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Tristano e Isotta

Post n°1333 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da odette.teresa1958

La storia di Tristano e Isotta è probabilmente uno dei più famosi e struggenti miti nati durante il Medioevo. Di origine celtica, le prime redazioni sono state realizzate da poeti normanni. Il romanzo ruota tutto attorno al potente sentimento d'amore che Tristano, un nobile cavaliere, prova ricambiato per Isotta, moglie del re Marco di Cornovaglia, zio dello stesso Tristano. La vicenda si conclude tragicamente con la morte dei due amanti. La trama della storia è molto complessa: Tristano è allevato da suo zio il re Marco di Cornovaglia. Diventato un giovane guerriero, Tristano decide di liberare la Cornovaglia dalla sottomissione al re d’Irlanda. Perciò, parte per l'Irlanda, dove riesce a uccidere il gigante Morholt, fratello del re: viene tuttavia ferito con un colpo di spada avvelenato, ma curato dalla figlia del re, Isotta, che non sa che egli ha ucciso suo zio. Tristano, una volta guarito, torna in Cornovaglia. Pressato a sposarsi per garantire al trono una successione, il re Marco decide di prendere per moglie colei a cui appartiene un capello d'oro, portato dal mare da un uccello. Tristano, ricordandosi di Isotta, parte per l'Irlanda, ma, appena arrivato, deve combattere un terribile drago. Lo uccide, ma viene ferito, e, ancora una volta, curato da Isotta, che si accorge allora che egli è colui che uccise il Morholt. Isotta rinuncia, tuttavia, a vendicarsi, e viene promessa in sposa a Marco per sanare le rivalità tra i due regni. Si imbarca dunque con Tristano verso la Bretagna. La regina d'Irlanda, sua madre, affida all'ancella Brangien un filtro magico, da far bere ai due sposi la notte di nozze: essi allora si innamoreranno profondamente l'uno dell'altra. Ma durante la navigazione, Tristano beve per errore il filtro, credendo che sia vino, e lo offre a Isotta: i due cadono nelle braccia l'uno dell'altra. Isotta sposa tuttavia Marco. Dopo mesi di amori clandestini, di trucchi e menzogne, i due innamorati vengono scoperti e condannati a morte, riescono a fuggire e si rifugiano nella foresta. Scoperti da re Marco, Tristano decide di restituire la donna al re, e parte. Si reca nell'isola di Bretagna dove sposa Isotta dalle Bianche Mani, con la quale tuttavia non consuma il matrimonio. Ferito gravemente durante una spedizione, capisce che solo Isotta può guarirlo e la manda a chiamare, chiedendo che vengano messe vele bianche alla nave con cui verrà, se lei accetta di venire, e nere se si rifiuta. Ella accetta, ma la sposa di Tristano, avendo scoperto il loro amore, gli riferisce che le vele sono nere. Credendosi abbandonato da Isotta, Tristano si lascia morire; la donna, arrivata troppo tardi presso di lui, si suicida a sua volta. Pentita, la moglie di Tristano rimanda i corpi in Cornovaglia, facendoli seppellire assieme. La storia di Tristano e Isotta fu molto amata anche in epoca romantica e postromantica, rifiorendo soprattutto per l’esaltazione dell’affascinante binomio Eros- Thanatos, e si deve a Wagner, il grande musicista tedesco dell’800, il merito d’aver immortalato anche in musica, facendone il suo capolavoro, il mito di Tristano e Isotta.

 
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