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Il mistero di Luigi XVII

Post n°1387 pubblicato il 13 Dicembre 2011 da odette.teresa1958

IL MISTERO DI LUIGI XVIIUNO DEI PIÙ GRANDI ENIGMI DELLA STORIA È STATO RISOLTO DOPO 200 ANNI DI CONTROVERSIE.
GLI STORICI NON ERANO MAI RIUSCITI A METTERSI D'ACCORDO SULLA SORTE TOCCATA ALL'UNICO FIGLIO MASCHIO DI LUIGI XVI DURANTE LA RIVOLUZIONE FRANCESE. IL 19 APRILE 2000, LA SCIENZA GENETICA HA RESO IL SUO VERDETTO

Un ciuffo di capelli di Maria Antonietta per il test del DNA. L'analisi del DNA aveva già permesso di risolvere il mistero di Anastasia: la carta genetica della "Gran Duchessa" di Russia non aveva niente in comune con i Romanov, bensì con Franciska Schanzhowski, operaia polacca, la sua vera identità.

Cosa avrebbe rivelato l'analisi comparativa tra un ciuffo di capelli di Maria Antonietta e il cuore dell'"enfant du Temple"? Il delfino di Francia, Luigi XVII, era, sì o no, morto nella prigione del Temple, dove era rinchiuso dall'agosto 1792, così come stabiliva un primo atto ufficiale, redatto a Parigi il 12 giugno 1795 (24 prairial dell'anno III), che lo identificava come "Louis Charles Capet, dell'età di 10 anni, due mesi (…), figlio di Louis Capet, ultimo re dei Francesi(…)"?

Nel dicembre 1999, l'ultimo "resto" del bambino prigioniero, morto al Temple l'8 giugno 1795, è stato affidato a due laboratori europei di biologia molecolare allo scopo di comparare la sua sequenza genetica a quella di Maria Antonietta, di cui gli scienziati già possedevano la carta grazie ad un ciuffo di capelli conservato in un medaglione.

Il mistero "più impenetrabile della storia", così come venne definito dal principe Michele di Grecia, mistero che aveva fornito l'argomento di ben 600 libri in due secoli, stava per essere risolto.

QUALE DESTINO PER IL PICCOLO ORFANO DELLA PRIGIONE DEL TEMPLE?
Luigi XVII era veramente stato stroncato da una forma di tubercolosi, così come si insegna a scuola?
Non era, piuttosto, morto un anno prima, nel 1794, in un'epoca dove l'annuncio della sua morte avrebbe potuto destabilizzare il governo di Robespierre, secondo storici come Pierre Spiriot o Georges Bordonove, le cui teorie vengono condivise dal Conte di Clermont, per il quale "Luigi XVII era una carta vincente per i rivoluzionari.
Non potevano rivelare la sua morte, così il suo corpo è stato sostituito da quello di un altro bambino matto"?
Non era, invece, stato fatto evadere, come hanno sostenuto centinaia di "falsi Luigi XVII" ed i loro eredi, tra i quali l'orologiaio Karl Wilhelm Naundorff?

MORTO DUE VOLTE
Quest'ultimo, senz'altro il più ostinato, riuscì a farsi riconoscere dal governo olandese. L'atto ufficiale della sua morte (che potrebbe essere il secondo atto ufficiale della morte di Luigi XVII), è stato redatto a Delft (Paesi Bassi) il 12 agosto 1845 e lo riconosce come "Charles Louis de Bourbon, duca di Normandia, Luigi XVII, essendo stato conosciuto sotto il nome di Charles Guillaume Naundorff".
I suoi discendenti hanno portato il nome di Borbone finché, nel 1993, l'analisi delle impronte genetiche rivelò l'impostura, come nel caso della "superstite" Anastasia. Il test fu effettuato a partire da frammenti dell'omero di Naundorff e di geni capillari di Maria Antonietta e delle sue sorelle.

DUE SECOLI DI SEGRETI IN UN PICCOLO CUORE
Ormai in possesso della carta genetica di Maria Antonietta, stabilire l'eventuale filiazione tra "l'enfant du Temple" e l'ultima famiglia reale di Francia era possibile poiché il cuore del bambino era gelosamente conservato nella basilica Saint-Denis dal Duca di Beauffremont, proprietario dell'organo.

Rubato prima dal medico che praticò l'autopsia sul piccolo cadavere, il Dottor Pelletan, poi da uno studente in medicina, il cuore fu di nuovo derubato, nel 1830, all'arcivescovo di Parigi. Fu restituito, in seguito, alla famiglia d'Orléans, per poi passare nelle mani dei Borboni spagnoli. Il duca di Beauffremont, leader dei legittimisti, ne ebbe il possesso nel 1975 e si lasciò difficilmente convincere a dare la sua autorizzazione affinché il cuore lasciasse provvisoriamente la cripta della basilica di Saint-Denis, dov'era gelosamente custodito, per essere interrogato dagli specialisti in genetica di due laboratori europei indipendenti.

UN BAMBINO MARTIRE
Dopo un secolo passato in un boccaccio pieno di spirito di vino e un altro a secco, il piccolo cuore, duro come un pezzo di legno, ha parlato.
Apparteneva a Louis Charles, nato il 27 marzo 1785, secondo figlio maschio del re di Francia Luigi XVI e di Maria Antonietta d'Austria, Duca di Normandia, re di Francia dopo la morte del padre. Luigi XVII non è scappato, non ha concepito nessuna discendenza. I risultati delle analisi, pubblicati nell'aprile 2000, hanno convinto gli storici che hanno riconosciuto il martirio di un bambino di cui l'unica colpa era di essere nato.
Il 13 agosto 1792, il delfino Louis Charles entra con la sua famiglia nella prigione del Temple ed ha sette anni. Il 21 gennaio 1793, Luigi XVI viene decapitato ed il bambino, diventato re "di diritto", è lasciato alle cure della famiglia materna.
Il 3 luglio 1793, il bambino re è tolto alla famiglia per ordine del Comitato della Salvezza pubblica, è affidato ad una coppia di sans-culotte, i Simon, che, pur operando un vero "lavaggio del cervello", tratta il bambino con affetto e cura.
La coppia deve lasciare la prigione del Temple nel 1794 e comincia allora per il bambino il periodo detto del "muramento". Lasciato solo per sei mesi in una stanza umida e chiusa dall'esterno, lo stato fisico e psichico del bambino diventa irrimediabile.
Quando arriva Thermidor, il primo atto di Barras, colui che ha fatto cadere Robespierre, è di andare a constatare l'identità dei "prigionieri" del Temple.
Sono rimasti in vita solo Luigi XVII, al secondo piano, e sua sorella, al terzo. Barras chiede che le condizioni di detenzioni del principe vengano migliorate.
Il bambino è in uno stato pietoso, troppo perché possa sopravvivere. Muore l'8 giugno 1795, viene sotterrato nella fossa comune del cimitero di Sainte Marguerite a Parigi.

 
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