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Il maestro di preghiera fra i berberi

Post n°1267 pubblicato il 22 Novembre 2011 da odette.teresa1958

In mezzo alle alte montagne dell'Atlante, vivevano molte tribù berbere che parlavano solo la loro lingua e non conoscevano una sola parola in arabo. Avevano una vaga idea del Corano e delle preghiere, ma si sentivano musulmani e si addoloravano di non poter pregare con le parole del Libro Sacro.

Durante una riunione annuale, un anziano di una di queste tribù propose di recarsi dal sultano per chiedergli di mandare nei villaggi una persona colta in grado di istruirli almeno sulle cose essenziali.

I notabili del paese si recarono quindi dal Sultano di Fès*, il quale si commosse di tanto zelo religioso e promise che avrebbe mandato uno degli uomini più sapienti della famosa e antichissima università di Fès.

La tribù accolse quest'uomo con entusiasmo e grande ospitalità. Nel pomeriggio l'Imam** convocò la gente alla preghiera, tutti fecero le abluzioni e si disposero in file; in prima posizione si unisce il maestro e stava già per iniziare quando si accorse che il terreno era bagnato e fangoso. Per non sporcare l'abito bianco prese un pezzo di una porta le cui assi erano però sconnesse e formavano delle fessure e vi salì sopra. Sollevò le mani come prescrive la tradizione ed esclamò: "Allahu Akbar" (Dio è grande) e tutti gli uomini schierati dietro di lui ripeterono: "Allahu Akbar". Dopo la Fatiha*** e la Sura del Corano, l'Imam si inchinò e tutti ripeterono le sue parole. Quindi si prostrò a terra fino a toccare le assi con la fronte e tutti lo imitarono e ripeterono le sue parole in arabo senza capire nulla. Purtroppo le fessure delle assi si allargarono e il naso del sapiente rimase nello spazio tra le due assi e quando si volle rialzare lo spazio si chiuse e il naso rimase intrappolato. A nulla valsero I suoi sforzi per liberarlo. Allora gridò ad alta voce: "Ho il naso imprigionato!" e tutti ripeterono in arabo: "Ho il naso imprigionato". Allora gridò: "Venite ad aiutarmi!" e tutti ripeterono con fervore: "Venite ad aiutarmi!". Sempre più esasperato e dolorante l'Imam gridò: "Ma allora non capite proprio niente?" e tutti ripeterono con partecipazione "Ma allora non capite proprio niente?".

A questo punto l'Imam diede un forte strattone e si liberò, terminò la preghiera, salì sull'asino per ritornare in città e furioso disse: "Prima imparate l'arabo, poi ritornerò ad insegnarvi a pregare!".


 
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