fondo sarà mio! Poi Andrea guarderà, con tutta la curiosità dei suoi due anni, la sua immagine riflessa chiedendosi: “ ma sono io?” E io sarò l’artefice della nascita di questa sua consapevolezza!”
Fu con questi pensieri che quello specchio si addormentò e non si accorse che continuo’ a rispecchiare il mondo intorno a sé anche una volta addormentato, oltre che i suoi sogni.
Si svegliò nel cuore della notte. C’era una luce abbagliante che disturbava il suo sonno. Era la luna, piena e luminosissima.
Volse lo sguardo fuori dalla finestra e nell’increspato luccichio del laghetto adiacente alla casa, vide una luna anche sotto la superficie dell’acqua.
“Come si permette, quell’insolente di un lago!! Riflettere le immagini è una mia esclusiva, sono nato per questo, io! E poi, rispecchiare la luna…..quale cosa inutile e zuccherosa. Se solo questi principianti imparassero da chi di dovere cosa veramente conta in questa attività…..”
Fu sopraffatto da questi pensieri ma poi concluse che, in fondo, gli uomini andavano da lui ad ammirare se stessi. Poi lui era così bello , nella sua cornice di legno, da essere tenuto in casa, come un cimelio e non lasciato al freddo in mezzo alla natura.
I giorni passarono e lo specchio si convinse dell’inutilità di rispecchiare la luna. Certo a lui non era mai capitato e, come uno stupido, per un attimo aveva anche invidiato il laghetto che ci era riuscito. Adesso però era tornato in sé.
Passarono anche le settimane e arrivò un giorno in cui, Alice e il fratellino, giocando con la propria immagine nello specchio si accorsero che essa non c’era più.
Che delusione! Nessuna immagine appariva sulla superficie…..
“Papà…papà?” gridò la bambina. E il papà arrivò e neanche la sua immagine venne riflessa.
“ Ma come è possibile?” si chiedeva l’uomo.
Lo specchio era terrorizzato. Lui li vedeva i suoi amici, ma loro non si vedevano più dentro di lui e, in fondo, non vedevano più lui.
Si girò verso la finestra e una lacrima, che scorreva ormai su una superficie buia e inutile, scivolò fino a terra.
Il lago, in quel momento stava rispecchiando una splendida e gialla luna, che riempiva di bianche stelline lo specchio d’acqua, che, come il coperchio di un magico scrigno, custodiva sotto la superficie, un’ondeggiante seconda luna. In quella dimensione impalpabile era come sprofondata in un regno di poesia.
Anche lo specchio si commosse di fronte a tutto questo e quando vide due innamorati che osservando la luna si rispecchiarono a loro volta nel lago, capì………………
Capì che forse, con gli anni, si era inaridito, capì che rispecchiando solo ciò che aveva di fronte, chissà quante poesie si era perso, quante melodie non aveva ascoltato e quanti sogni non aveva fatto. Capì queste e tante altre cose ma ormai era tardi.
Il giorno dopo venne depositato fuori dalla casa, in mezzo ai rifiuti. In fondo, a cosa serve uno specchio che non rispecchia più.
Passò la giornata fuori dalla casa, a guardare il cielo vuoto e fermo fino a che sopraggiunse la notte. Una miriade di stelle riempirono la volta celeste e quando la luna, tonda e bianca, fece la sua comparsa, la superficie dello specchio si illuminò e per la prima volta si rese conto che guardare il cielo non era poi così inutile e noioso. Pianse, questa volta lacrime diverse, di gioia.
La mattina successiva i suoi amici umani, arrivarono per smaltire quegli inutili rifiuti accumulati vicino alla casa ma quando videro nuovamente la propria immagine nello specchio, si resero conto che non era morto, ma che anzi, nel riflesso, c’era una luce in più che non lo avrebbe mai più abbandonato……..la luce dei sogni.

 
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